Negli alberghi a cinque stelle ci si aspetta - spesso giustamente si pretende - un servizio senza errori, attento e cortese. Sempre. Non si ha lo stesso approccio in uno street bar, dove sono piuttosto informalità e leggerezza a guidare il comportamento della maggior parte del personale di sala e del banco. Dopo anni passati in strutture luxury nel mondo e aver trascorso 5 anni al Four Seasons di Milano, Luca Marcellin si è finalmente messo in proprio aprendo nel 2016 Drinc – Cocktail & Conversation (via Plinio, 32) e, pochi mesi prima della pandemia, Drinc Different (via Hayez, 13). Due nomi per nulla casuali che ci anticipano l’approccio di Luca al lavoro e soprattutto la sua idea di servizio.
DRINC. Con i suoi 40 metri quadri e 24 posti a sedere, Drinc offre l’hospitality di un hotel di lusso nel cuore di Milano. Le cinque stelle qui si danno all’accoglienza, sempre calorosa ma debitamente distaccata, alla cura dei dettagli, alla ricerca dei materiali, alla scelta dei bicchieri, alla musica. Tanti tasselli di un ambiente studiato per offrire un’esperienza diversa da ogni altro cocktail bar milanese. Non c’è cucina: qui si beve e lo si fa come per andare a cena in un ristorante elegante: con classe. Il menu, oggi sotto forma di pantone colori, offre un’ampia scelta di ricette, un'altrettanto lunga lista di distillati e un’opzione wine e low alchool (low AbV) per chi non ama gli spiriti ad alta gradazione.

Il cocktail Diventerà un rito
Saverio Casella e
Sara Cassano sono due perfetti osti: giovani e professionali ti guidano nella scelta del drink più adatto ai tuoi gusti accontentando le voglie del momento. Tra una bevuta e l’altra non mancano mai le caramelline al limone che puliscono la bocca e preparano a un nuovo assaggio.
Details matters. L’aperitivo di
Drinc è sfizioso: una piccola selezione di prodotti di qualità come formaggi di media stagionatura o affinati, taralli integrali pugliesi, lonza e capocollo, qualche verdura. Pochi assaggi scelti per attivare pura serotonina. I cocktail sono eleganti in bocca, ricchi di sapore e ben bilanciati. C’è poco utilizzo di frutta fresca, in genere si privilegiano maggiormente amari, bitters, liquori speziati accompagnati da distillati di media o grande importanza. Il carrello dei Martini Cocktail è una recente introduzione – timbro di fabbrica del
The Connaught Bar di Londra - e piace sempre molto a chi ama l’arte del bere miscelato e – mi permetto di dire – classico.
Pensato per creare un servizio
taylor made anche per chi sceglie di restare seduto al tavolo, qui si ha la possibilità di gustare 3 versioni differenti di Cocktail Martini. Tutti rigorosamente a base
Sipsmith, possiamo scegliere tra
Morbido, con vino di prugna giapponese e bitter alla prugna;
Speziato, dove al gin si unisce una punta di sakè, liquore alla ciliegia, bitter bianco e al cioccolato;
Ricco, per il quale si passa a un
Sipsmith over proof, tagliato con pisco e agave. Diventato un punto di riferimento nel quartiere,
Drinc è l’indirizzo riservato ma
friendly, elegante seppur privo di
dress code, con un’identità precisa venduta a un prezzo giusto.
DRINC DIFFERENT. Non è da meno il fratello minore, Drinc Different. Nonostante sia piccolo e con ancora meno posti – 18 in totale – gli obiettivi prefissati sono sempre più ambiziosi. ll concept punta ad accogliere il cliente in un ambiente lontano dal trambusto, scaldato da divanetti di velluto, moribidi tappeti e, ovviamente, ottimi drink. Ad accogliervi trovatate Desiree Brunet, compagna di business di Marcellin oltre che di cuore, regina della sala e al banco il giovane Edris Al Malat.
Qui la parola chiave è trasparenza, ovvero una miscelazione che strizza l’occhio al trend del momento respingendo colori vivi o
garnish e privilegiando un ghiaccio vitreo. Nel bicchiere generalmente non troviamo più di 3 ingredienti: essenzialità, pulizia e gusto. Tuttavia in bocca questi elementi si moltiplicano infondendo note aromatiche, intensità, retrogusti. Parliamo di ricette con carattere, dal sapore deciso e di grande eleganza. Sempre nell’ottica di coccolare i propri clienti, piccoli snack dolci o salati accompagnano i cocktail in ogni momento della serata. L’aperitivo è una torta a sorpresa, dove ogni piano racchiude amuse bouche diversi: battuta di fassona, macaron, tartine salate; nelle ore tarde potrebbe invece capitarvi di ricevere dei marshmallows affumicati o dei pop corn. In caso di voragini improvvise potrete ordinare persino un hot dog. Non male!
La carta dei drink offre anche 5 proposte alternative di
Gin Tonic, diversi abbinamenti di
Vermuth & Soda e il primo
Spritz alla spina della città (ricetta della casa, of course). Quando telefonate per prenotare informatevi se è già disponibile la
Martini Experience, l’ultima novità di
Luca e il suo staff riservata unicamente ai fedeli del banco, un omaggio a uno dei più iconici drink di sempre, il Martini, rivissuto in un’esperienza a 360 gradi.