Ripartire. E rilanciarsi. La storia di Elena Penna e Luca Corrado Vietti ha le radici ben salde nelle Langhe. Dapprima, per tanti anni, avevano portato avanti la Vietti di Castiglione Falletto. Nel 2016, invece, l’azienda è stata presa dal gruppo Krause, lasciando comunque Elena e Luca alla guida. Ma a inizio del 2023 si è avuta la separazione definitiva.
Dopo un anno esatto, nel gennaio 2024, l’annuncio della nascita di una nuova azienda: Cascina Penna Currado, con sede a Serralunga d’Alba. «Abbiamo deciso di staccarci definitivamente dalla Vietti – spiegano Elena e Luca – non c’era più unità di vedute con la proprietà. Poi abbiamo pensato di iniziare un nuovo progetto di famiglia, insieme ai nostri figli Michele e Giulia».

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E proprio dai giovani è partito l’impulso: «Loro si dedicato al 100% a questo progetto – raccontano – Per noi è una ripartenza, anche se in realtà non abbiamo mai smesso. Nel 2018 abbiamo acquistato una cascina del 1554 a Serralunga d’Alba, all’ingresso del paese. Era un pezzo di storia da recuperare».
C’è sicuramente un po’ di lavoro ancora da fare: «Le prime vinificazioni le abbiamo fatte da un nostro amico, che ci ha concesso alcuni spazi. In questo 2024 dovremmo essere pienamente operativi».

I vigneti della nuova realtà
«Per le vigne, siamo andati mirati su alcune zone, anche in vista del futuro – spiegano
Elena e
Luca – Abbiamo 13 ettari a San Sebastiano di Monforte, tra
Dolcetto,
Barbera e
Nebbiolo. Lì il clima è più freddo, e in passato era difficile che le uve arrivassero a maturazione. Però abbiamo un microclima pazzesco, con una grande biodiversità, con i boschi e un laghetto. Fondamentali saranno la cura della terra insieme alla sperimentazione».
Il Barolo, invece, arriverà da Perno (frazione di Monforte) e Verduno, mentre entro la fine dell’anno sarà aggiunto un altro pezzo di vigna.
Al momento sono stati realizzati Dolcetto, Barbera, Langhe Nebbiolo, «ma poi usciremo con Timorasso e Nebbiolo d’Alba».

Le prime bottiglie prodotte
L’assaggio del
Timorasso conferma che la volontà sia quella di realizzare vini con un’anima “tradizionale”, ma rivolti a un pubblico moderno: territorialità unità a freschezza e facilità di beva. Tra le sperimentazioni, anche il
Dolcetto vinificato a acino intero con l’intenzione proprio di puntare sulle acidità. E la
Barbera punta alla finezza, così come il
Nebbiolo, mantenendo delicatezza nei profumi e struttura.
In conclusione, afferma Luca Currado Vietti: «Sappiamo fare le cose in un modo solo, semplice e umile, cioè, cercando di dare il nostro meglio, con credibilità, ogni giorno. Questa è l’unica strada che conosciamo per arrivare al traguardo». Guardando al futuro.