La primissima newsletter dedicata alle Bollicine del Mondo uscì in pieno anno di pandemia, il 9 giugno 2020 quando proprio la Benzi dichiarò che «L’obiettivo di questa nuovo progetto digitale segnerà la genesi di un’evoluzione in rete che sveleremo nel tempo. Desideriamo narrare, con professionalità e sentimento di mentoring, il panorama mondiale delle Bollicine permettendo ai nostri lettori di approfondire non solo gli spumanti delle zone più grandi, reputate prestigiose, ma pure le piccole produzioni artigianali che tanto interessano gli appassionati. Racconteremo le storie delle aziende, la loro filosofia e le loro cuvée migliori e la possibilità di acquistarle».
Punto davvero importante quest’ultimo perché abbiamo sempre ritenuto un puro esercizio di stile, nonché un mero alimentare il proprio ego, scrivere di vini, cibi e ristoranti pressoché inaccessibili, raccontati il più delle volte per suscitare invidia in perfetto stile Marchese del Grillo.
Dieci schede, sette dedicate a prodotti italiani e tre a Francia, uno Champagne, California e Germania. Nessuno come la Lombardia, ben quattro recensioni, quindi Campania, Piemonte e Friuli.
Paolo Marchi

TROBADOUR 2019 - TRUB:STOFF, GERMANIA
La ricerca dell’originalità a tutti i costi può far deragliare da quelli che sono concetti basilari di piacevolezza e di tipicità nella produzione di vini, bollicine in questo caso, di estremo interesse. Farlo in Germania, in una zona di confine con l’Alsazia e caratterizzata da un melting pot di vitigni, potrebbe rendere ancora più dispersiva la ricerca di uno stile definito. Non è il caso di Florian Moll e Geraldine Bollmann, lui già attivo nel mondo del vino, lei diplomatica convertita alla vigna: con loro è nata nel 2018 [Trub:Stoff], azienda che fa della naturalità e della sperimentazione il proprio credo e che ha come unico obiettivo quello di produrre petnat, passione di Geraldine, di grande carattere e incisività. Lunghe macerazioni, fermentazioni in bottiglia e dégorgement, come in un metodo classico, per rimuovere l’eccessiva velatura che solo in minima parte resta in bottiglia. Il Troubadour 2019, da uve Müller Thurgau molto presenti nella zona, ha all’olfatto le classiche screziature verdognole del vitigno, a cui si aggiungono note balsamiche di zenzero e resina, per virare poi verso un solare mix di agrumi. Chiude su mela golden e rosmarino, mentre in bocca viaggia scattante e preciso, con un gioco dolce-acido che tanto richiama la terra natia. Futurista. Alessio Pietrobattista
FRANCIACORTA PREMIER SATÈN 2016 - MARZAGHE, LOMBARDIA
La Franciacorta si sta confermando un contenitore prezioso di grandi e piccoli interpreti, e il successo di questa denominazione chiave della spumantistica italiana è spesso merito delle nuove generazioni e di sempre nuovi protagonisti. C’è da segnalare, a tal proposito, il percorso di produttori franciacortini della famiglia Lamberti, a partire dal 2005, con Alberto alle redini dell’azienda Marzaghe dedita esclusivamente alla produzione di Franciacorta. Seguendo i dettami della certificazione biologica, gestiscono dieci ettari dislocati nel comune di Zocco, limitrofo a quello di Erbusco, con vista che verso sud est si apre sul Monte Orfano, baluardo isolato di verde e frescura a meno di un chilometro in linea d’aria. Tra i sette Franciacorta della gamma spicca il Franciacorta Premier Satèn millesimato, anno dopo anno a livelli sempre alti. Con questo 2016 raggiunge un'autorevolezza assolutamente non trascurabile. Chardonnay in purezza che si impreziosisce con una rifermentazione sui lieviti di 5 anni, e che non viene commercializzato prima di un altro anno di sosta in cantina. Il perlage è sottile, la tostatura elegante e delicata, le sfumature intriganti di mandorla fresca, gesso e cedro, erbe officinali e balsamiche; la struttura incredibilmente agile e continua. Monica Coluccia
VINO SPUMANTE METODO CLASSICO MARTÌ CUNTRARE - TOGNI REBAIOLI, LOMBARDIA
È a Erbanno, in bassa Val Camonica, che un appena ventitreenne Enrico Togni decide nel 2003 di recuperare i vigneti impiantati negli anni ‘60 dal nonno e sviluppare una propria sensibilità enologica per interpretare al meglio le varietà che crescono in vigna, puntando in particolare su Merlot, Barbera, Nebbiolo e sull’autoctono Erbanno, tra tutti i vitigni il più resistente alle intense escursioni termiche della zona. I tre ettari vitati si distribuiscono in un’ambiente in cui la viticoltura è estrema: accentuate pendenze e terrazzamenti a muro rendono inattuabile l’utilizzo di mezzi meccanici e così, Enrico coltiva le sue vigne a mano, nello stile dei tempi in cui vennero piantate le viti. Lo Spumante rosato Martì Cuntrare di Togni Rebaioli è un Metodo Classico prodotto da uve di Erbanno in purezza che fermentano spontaneamente per poi sostare 18 mesi sui lieviti. L’affinamento avviene in tonneaux di legno esausto. Biologico, non vengono aggiunti zuccheri in sboccatura. E il risultato è un rosato quasi “occhio di pernice” con accenni vinosi, fruttati (accenni di frutti di bosco nitidi e fragranti), ma anche speziati al naso e una bocca salda e rigida con allungo sapido per una bevuta che si evolve nel bicchiere con sfaccettature sempre più intriganti. Andrea Grignaffini

FRANCIACORTA ROSÉ PAS DOSÉ PAROSÉ 2018 - MOSNEL, LOMBARDIA
Fondata da Emanuela Barzanò Barboglio e oggi condotta dai figli Lucia e Giulio, l’azienda di Camignone prende il nome dalla località dove sorgono la residenza, le cantine cinquecentesche e le vigne. I 41 ettari vitati di proprietà sono distribuiti quasi in un corpo unico, coltivati in regime biologico certificato su terreni di origine morenica, caratterizzati da una peculiare conformazione dei suoli. Infatti Mosnel, toponimo dialettale di origine celtica, significa appunto pietraia, cumulo di sassi. Tutti i Franciacorta Mosnel svolgono parte della vinificazione in legno, mentre l’uso dei vin de réserve è funzionale a esprimere eleganza, complessità e longevità. I periodi di affinamento sui lieviti vanno da 24 fino a oltre 140 mesi nel caso delle edizioni limitate. La tendenza a mantenere sempre bassi gli zuccheri residui finali valorizza la purezza espressiva di ciascuna etichetta. Parosé è una delle interpretazioni in rosa più riuscite della spumantistica italiana. Nel millesimo 2018 si esprime con note di melograno, scorza d’arancia e richiami floreali, con un sottofondo di brioche e sottili accenni iodati. Il sorso è pieno e carnoso, di viva freschezza e agile, corredato da un perlage impeccabile e una vena salina nel finale. Adele Granieri
RIBOLLA GIALLA BRUT 2020 - TENUTA STELLA, FRIULI VENEZIA GIULIA
Tenuta Stella si trova a Scriò, a Dolegna del Collio, con spettacolari vigneti terrazzati ad anfiteatro, nei quali trovano dimora i vitigni classici della zona, ma non solo. L’azienda, infatti, produce anche un Pinot Nero strepitoso, oltre a eccellenti Malvasia, Friulano, Ribolla Gialla. Il nome è un omaggio all’attività del proprietario Sergio Stevanato, titolare anche di una famosa azienda di produzione del vetro, la Soffieria Stella, che nel 2009 si innamorò del Collio dando inizio all’acquisto dei primi filari. Oggi Tenuta Stella si distingue per l’alta qualità delle sue etichette, vini identitari e di stile, che si caratterizzano per aver origine da una materia pulsante, allocata in un territorio unico con sottosuoli marnosi e di arenaria. Due i Metodo Classico prodotti, da cui scegliamo questa Ribolla Gialla Brut, annata 2020, con 23 mesi sui lieviti e dégorgement il 15 febbraio 2023. Il dosaggio è minimo (3 gr/l) per esaltare la freschezza di uno spumante di piacevolezza estrema: il frutto è pieno e maturo, la mineralità accentuata, al palato vibrante che si svela con una sapidità esemplare, fusa a ricercati sapori agrumati. Bruno Petronilli
SPUMANTE AUREO - CANTINA ZATTI, LOMBARDIA
Nell’anfiteatro morenico della Valtenesi, a Calvagese della Riviera, poco distante dal Lago di Garda, si sviluppano le vigne della Cantina Zatti, realtà nata per pura passione dalle mani di Gino Zatti negli anni ‘50, per svilupparsi ed evolversi attraverso il figlio Giovanni e il nipote Andrea, ora alle redini dell’attività. Uno sguardo verso il pubblico e le esigenze di mercato non hanno fatto dimenticare un approccio quanto più naturale possibile, che ha da sempre caratterizzato la produzione dell’azienda e che nel 2018 ha portato alla certificazione Bio. Aureo significa armonia e piacevolezza, ed è ciò che si trova nella bollicina Zatti: un Riesling renano, maturo e profumato, utilizzato in purezza per dar vita a un prodotto sincero e di grande personalità. Prima di poter essere assaporato, il Riesling effettua una maturazione sui lieviti di 40 mesi, il tempo necessario ad aprire il bouquet di profumi floreali e avvolgenti, e dare carattere e struttura al vino. La bollicina è fine e intrigante, non interferisce nell’assaggio, ma anzi lo completa pulendo il palato. Una bottiglia interessante, non banale e di grande temperamento. Stefania Oggioni

CHAMPAGNE "LA GRANDE VIE" - DOMAINE LA ROGERIE, FRANCIA
Justine e François Petit-Boxler ritornano in Champagne nel 2015, riprendono le vigne del nonno di François situate nei villaggi Grand Cru della Côte des Blancs, di Avize, Cramant e Oger, con la convinzione di avere un terroir di un patrimonio d’eccezione, con un sottosuolo costituito prettamente dalla craie, composta da fossili di belemnite dell’era secondaria. Le vigne coltivate a Chardonnay, da una selezione massale, vengono lavorate con il cavallo e il trattore, e utilizzo di soli prodotti organici, con l’obiettivo di favorire la vita dei suoli e permettere alle radici di scendere in profondità. La cuvée, assemblaggio di Chardonnay di più vendemmie, con il 70% del 2015 e il 30% di vini di riserva, vuole esprimere quell’ideale di essere vigneron, con una filosofia di intenso piacere che va oltre l’ordinario e mostra un’apertura verso gli altri e il mondo. Dopo un affinamento di 4 anni sui lieviti il dégorgement è stato effettuato nel luglio 2020, con un dosaggio di 5 grammi litro. All’olfatto offre una bella profondità e rivela aromi fruttati di mela e pesca, sentori agrumati di cedro, mandorle e nocciole, note speziate ed erbe aromatiche. Il palato è ben bilanciato, di buona struttura ed eleganza, con una bella verticalità e un finale lungo e ammandorlato. Manlio Giustiniani
CALIFORNIA SPARKLING WINE TRADITION - CRUISE WINE COMPANY, CALIFORNIA | USA
Siamo a Petaluma, sessantamila abitanti nella contea di Sonoma in California. Qui, nel 2013, Michael Cruse - originario di San Francisco, studi in biochimica alla UC Berkeley, un master in enologia mai intrapreso alla UC Davis e trascorsi di cantina in Starmont – ha lanciato la Cruse Wine Company, sua seconda creatura dopo il progetto Ultramarine - focalizzato su spumanti da singoli vitigni, singole vendemmie ed eccezionali terroirs della costa californiana - diventato ormai oggetto di culto sia per la critica sia per gli appassionati. L’obiettivo è realizzare, a prezzi accessibili, vini franchi, fedelmente territoriali e di grande bevibilità. Ne è un bell’esempio il Metodo Classico Tradition che abbiamo degustato nell’assemblaggio di Chardonnay e Pinot Noir (dai vigneti Keefer Ranch, Alder Springs, Linda Vista e Rorick Vineyard) della vendemmia base 2019 più una percentuale del 30% proveniente dalla riserva perpetua. Fermentazione primaria e malolattica in botti e vasche di legno, nessuna aggiunta di solforosa, imbottigliamento senza chiarifica e filtraggio, diciotto mesi sui lieviti, sboccatura manuale e dosaggio zero. Giallo dorato brillante, ottima effervescenza; bouquet di fiori bianchi e miele; aromi di frutti gialli, spezie dolci e pasticceria; fresco, fine e persistente. Luca Torretta
PET-NAT ROSATO "L'ÈGGÀS" - TENUTA PASCARELLA, CAMPANIA
Mi piace esplorare e vivere il nostro bel Paese in lungo e in largo. Anche se agosto non è propriamente un mese che ben si presta per gli spostamenti, vuoi per le temperature, vuoi per la moltitudine di persone che si riversa nelle strade e nei luoghi di villeggiatura, riesco comunque a cogliere i segnali di piccoli territori interessanti. Il Sannio è uno di questi. Non è sul mare né in montagna, ma nasconde tante piccole perle, con un paesaggio sinuoso che alterna zone verdi e rigogliose ad aree più brulle, ma con proprio fascino. A Frasso Telesino, presso le Tenute Pascarella, si è tenuta la manifestazione Gusta Sannio. L’evento, molto ben organizzato, ha visto la partecipazione di chef talentuosi e produttori di varie prelibatezze locali, offrendo ingredienti vivi e saporiti e, naturalmente, una selezione di vini del territorio. Ho avuto il piacere di conoscere Fulvio Cautiero, un vignaiolo colto, raffinato e soprattutto appassionato. La sua cantina, scavata nella roccia e rivestita di tufo, è adiacente ai vigneti. Da qui escono vini che amo definire spontanei e genuini. L’Èggàs, un metodo ancestrale rosato, è un pet-nat di quelli fatti bene: non filtrato, non chiarificato, offre una vivida e piacevole espressione dell’Aglianico. Luca Turner
PIERO COPPO ALTA LANGA DOCG RISERVA DEL FONDATORE - COPPO, PIEMONTE
Siamo a Canelli, patria del Moscato d’Asti e luogo dove Carlo Gancia, nella seconda metà dell’Ottocento, crea il primo Metodo Classico italiano. Il 1892 segna l’anno di fondazione di una storica cantina canellese: Coppo. Il fondatore, Piero Coppo, crea un’azienda nel cuore della città dove tuttora risiede con vini iconici che hanno fatto il giro del mondo. Proprio in questi luoghi fin dal XVIII secolo furono scavate a mano, nel tufo, delle gallerie cosiddette Cattedrali Sotterranee, dichiarate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità per la loro storicità e bellezza. In particolare, a Piero, gli eredi, dal 1983 dedicarono una bollicina metodo classico, prodotta solo nelle migliori annate, a tiratura limitata oggi Alta Langa Piero Coppo Riserva del Fondatore. Siamo di fronte a un capolavoro enologico costituito per il 60% di Pinot Nero e il resto Chardonnay. Vigneti distesi tra i 270 e i 450 metri s.l.m. da cui provengono le uve vendemmiate e pressate in maniera soffice per ottenere un mosto fiore fermentato in barriques e affinato per circa 9 mesi in legno con batonnages frequenti e 99 mesi in bottiglia. Un sorso dall’eleganza senza tempo, austero e al contempo svela una bollicina raffinata dalla freschezza impressionante. Crosta di pane, lievi cenni agrumati, crema pasticciera ben integrata alla verticalità di questo spumante. Se vi capita di stappare bottiglie di oltre un ventennio vi renderete conto della forma strepitosa di questa grande bollicina di casa Coppo. Cinzia Benzi