17-01-2024

«Con le mie figlie, il futuro può solo apparirmi bellissimo»: a tu per tu con Marilisa Allegrini

In occasione dell'anteprima milanese delle nuove annate della cantina San Polo di Montalcino, la signora del vino, cavaliere del lavoro, ci racconta i nuovi progetti delle sue tre aziende, dalla Toscana fino alle sue radici in Valpolicella

Al centro Marilisa Allegrini con le sue figlie, a

Al centro Marilisa Allegrini con le sue figlie, a sinistra Caterina e a destra Carlotta, alla guida insieme dei nuovi progetti di questa grande signora del vino

San Polo a Montalcino è una delle tre aziende che Marilisa Allegrini con le figlie Carlotta e Caterina ha presentato a Milano con l’anteprima delle nuove annate. La magia del ristorante bistellato dello chef Andrea Aprea, la regia in sala di Jessica Rocchi e un menu mediterraneo creativo ha svelato una degustazione ricca di conferme come il Brunello di Montalcino 2019 Podernovi, un calice che esprime la singolarità del terroir di San Polo esaltandone la parcellizzazione.

La cucina dello chef bistellato Andrea Aprea ha accompagnato la nostra degustazione dei vini San Polo a Montalcino

La cucina dello chef bistellato Andrea Aprea ha accompagnato la nostra degustazione dei vini San Polo a Montalcino

Un sorso in cui la verticalità rima con sapidità. Il giovane enologo Riccardo Fratton usa anfora, cemento, tonneaux con tostature di legni lievi per ottenere dei vini eleganti di grande equilibrio. Un convivio fatto di vini eccellenti, ottimi piatti e nuovi progetti annunciati da Marilisa Allegrini: «Mi dedicherò con le mie figlie Carlotta e Caterina a Montalcino, Bolgheri e la Valpolicella».

I vini della cantina San Polo

I vini della cantina San Polo

Infatti, pochi giorni prima delle festività natalizie è arrivata una nota stampa dalla famiglia Allegrini in merito al fatto che le strade di Marilisa con le figlie e il resto degli eredi di Franco e Walter Allegrini abbiano preso direzioni diverse. L’occasione ci ha fatto approfondire con Marilisa chiedendole come vede il futuro delle sue aziende alla luce di questa divisione familiare.

 «È stata una scelta delicata e non facile, credo giusta ed il futuro è davvero entusiasmante. Quando ci sono visioni diverse, e da noi c’erano da tempo, bisogna prenderne atto. Con i miei due fratelli, pur con le nostre differenti personalità, ci siamo sempre sentiti emotivamente legati e in dovere di portare avanti quello che nostro padre aveva faticosamente costruito e noi avevamo ereditato. Scelta confermata una volta mancato Walter. Quando anche Franco ci ha lasciato le cose sono cambiate. Essendo rimasta l’unica rappresentante della sesta generazione, ho cercato di comprendere i desideri e le aspettative non solo delle mie figlie, ma anche dei miei nipoti. Nonostante i miei tentativi di mantenere l’unità familiare, che è il vero caposaldo di aziende delle nostre dimensioni, non vi è stato ascolto, non vi è stato il riconoscimento per il lavoro che in questi quarant’anni ho svolto e i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Una strada comune impossibile da percorrere. Con Franco, prima della sua prematura scomparsa, avevamo pensato all’introduzione di una figura manageriale, un Direttore Generale che avrebbe potuto rappresentare il “mentore” super partes della nuova generazione, ma l’introduzione non è stata accettata. Ho aspettato quasi due anni dalla morte di mio fratello per prendere una decisione che fosse rispettosa dei desideri di tutti e, proprio come tale, giusta, per quanto difficile. Proprio per questo e per quello che è successo, il futuro ora non può che apparirmi bellissimo.

Uno scatto suggestivo di Villa della Torre

Uno scatto suggestivo di Villa della Torre

Valpolicella, Lugana, Bolgheri, Montalcino con tre aziende diverse Villa Della Torre, Poggio Al Tesoro, San Polo ma con un trait d’union comune: l’ambizione di raggiungere l’eccellenza qualitativa. Lascio un marchio che ho contribuito a far conoscere nel mondo ma non lascio nessuna delle zone in cui già operavo. Anzi, avranno tutta la mia attenzione e quella delle mie figlie. Lavoreremo insieme. Potrei desiderare di più? Sono felice e grata».

 

Una donna che ha conquistato copertine patinate, è Cavaliere del Lavoro, colleziona successi, ha un obiettivo futuro per la sua vita professionale? 

Vista sui vigneti di Poggio al Tesoro

Vista sui vigneti di Poggio al Tesoro

«Chi mi conosce sa bene quanto io sia iperattiva, ho viaggiato per il mondo, ho ereditato un’azienda di famiglia, ne ho fondate altre tre. Mi sono emozionata quando ho preso il mio primo terreno a Bolgheri da dove è partita l’avventura di Poggio Al Tesoro e quando ho acquisito San Polo a Montalcino. Ho realizzato il mio sogno di bambina quando, insieme a Giancarlo – il padre di Carlotta e Caterina – abbiamo deciso di fare nostra Villa Della Torre. Il mio obiettivo e quello della mia famiglia è di creare un gruppo che, pur evidenziando le caratteristiche di ogni azienda, crei un sistema sinergico che ruoti non solo attorno al vino, ma anche attorno all’ospitalità. Un nostro mini grand tour da proporre a clienti e winelovers. Se ho sempre considerato casa il mondo, ora voglio considerare casa i tre luoghi che ho scelto». 

 

C’è un vino che desidera produrre con le sue figlie? 

La Toscana rigogliosa di San Polo

La Toscana rigogliosa di San Polo

«Per ora non c’è la previsione di nuovi vini, ma mi conoscete, mai dire mai. In Toscana ci saranno importanti novità sia per San Polo che per Poggio Al Tesoro. Ci dedicheremo alla costruzione dei due Wine Relais, alla costruzione di un Centro Servizi per Poggio Al Tesoro, all’ampliamento della Cantina per San Polo. Spostandomi in Veneto un sogno, invece, per la Valpolicella ce l’ho ed è quello di produrre una piccola quantità di Recioto affiancato da due cru. Uno si chiamerà Monte della Fumana, dal colle che dà il nome al paese di Fumane, e l’altro Monte Lencisa: il primo avrà una netta predominanza di Corvina con uve coltivate su impianto a Guyot e il secondo invece di Corvinone a pergola. Ci sarà dunque, come ovvio - essendo la mia terra natale -, una forte attenzione alla Valpolicella, per ringraziare di tutto quello che mi ha dato».


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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