18-01-2013

30 anni di Vino della Pace

Una festa emozionante a Milano. Per celebrare un simbolo al di là di ogni suo valore nel calice

Esemplari di Vino della Pace della Cantina Produ

Esemplari di Vino della Pace della Cantina Produttori di Cormòns, le cui etichette sono siglate di volta in volta da grandi artisti. Il trentennale è stato celebrato al ristorante Al V Piano di Milano alla presenza di affezionati, cultori e autorità. Ogni anno si producono dalle 5 alle 15mila bottiglie. E alcuni esemplari sono inviati ai capi di stato del mondo come messaggio di pace

Il Vino della Pace di Cormons ha compiuto 30 anni. Per festeggiare l’evento si è tenuta una cena il 10 gennaio a Milano al ristorante Al V Piano dell’hotel Grand Visconti Palace, chef Matteo Torretta, con degustazione di quattro annate di questo prodotto così speciale (2011, 2000, 1997, 1989). Era presente Luigi Soini, il padre putativo, colui che, insieme ai soci della Cantina Produttori di Cormòns, ha voluto e seguito la piantagione di tanti e tanti vitigni negli anni in quella che è stata definita la “Vigna del Mondo”, a oggi costituita da 855 varietà provenienti da tutto il globo per 7.231 piante su 2 ettari.

Siamo in Friuli, a poca distanza da Gorizia, in una terra che da tempo custodisce vigneti e ha accolto e alimentato anche questo con grandi e incredibili risultati. La prima vendemmia risale al 1985: momento magico, che si ripete ogni anno, per la presenza di persone di tante diverse nazionalità, donne, uomini, giovani, tra cui i ragazzi del Collegio del mondo unito di Duino (Trieste). Il messaggio di pace comincia da qui, dall’unione di genti di origini così lontane, e continua con la vinificazione (in bianco) di tutte le uve insieme. Ogni anno sono prodotte dalle 5 alle 15mila bottiglie che, in parte, sono inviate ai capi di stato civile e religioso del mondo come messaggio di pace.

Rendono le bottiglie ancor più speciali le etichette curate da artisti. Per la prima annata (1985) furono coinvolti: Enrico Baj, Arnaldo Pomodoro e Zoran Music; per l’ultima in commercio, il 2011, i pittori Medhat Shafik, Claude Viallat e Giorgio Griffa, insieme ai poeti Raphael Monticelli, Massimo Scrignoli e Serena Dal Borgo. Il messaggio di pace e fratellanza promosso dal Vino della Pace è stato diffuso nella serata da Bruno Pizzul, che ha presentato l’evento, da Adriano Drius - presidente della cantina, dal sindaco della cittadina friulana. Il giornalista Toni Capuozzo ha detto di come il vino accompagni al dialogo, alla confidenza, alla compagnia e come sia importante insegnare ai giovani a bere bene. Gian Arturo Rota, collaboratore per tanti anni di Luigi Veronelli, ha letto parole del grande maestro sul Vino della Pace, di cui era grande estimatore per il messaggio di dialogo e vivere civile di cui era foriero.

Luca Gardini e Matteo Torretta

Luca Gardini e Matteo Torretta

Obiettivo della serata: promuoverne il consumo e coglierne le sue qualità gusto-olfattive. Per questo motivo la degustazione delle quattro annate proposte è stata condotta da altrettanti sommelier di grande esperienza: Luca Gardini – Miglior Sommelier del Mondo 2010 (Vino della pace 2011); Roberto Adduono – sommelier al ristorante Rossellinis di Ravello (il 2000); Ermes Cantera – sommelier e maestro di sala al ristorante di Gualtiero Marchesi a Erbusco (il 1997); Matteo Zappile – sommelier al ristorante Il Pagliaccio di Roma (il 1989). Il confronto tra le varie annate, rivelandone i diversi caratteri, ha reso possibile osservare la grande tenuta nel tempo di questo vino che mantiene acidità, sapidità unite a morbidezza e complessità al naso e al gusto. Il 1989, con i suoi 24 anni alle spalle, suscita ancora grandi emozioni ed è incredibilmente piacevole. 

Ben riusciti gli abbinamenti con i piatti di Matteo Torretta. Il menu con l’annata degustata: Risotto con clorofilla di prezzemolo e vongole al lime (2011), Tagliolino aglio, olio, peperoncino e zenzero (2000), Capasanta scottata con crema di verza acidula e ristretto di cotechino ed erba ostrica (1997), Pluma iberica scottata, spuma di mele e porro cotto nel sale (1989). La serata si è chiusa con il Premio a Gardini quale Ambasciatore del Vino della Pace ed un commento di Luigi Soini che sottolinea il ruolo del vino quale grande comunicatore, messaggero di pace e fratellanza.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Lisa Marchesi

Appassionata di enogastronomia, ha una laurea in Giurisprudenza e il diploma di sommelier. Incuriosita dalle novità. Ama viaggiare

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