27-10-2023

A 280 anni dalla sua fondazione, Moët & Chandon presenta Création No. 1, la prima cuvée della Collection Impériale, il nuovo progetto della Maison di Champagne

Un blend di 7 annate, nonché un perfetto esempio di Alta Enologia, inaugura la collezione che andrà arricchendosi a cadenza biennale. E per celebrare il lancio, l'artista contemporaneo Daniel Arsham compone una scultura dalla modernità senza tempo

MOËT & CHANDON è una Maison di Champagne che non ha bisogno di presentazioni per attestare la maestosità di progetti che onorano da 280 anni il sogno del fondatore, Claude Moët, un uomo che ha saputo trasferire ai posteri una visione illuminante con grandi propositi. In verità, "Création No.1" è uno champagne che si eleva fuori dal coro.

Benoît Gouez, chef de cave Moët & Chandon

Foto di ©G. Sgura

Benoît Gouez, chef de cave Moët & Chandon

Foto di ©G. Sgura

Una bollicina brut nature che esprime un risultato di alta enologia attuata perfettamente dallo chef de cave Benoît Gouez. Proprio a Parigi, Gouez ha dichiarato:«Création No. 1 ha alla base il millesimo 2013 e rappresenta la prima cuvée che compone la nuova Collection Impériale Moët & Chandon. Oggi, la nostra “biblioteca” di vini di riserva, una delle più grandi della regione, mi ha permesso di dare vita a questa creazione, che racchiude tutta la profondità del tempo. È un assemblaggio di sette annate straordinarie, prodotte in modo unico, selezionate e lasciate invecchiare attraverso diversi processi di maturazione e successivamente assemblate in maniera armoniosa. Sono orgoglioso di presentare la Collection Impériale Création No. 1 come massima espressione dell'arte dell'Alta Enologia di Moët & Chandon».

La Galerie Imperiale di Moët & Chandon

Foto di ©James Bort 

La Galerie Imperiale di Moët & Chandon

Foto di ©James Bort 

Ecco che l’assaggio spiazza per uno champagne davvero fuori dal comune: una complessità che fa presupporre l’idea di aver creato una bollicina eterna e non solo celebrativa dei 280 anni dalla fondazione di Moët & Chandon. Haute Oenologie è un termine coniato da Moët & Chandon e fonde sia la scienza di vinificazione, sia la selezione delle migliori annate lasciate maturare attraverso processi diversi. Indiscutibile l’abilità di assemblarle con l’obiettivo di concedergli un riposo nelle cantine, trasformandole in vere opere d'arte di enologia.

La Collection Impériale Création No. 1 è un blend di sette annate straordinarie, inizia con Grand Vintage 2013, maturato in vasche di acciaio inox, a cui si aggiungono i millesimi 2012, 2010, 2008, 2006, 2000 (invecchiata in botti di rovere) e il 2004. Un blend affinato sui lieviti in bottiglia dopo la seconda fermentazione. Zero zuccheri aggiunti al dosaggio e grande espressione dei sapori armonici per una Cuvée di cui si sentirà parlare nel tempo.

Afferma Benoît Gouez: «Collection Impériale Création No.1 è uno champagne che guarda al futuro perché “lancia” il conto alla rovescia per il 300° anniversario di Moët & Chandon, un traguardo che sarà raggiunto nel 2043. A partire dall'uscita di Création No.1, ogni due anni verrà presentata una nuova Création, che arricchirà nel tempo la Collection Impériale». Una bollicina che svela una complessità intrisa di note terziarie e minerali senza scordare la parte più esotica di cocco, vaniglia e agrumi canditi sul finale, ben integrata alla liquerizia pur mantenendo una freschezza spiazzante.

Lancio della Collection Imperiale

Foto ©Stephane Cardinale

Lancio della Collection Imperiale

Foto ©Stephane Cardinale

Ma non è finita: l’arte enologica si accosta al talento di Daniel Arsham, artista americano contemporaneo che in occasione del 280° anniversario della Maison dona il suo tributo creando un capolavoro d'avanguardia con 85 bottiglie ad edizioni limitate da collezione, che accompagneranno il lancio da parte di Moët & Chandon di questa nuova cuvée. Un artista definito “l’Archeologo del Futuro” che, dopo aver visitato Epernay e impregnatosi dello spirito Moët & Chandon, in compagnia di Benoît Gouez, ha trasferito il suo talento creando un'opera d'arte monumentale, scultorea.

L'opera d'arte realizzata dall'artista statunitense Daniel Arsham per il lancio della Collection Imperiale

Foto di ©jacques habbah 

L'opera d'arte realizzata dall'artista statunitense Daniel Arsham per il lancio della Collection Imperiale

Foto di ©jacques habbah 

Una parete lunga tre metri e alta 1,3 metri che racchiude un bassorilievo di resina bianca per ricordare i terreni gessosi della Champagne, con due putti centrali che sollevano con grazia una targa con la scritta "1743", l'anno di fondazione della Maison da parte di Claude Moët; una figura mitologica femminile - la divinità greca "Pheme", personificazione della fama e della notorietà - suona gioiosamente una tromba; la facciata architettonica dello Château de Saran evoca la saga familiare della Maison; i vigneti che si estendono all'orizzonte rappresentano l'abbondanza del patrimonio naturale della stessa; e una botte di legno - un cenno alle botti di rovere utilizzate per l'invecchiamento di alcuni dei millesimati riuniti in questa cuvée d'exception - rende omaggio alla competenza enologica e al legame imperiale che contraddistinguono la Maison. Una scultura che arricchirà quest'ultima, attirando gli sguardi dei visitatori con la sua modernità senza tempo, accostata armoniosamente alle antiche mura che lo circondano.

L'artista Daniel Arsham e lo chef de cave di Moët & Chandon Benoît Gouez

L'artista Daniel Arsham e lo chef de cave di Moët & Chandon Benoît Gouez

Arsham afferma: «Assaggiando la Collection Impériale Création No. 1, mi sono reso conto di quanto sia ricco di sfumature il processo di produzione dello champagne e di come, l’assemblaggio di annate e vendemmie diverse, assomigli all'arte di comporre una scultura. Il lavoro di Benoît Gouez nel selezionare, invecchiare e miscelare le annate è simile al mio lavoro, tanto che questo progetto rappresenta per me una vera e propria collaborazione organica con lo chef de cave di Moët & Chandon».


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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