Si chiamerà Talea il nuovo locale che Filippo Sisti, reduce da quattro anni di importante crescita professionale e di stimolanti successi lavorativi presso Carlo e Camilla in Segheria, si appresta a inaugurare - periodo previsto alla fine di aprile - a Milano in zona Navigli. Come in frutticoltura e in floricoltura la talea è la parte di una pianta capace di emettere radici e di rigenerare un nuovo individuo, permettendo fra l’altro di conservare le caratteristiche vegetative e produttive del ceppo da cui deriva, così il nuovo progetto - che vedrà Sisti impegnato nel doppio ruolo di direttore e, per la prima volta, di proprietario - nasce dall’incontro tra il 35enne barman di Stradella, in provincia di Pavia, e la galassia del Pinch, come conferma Giovanni Ripoldi: «Tra noi del Pinch e Filippo c’è sempre stata una grande stima reciproca. Siamo davvero molto contenti di aver trovato finalmente l’occasione giusta per collaborare insieme. Il progetto è sicuramente ambizioso e stimolante, non sarebbe possibile farlo senza l’entusiasmo contagioso e la grande professionalità di Sisti»

Talea vuol essere un cocktail bar sperimentale, ma anche un club intimo, un locale accogliente ed informale e una struttura ricettiva di lusso, col fine ultimo di permettere al cliente, che deciderà di accedervi attraverso un cortile interno immerso nell’atmosfera dei Navigli eppure leggermente defilato e riparato dalla loro festosa e chiassosa esuberanza, di vivere un’esperienza sensoriale che si prospetta di grande interesse.

Qui (e nelle foto sotto) alcuni cocktail firmati Filippo Sisti
«Un locale che si colloca tra il bar di quartiere, in termini di ambiente e convivialità, e il ristorante stellato, per quanto riguarda invece la cura maniacale per le proposte e il servizio», sintetizza lo stesso
Sisti. «Un progetto che sarà fortemente originale, anche nell’arredamento, ma ovviamente basato sullo stile e sulla filosofia delle creazioni di
Filippo e della sua persona. E che, proprio come una talea, esprimerà anche il contrasto tra la parte radicata e quella nuova che da essa si sviluppa», aggiunge
Chiara Dehò, instancabile anima propulsiva degli eventi del
Pinch.
Talea disporrà di una trentina di posti, distribuiti tra bancone e sedute, aprirà solo la sera e inizialmente proporrà una carta composta da una quindicina di cocktail accompagnati da una proposta gastronomica mirata e curata in collaborazione con
Giulia Ferrara, già sous del
Ratanà, giovane e talentuosa chef di
Belé Ristorante (a sua volta nuovo arrivato nella famiglia
Pinch grazie alla volontà e all’estro di
Sergio Sbizzera). Oltre alla cucina-laboratorio e alla sala principale, il locale si caratterizzerà esternamente per una parte verandata, operativa tutto l’anno, e internamente per una saletta privata, dotata di
chef table, nella quale gli ospiti potranno assaporare un menu degustazione nel quale la miscelazione si fonderà completamente con la cucina, in puro stile
Sisti.
Oltre alle preparazioni, anche le modalità del servizio saranno volutamente innovative e il cliente sarà stimolato e coinvolto per amplificare ulteriormente l’esperienza che andrà a vivere: «Neppure il barman - spiega
Sisti - sarà statico, ma girerà tra i tavoli, interagendo coi clienti, spiegando loro i drink e creandoli davanti agli stessi. Chi verrà assaggerà sapori e gusti che non ha mai provato prima e andremo ben oltre il concetto di
food pairing anche attraverso cene a tema, solo su prenotazione e su un unico tavolo, in cui ogni dettaglio sarà ispirato al tema prescelto e gli stimoli e le suggestioni arriveranno sia dalla creazioni proposte sia da performance sonore e visive». Un’esperienza che si preannuncia quindi forte, un innovativo approccio alla miscelazione.
In un articolo dello scorso luglio relativo alle creazioni dello stesso Sisti per Le Tavole di Identità Golose, avevamo azzardato: “E chissà che in una cena organizzata da Identità Golose, in un futuro non troppo lontano, non si arrivi a presentare un intero menu senza alcun distinguo tra cucina e miscelazione. Filippo Sisti ci crede, noi anche”. Siamo stati profetici.