02-07-2024
Momenti dalla lezione "Mentorship and Culture" di Indra Kantono, Jigger and Pony Group
La quarta edizione del Roma Bar Show, lo scorso 13 e 14 maggio, ha visto la capitale popolarsi di attori e protagonisti della bar industry e della miscelazione italiana e internazionale con un programma intenso di attività soprattutto fuori delle porte del Palazzo dei Congressi. Un appuntamento che, da sempre, è in grado di dipingere un quadro realistico su quali sono e saranno i distillati e i drink, ma in generale i trend, più in voga nel corso dell’anno.
Aria di cambiamento? Consolidamento dei grandi brand o nuove realtà alla ribalta? A nostro avviso, è un momento di apparente stallo in preparazione di qualcosa di più grande nel prossimo futuro del settore. Certamente non si può negare che l’RBS sia in grado di scattare un’istantanea del presente e restituire l’idea che, dietro alla patina di stand in grande spolvero con appuntamenti divertenti e guest imperdibili, ci siano riflessioni quasi preoccupazioni di ben altro tipo e che vanno dal fatturato alla riconquista di un mercato o di una community di bartender, che si è andata perdendo.
Di riflesso, tale sentimento sembra essere condiviso anche da chi è tutti giorni front man o front woman con il cliente, ma anche spalla a spalla con un team. È qui che entra in gioco una nuova professionalità del bartender, un’evoluzione che ha trovato “voce” proprio durante gli eventi dell’Roma Bar Show. Il Bar Manager o il Bar Director o il Director of Beverage è diventato un ruolo cardine, molto più strategico e manageriale di quello che poteva essere un tempo, inserito nella piramide dirigenziale di grandi catene alberghiere e, ancor di più, i bartender diventano essi stessi proprietari di più di un locale e si trovano loro malgrado a dover abbandonare lo shaker per un excel e Crm (customer relation managament).
L’edizione 2024 racconta proprio questo sul palco dell’Auditorium, quasi in sordina rispetto ad altri contenuti come le masterclass più accademiche in cui illustri docenti come Julio Cabrera, Lorenzo Antinori, Benjamin Cavagna e Jason Asher si sono raccontati su varie tematiche a un pubblico di colleghi. Forse con un minor seguito di pubblico, il programma principale ha gettato i primi semi su quello che è il futuro di questo settore ovvero sempre più imprenditori e non solo creatività allo stato puro, ai bartender sono richieste capacità manageriali importanti indipendentemente dall’essere proprietari o meno della struttura dove lavorano. Tema particolarmente vivo sia nell’analisi tecnica e strategica del proprio business come è stato fatto da Indra Kantono, che ha al suo attivo locali di grande successo in Asia e specialmente a Singapore.
Tanto studio e strategia quanta però consapevolezza di un punto fondamentale e che non può essere definito da un sistema di calcolo, ovvero che la drinklist deve comunque sempre avere il compito di far sentire i clienti a proprio agio, deve essere in grado di creare con loro una connessione emotiva. Quella stessa empatia viene ricercata dall’altra parte del mondo, precisamente a Londra, in modo diverso da due grandi Bar Director come Giulia Cuccurullo – Artesian Bar di Londra – e Liana Oster – The Nomad Hotel, Londra.
Prospettive e aspettative differenti, ma solo apparentemente, perché il nocciolo della questione rimane sempre “come costruire un menù”. A rendere ancora più difficile l’ideazione di una nuova carta cocktail è la velocità con cui le informazioni viaggiano ogni giorno. Occorre trovare nuovi spunti, dare al cliente delle novità con più frequenza rispetto al passato. Gli stessi ospiti affidano ai bartender, come sottolineano Giulia e Liana, il compito di saperli stupire e conquistare con combinazioni di sapori sorprendenti e con uno storytelling coinvolgente. Un’aspettativa che si tramuta in sfida, ma anche in uno stimolo per lo stesso bar team che è così spronato a lavorare sulle proprie idee ed è investito di un ruolo fondamentale nel successo di un locale.
ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.
di
sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose
Shake and shock è la voce della rivoluzione miscelata: consigli, spirits, storie, abbinamenti e degustazioni memorabili, con una marea di indirizzi da non perdere e da bere responsabilmente