Gusto ed eleganza in un antico mulino nel cuore delle Dolomiti. Alessandro Gilmozzi è un veterano dell’alta cucina sostenibile di montagna e il suo maggior pregio è riuscire ad essere professionale col sorriso, ipertecnico eppure rilassato. Una cena a El Molin è un’altalena dei sapori, tra dolce e acido, sapido ed erbaceo, aromatico e balsamico con un costante e ineluttabile rimando al bosco e ai suoi tesori più preziosi e sconosciuti.
Ogni erba e ogni bacca è raccolta a mano dallo chef e dallo staff, che ogni 2 giorni si dedicano al foraging. Oltre alla carta, sono disponibili due percorsi, da 8 o da 13 portate. Potrete trovare specialità come, La torba, originale piatto che ricorda proprio un “assaggio di terra”, con alla base una focaccina di patate imbevuta in estrazioni di succhi di salvia e cavolo riccio, polvere di betulla e funghi porcini, crema di funghi, lichene bianco, erba fungo e una piccola cialda di rapa maturata in ultrasuoni con idrolato di cirmolo. A parte, viene servito un Assoluto di Funghi, brodo dal gusto intenso cotto a infrarossi.
Ci sono, poi, il Salmerino in brace di abete, pinoli fermentati in crema, nasturzio e perpetuo e l’Ipotesi di rugiada, una goccia in distillazione chiarificata con ultrasuoni, che rimanda al palato i sentori più intensi del bosco e del sottobosco. Carta dei vini importante con oltre 800 etichette. Curiosità: Gilmozzi produce anche un ottimo gin, distillato delle botaniche del territorio, con cui prepara il suo Pintonic.
+390462340074
Ristorante con camere
+393791859555
giornalista professionista e professore di Antropologia del Cibo all’Università Iulm di Milano. Collabora con Fine Dining Lovers e altre testate del settore food. È stata nominata Chevalier de Champagne ed è stata per tre anni Responsabile della parte giornalistica food di Expo Milano 2015