01-08-2024

Terenzi, vent’anni di successi di una Maremma che non c’era

Storia, protagonisti ed etichette dell’illuminata azienda della bassa Toscana. Con un Morellino che gioca un altro campionato

Federico, Francesca Romana e Balbino Terenzi, Tere

Federico, Francesca Romana e Balbino Terenzi, Terenzi Wines in località Montedonico a Scansano (Grosseto)

All’inizio degli anni Novanta, l’imprenditore di successo Florio Terenzi, marchigiano di nascita e milanese d’adozione, cerca un buen ritiro per trascorrere con la famiglia del tempo libero, lontano da Milano. Individua vicino a Scansano, in Maremma a poca distanza dalle Terme di Saturnia, un casale con 7 ettari di uliveti e uno di vigneti.

Il progetto lo appassiona sempre più e, anno dopo anno, acquisisce sempre più ettari di vigneti distesi nei boschi. La produzione del vino cresce e così, nel 2004, ultima i lavori della cantina, che ora ha una superficie di 3mila metri quadrati. Qui si lavora a una visione pioneristica di valorizzazione del Sangiovese, con l’obiettivo di produrre dei vini con un dna più identitario ed elegante. Idee illuminate, distanti da quanto allora offriva il mercato.

Oggi Balbino, Federico e Francesca Romana, figli di Florio, guidano la Terenzi Wines con l’obiettivo di far conoscere, scoprire o riscoprire una Maremma non comune. Balbino si occupa della parte agricola e produttiva, Federico delle vendite, e Francesca Romana della comunicazione e ospitalità della tenuta. Alla cantina si affianca un wine shop con una sala degustazione con vista tra i vigneti, un luogo in cui ristorarsi con cibi locali e, volendo sostare in questo luogo incantato, da qualche tempo, l’ospitalità Terenzi si completa con una Locanda in cui ogni camera, arredata con gusto e comfort, è circondata da luoghi dove sostare per un pic-nic nelle vigne, un tuffo in piscina o, semplicemente, un relax nella natura maremmana, immersi nell’arte.

Picnic tra le vigne

Picnic tra le vigne

Oggi la gamma dei vini Terenzi si compone di 9 etichette, agricoltura bio e il supporto enologico di Beppe Caviola che guida i fratelli Terenzi verso una serie di prodotti di grande successo, presenti sulle tavole internazionali di ristoranti e hotel. È importante sottolineare che il mercato nazionale più florido è proprio quello locale, altro elemento non scontato che fa comprendere il dono dei Terenzi verso una terra spesso sottovalutata.

Balbino Vermentino Maremma Toscana Doc 2023 è un Vermentino fresco, vinificato in acciaio e prodotto dal 2006. Balbinus Vermentino Superiore 2022 è un vino ad alto tasso di convivialità. Qui l’affinamento avviene con ovetti di gres, svela note di salvia e incenso. Altro esercizio di stile, in crio macerazione, ben riuscito, è il Viognier in purezza Montedonico: color giallo oro luminoso, note tropicali al naso e al palato, pesca, albicocca ben stemperata con cenni floreali. Passando al concetto Morellino per i Terenzi troviamo il Morellino Scansano Doc, un Sangiovese in purezza che sceglie la via della freschezza con una vinificazione in acciaio. Viola, ciliegia, lampone creano una trama al vino con morbidezza e grande bevibilità.

La versione riserva Purosangue, affinato per 12 mesi in botte grande, esalta sentori di liquirizia e convince una sapidità ben integrata ai tannini. Madrechiesa rappresenta la riserva più iconica dei Terenzi, una vera punta di diamante, fin dalla prima annata del 2009, questa singola vigna ha percorso la strada della singolarità che da rima con una complessità in evoluzione.

Poi ci sono i blend Bramaluce con Sangiovese e un 20% circa di Syrah dove le speziature si affiancano a un sentore di ciliegia matura e Francesca Romana Toscana Igt, un vino d’ispirazione alla Valle della Loira con Merlot, Cabernet Franc (prevalente) e Cabernet Sauvignon, qui 18 mesi di barrique lo pongono tra i vini più internazionali pur con un timbro mediterraneo. Last but not least il Petit Manseng Passito, un acino dorato che svela un vino elegante dove la pesca, il miele, l’albicocca secca esaltano un sorso caldo, dall’acidità imponente con lievi accenni di zafferano sul finale. Anche su questo i Terenzi sono stati i primi a piantare questo vitigno per produrre oggi appena 2000 bottiglie da 0,5 litri.

Altra produzione da piante secolari l’olio extravergine d’oliva, uliveto che occupa 14 ettari della tenuta, raccolta a mano e frangitura nel frantoio aziendale. Un’azienda che ha raggiunto il ventennale e deciso di rinnovare la sua immagine coordinata affidandosi al rinomato studio Robilant di Milano. Un logo in cui dove il “sole” svela, progressivamente, ciò che illumina e si declina in ogni etichetta caratterizzandola.

La dinamicità dei fratelli Terenzi si fonde con la cultura dell’arte contemporanea, attraverso una collaborazione con Hypermaremma, un’organizzazione no profit che arricchisce il territorio maremmano con opere e installazioni sulla spiaggia, lungo le strade di collegamento, in campi agricoli e nel caso della famiglia Terenzi, tra i loro vigneti per abbellire un territorio per dare vita ad un turismo culturale attratto da queste opere uniche e affascinanti.

Venus Anadyomene, Emiliano Maggi

Venus Anadyomene, Emiliano Maggi

È un vero e proprio museo a cielo aperto di libero accesso e fruibile tutto l’anno. Un cancello in ferro battuto denominato Venus Anadyomene, creato dall’artista Emiliano Maggi, è alle porte della tenuta Terenzi, un’installazione immersa tra le vigne. Per l’edizione 2024 di Hypermaremma Francesca Romana, Balbino e Federico hanno presentato una selezione speciale del vino Francesca Romana con un’etichetta dell’artista Iva Drekalovic. Programmate una visita nei pressi di Scansano facendo tappa in questo luogo per ristorarvi e comprendere che il Morellino Terenzi gioca un altro campionato.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Cinzia Benzi

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Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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