03-05-2016
Gilbach.Gin, il il gin dai sapori di montagna nato dalla collaborazione tra Alessandro Gilmozzi, chef patron del ristorante El Molin di Cavalese (Trento), il sous chef Andreas Bachmann e la distilleria Pilzer. Bacche di ginepro, sambuco e prugnola selvatica regalano un splendido diversivo alle grappe, dominanti in queste lande
Dietro la nascita di un nuovo prodotto c'è sempre una storia. A volte è interessante, a volte noiosa, a volte inizia per finire con la stessa rapidità con cui si spegne la fiamma di un accendino in un giorno ventoso. La nostra storia, quella del Gilbach.gin è ancora in divenire ed è giunta con la nuova produzione al suo secondo capitolo, una cui notizia che ci riempie di orgoglio, un successo che non potevamo immaginare.
L'idea del gin di montagna è nata nel 2014, ma perché l’idea si trasformasse in quello che riteniamo essere un grande gin si è prima dovuti passare attraverso importantissime tappe: la raccolta nei boschi della val di Fiemme, la sperimentazione in cucina e la collaborazione con la distilleria Pilzer di Faver. Solo nel 2015 siamo riusciti a vedere quell’idea uscire dal collo nero della sua bottiglia scivolando sul fondo del primo bicchiere di Gilbach.gin.
In breve tempo ci siamo resi conto di aver dato vita a un prodotto che superava le più ottimistiche aspettative e che è riuscito, soprattutto grazie al suo sapore dal forte carisma e dalla marcata identità trentina, ad accaparrarsi una posizione di rilievo nel mercato, entrando nel giro di pochi mesi nell’élite italiana del gin (secondo Gambero Rosso è tra le 15 migliori etichette italiane).
GIN LOVERS. Alessandro Gilmozzi e Andreas Bachmann
Insieme al mio sous chef e amico Andreas Bachmann ho passato le notti a provare, sperimentare e distillare: volevamo ottenere un alcool tracciabile e quindi siamo partiti dalla birra aggiungendo diversi quantitativi di bacche di ginepro, prugnola e sambuco. Solitamente si passa attraverso la fermentazione ma in cucina non è quasi mai vista di buon occhio (una volta, ciò che era fermentato veniva buttato via, a parte i crauti; ora è di moda e non nascondo che qualcosa facciamo anche noi), abbiamo deciso quindi di mettere la frutta in infusione nell'alcool e poi sottovuoto a macerare a 4° per una settimana, poi abbiamo distillato.
Sul sito www.gilbachgin.com acquisti e ricette di cocktail
Un gin di montagna, il gin con due anime, quelle di due amici, chef e sous chef, unione che si ritrova anche nel nome Gilbach.gin (Gilmozzi e Bachmann). Potrei continuare ma il risultato per noi e per chi lo ha assaggiato è stato positivo, un prodotto fatto con il cuore e la passione per un territorio e i suoi frutti che cerchiamo di esprimere in tutto quello che facciamo, un territorio che è sempre stato più interessato alla grappa piuttosto che al gin. Non voglio promuoverlo, volevo solo raccontarvi una storia.
ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.
a cura di
classe 1965, è chef e patron del ristorante El Molin di Cavalese (Trento), una stella Michelin, e presidente dal 2022 dell'associazione Ambasciatori del Gusto