C'era una volta... Così si apre un nuovo capitolo per la Pizzeria Madremia di Sirignano (Avellino), la realtà gastronomica del giovane chef Giovanni Arvonio, che attraverso le pagine del nuovo menù racconta il suo percorso, la sua crescita e i sapori autentici del territorio.
La cura e l'attenzione sono quelle di sempre, il cambiamento fa parte della voglia di guardare avanti. Un progetto di ampio respiro, che nei mesi di fermo ha messo in campo idee nuove, rendendole poco a poco concrete. La direzione non è cambiata, la filosofia e l’attenzione di Arvonio sono il motore che guida la voglia di migliorarsi; il cambiamento è sinonimo di rinnovamento e così la scelta di farsi affiancare dal giovane Mariano Testa, che prende le redini del banco pizza e che insieme a Giovanni è riuscito a mettere a sistema un impasto sempre più performante e leggero.
Un gioco di squadra, una sfida che ormai non ha più segreti e che rende Madremia una delle poche realtà irpine e campane che ha fatto suo il concetto di lavorare sulla realizzazione di impasti da solo lievito madre vivo. Una base leggera che ben si presta ad accogliere non solo le farciture più classiche, ma anche quelle proposte gastronomiche che prendono il nome di “pizze da chef”.

Giovanni Arvonio con Carmen Vecchione
L‘idea predominante perseguita da Arvonio, fin dalla nascita di Madremia, si articola attraverso la ricerca di prodotti legati a piccole realtà territoriali, da quelle limitrofe a quelle più distanti, ma sempre con un nome e cognome. Un locale originale anche nel suo design e nella cura del dettaglio, che ritroviamo anche in una nuova idea di racconto, non una semplice carta delle pizze, ma un libro da sfogliare e da leggere, dove si susseguono le raccolte di volti, storie, vite, progetti.
Senza mai essere prepotente o predominante, emerge il ruolo di chef di Giovanni che, complice la destrezza di Mariano nell’accarezzare la materia viva con tocchi gentili e rispettosi, restituisce nel piatto una codifica dei sapori rassicuranti. Le sue pizze da chef nascono partendo dalla costruzione di un piatto, per far divertire e divertirsi. Esempio calzante è la pizza
Araucana, che inserisce sul semplice disco di pasta le uova di una antica e rara razza americana di gallina, originaria delle zone costiere dell'America del Sud (Cile e Perù).
O ancora la
Marinara a modo mio, un'orchestra viva di sapori il cui protagonista è l'aglio orsino dell'azienda agricola
Il Moera. Non ultima la
Nocciola, omaggio e rispetto verso il proprio territorio, con l’uso di un pesto di nocciola di Avella, bufala affumicata, carpaccio di Marchigiana, alici di Cetara, salsa chimichurri, olio extravergine di oliva
Talismano di
Marco Rizzo, una preparazione che può sembrare ardita, ma che racchiude il cuore della terra campana.

La pizza Araucana, contiene le uova di una rara razza di gallina americana
Anche i dessert non sono scontati e in un gioco di sinergie lo chef Arvonio si avvale della collaborazione di
Carmen Vecchione, pasticcera creativa e determinata, che ha reso il suo negozio-laboratorio
Dolciarte ad Avellino una stella polare mecca per tutti i golosi. Un locale che ha il sapore di casa, con quel senso reale di accoglienza; come rubato a una fiaba, come sottolinea Arvonio: «La pizza da Madremia è Memoria in avanscoperta». Una raccolta di storie da leggere, scrivere e vivere.
Pizzeria Madremia
via Nazionale delle Puglie, 39
Sirignano (Avellino)
+390810146253
pizze 4/11 euro; dessert 4 euro
chiuso martedì; aperto solo la sera