09-10-2024
Approvata la zonazione dell'Alto Adige vitivinicolo: via libera alle 86 Unità Geografiche Aggiuntive
«La zonazione dell’Alto Adige del vino è realtà». L’annuncio è stato dato direttamente dal vicepresidente del Consorzio Vini Alto Adige, Martin Foradori Hofstätter, incontrato nella sua cantina di Termeno sulla Strada del Vino. Per l’Alto Adige si tratta di un altro importante passo in avanti, sempre nel segno della qualità e della ricerca dell’eccellenza.
Un lavoro voluto proprio per cercare ancora di più di accentuare la forza della diversità di un territorio che, seppur piccolo, ha una grande varietà di vitigni e di vini, con una minuziosa e quasi maniacale attenzione per i vigneti.
Il vicepresidente del Consorzio Vini Alto Adige, Martin Foradori Hofstätter
In sostanza il territorio vitivinicolo Altoatesino è stato suddiviso in 86 zona, andando a definire quali siano i terreni, o meglio le parcelle, maggiormente vocati per i singoli vigneti. «Nelle singole Uga – continua il vicepresidente del Consorzio - le varietà consentite possono essere al massimo 5. Queste sono state scelte dai gruppi di lavoro dei singoli paesi, ai quali hanno partecipato tecnici e agronomi. Per esempio, per quanto riguarda l’Unità Geografica Aggiuntiva di Mazon, la varietà consentita è una sola, cioè il Pinot nero».
I vigneti dell'Alto Adige: ci sono grandi differenze anche a distanza di poche centinaie metri
«Credo che le Uga siano molto importanti, perché il territorio altoatesino è talmente piccolo che, se vogliamo differenziarci, dobbiamo entrare nel dettaglio. In tal senso, noi siamo stati molto più certosini rispetto alla zonazione del Chianti Classico, la quale in sostanza raggruppa i vigneti secondo parametri legati maggiormente ai confini comunali della zona. Noi, per fare un esempio, solo a Termeno abbiamo sei differenti Uga».
Un passaggio che anche il direttore del Consorzio, Eduard Bernhart, accoglie con grande favore. «Lo stiamo aspettando da 7 anni – aveva raccontato poche ore prima dell'annuncio da parte del vicepresidente Hofstätter – ed è un lavoro che permette di approfondire ancora di più il nostro territorio e che va a ribadire la volontà di mostrare come l’Alto Adige sia una regione vitivinicola dove è diffusa la qualità».
Il direttore del Consorzio, Eduard Bernhart
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Alla scoperta dei vini iconici dell'Alto Adige, tra storia, tradizione, ma anche evoluzione e sperimentazione