07-12-2016

10 pizzerie top a Napoli e dintorni

Marina Alaimo ci conduce alla scoperta di alcuni tra i migliori indirizzi dove potersi deliziare

A chi non piace la pizza? E chi non vorrebbe buoni

A chi non piace la pizza? E chi non vorrebbe buoni consigli per mangiarla al meglio, magari a Napoli e dintorni? Marina Alaimo, partenopea doc, è un'esperta (anche) in questo campo, e racconta a Identità Golose dieci pizzerie da non perdere, tra le migliori in assoluto sotto al Vesuvio

Ogni giorno solo a Napoli città si accendono più di trecento forni e già dalla mattina si comincia a sfornare pizze perché è molto in uso consumarle anche per la prima colazione o per lo spuntino. Proprio così: camminando nel cuore del centro storico, non si può non notare che le pizzerie che hanno mantenuto il banco su strada, nelle prime ore della giornata servono i loro clienti con pizze piegate a portafoglio e gustate camminando. Qui la pizza nasce come cibo da strada più di trecento anni fa e tale cultura è ancora molto radicata. La pizzeria mantiene un rapporto continuo e molto sentito con il quartiere, come accade per i bar in tutto il resto d’Italia.

In via del Grande Archivio la pizzeria La Figlia del Presidente, pur avendo una grande sala, ha mantenuto il servizio street food, nel banco vetrina per l’intera giornata sono esposti i pezzi classici come margherita, montanara, frittatine di pasta, crocché e arancini di riso. Maria Cacialli e suo marito Felice Messina sono entrambi figli di pizzaioli e questo mestiere ce l’hanno nel sangue. Le pizze servite sono di impostazione molto classica, nel tipico formato “a rota ‘e carretto”, a ruota di carro, ovvero piuttosto grandi ed è questo il posto indicato se si vuole respirare un’aria molto tipica e tradizionale. Nello stesso quartiere c’è Gino Sorbillo in via dei Tribunali. Gino ha il grande merito di aver fatto rinascere questa zona della città, la più antica e la più affascinante. Anche la sua famiglia fa questo mestiere da diverse generazioni e il suo intuito nel comunicare con costanza e passione il legame tra il quartiere e la pizza napoletana è stato vincente. Oggi una forza inarrestabile.

Gino Sorbillo

Gino Sorbillo

Nel rione Sanità c’è un altro piccolo genio, Ciro Oliva (ne abbiamo parlato recentemente qui) che, nonostante la giovane età riesce ad avere file interminabili. In centro è uno dei pochi che coniuga con competenza tradizione e ricerca e qui si può gustare una pizza indimenticabile. La sua pizzeria è Concettina ai Tre Santi, punto di riferimento nel rione da almeno tre generazioni. Fuori centro, in via Caravaggio, non si può non fare una tappa da Enzo Coccia nella pizzeria La Notizia. Enzo è stato tra i primi a fare ricerca, studio delle farine e delle tecniche di lievitazione, così come di prodotti di altissima qualità. E’ molto bravo nel pensare pizze non tradizionali, quindi nell’abbinamento di prodotti e nuovi gusti. Spostandoci verso la prima periferia troviamo il bravissimo Guglielmo Vuolo ad Eccellenze Campane, tra i pochi a non essersi montato la testa dopo il successo raggiunto. Qualsiasi pizza ordiniate, manterrete in eterno un ottimo ricordo.

Enzo Coccia

Enzo Coccia

Ad Acerra, nella provincia a Nord di Napoli, il paese di pulcinella, c’è il giovane Pasquale Di Fiore, a sua volta figlio di pizzaiolo: da queste parti questo nobile mestiere si tramanda di generazione in generazione e si nasce con le mani in pasta e i vestiti perennemente imbiancati di farina. La pizzeria è Regina 2 in corso Vittorio Emanuele: pizza buonissima, pasta molto soffice che Pasquale ama utilizzare anche per altre preparazioni. A forma di tarallo con frutti di mare, fritta in formato mignon con polpetti alla luciana (in casseruola con pomodoro) e il suo punto di forza sono i calzoni ripieni al forno. Ancora nella zona Nord, a Giugliano, vale una tappa la pizzeria Maria Marì di Vincenzo Sannino, appassionato interprete della tradizione che sa esaltare con competenza e una certa carica di buon umore che deve sempre accompagnare chi fa questo mestiere.

Alla pizzeria di Salvatore e Francesco Salvo

Alla pizzeria di Salvatore e Francesco Salvo

Dirigendoci a Sud, e quindi verso il Vesuvio, notiamo un’offerta numerosa di pizzaioli molto bravi. Sarà l’influenza vulcanica, qui c’è un certo fermento in continua crescita. E’ ancora difficile incontrare donne che scelgano di fare questo lavoro e trovare poi un’eccellenza è cosa rara. A Portici, dove si è costruita la prima ferrovia d’Italia, incontriamo la bravissima Paola Cappuccio nella sua pizzeria Portici Pizza Verace. Discende dalla celebre famiglia del Trianon, conosciuto in tutto il mondo, pizzeria storica nel centro di Napoli fondata nel 1923. Paola ama proporre diverse tipologie di impasto, da farina 00, a farine di tipo 1 e 3, imperdibile la pizza con pasta profumata alla curcuma. Nelle vicinanze, a San Giorgio a Cremano ci sono i fratelli Salvatore e Francesco Salvo, ormai delle celebrità e dovrete fare lunghe file per assaporare le loro delizie.

Si parla poco di lui, eppure è bravissimo Luigi Cippitelli nella sua pizzeria Voglia di Pizza a San Giuseppe Vesuviano. Impasto impeccabile, dal cornicione alto e ben alveolato e Luigi sa proporre paste aromatizzate alla curcuma ed altre spezie con grande maestria. Anche in questa realtà l’utilizzo di materia prima di altissima qualità e identità territoriale è maniacale, con una preferenza per l’area vesuviana che offre sempre prodotti agricoli interessantissimi e molto gustosi grazie al suolo vulcanico ed a una tradizione rurale antica e altamente specializzata.


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a cura di

Marina Alaimo

nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer

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