04-02-2022

LeVide, il TrentoDoc che si ispira ai boschi e alle montagne

Degli Azzoni Wines lancia l'azienda di spumanti: «Abbiamo trovato un vigneto ideale per fare bollicine»

Il vigneto San Valentino, dove nascono i vini di L

Il vigneto San Valentino, dove nascono i vini di LeVide

«Non pretendo di avere tutte le risposte, ma farsi delle domande è fondamentale». È più di una filosofia di vita, quella di Valperto degli Azzoni. Da applicare non solo nel mondo del vino, ma anche nelle piccole cose di tutti i giorni.

La famiglia Conti degli Azzoni Avogadro Carradori è il risultato dell’incontro nel corso della storia di tre famiglie nobiliari legate a tre regioni italiane: Conti Carradori nelle Marche, Conti degli Azzoni Avogadro in Veneto e Toscana e Conti Riccati in Veneto. Con le relative produzioni di vino, con lo sviluppo della Degli Azzoni Wines che, ora, aggiunge una nuova tessera a questo complesso mosaico. A occuparsi delle aziende vitivinicole sono Aldobrando, Filippo e, appunto, Valperto Degli Azzoni.

Valperto, Filippo e Aldobrando degli Azzoni

Valperto, Filippo e Aldobrando degli Azzoni

LeVide è la nuova cantina in Trentino che ha puntato tutto sul TrentoDoc. E Valperto degli Azzoni, che ha seguito di persona questo progetto, racconta: «Una delle domande che mi sono posto è: come sarà il vino tra dieci anni? Domande che continuo a farmi. Per esempio, ho avuto modo di osservare che a Ca’ del Bosco facevano il lavaggio delle uve. E allora, perché non farlo anche noi? Così nelle Marche da quest’anno laviamo le uve».

E poi ha fatto un ragionamento sul vino naturale: «C’è qualcosa in queste tecniche che possiamo applicare anche noi, per i nostri vini? In realtà questo lo abbiamo pensato per questa nuova realtà in Trentino, per il Trentodoc».

Un'altra bella immagine del vigneto

Un'altra bella immagine del vigneto

Ma la ragione è particolarmente legata alla configurazione del territorio. «Il vigneto si trova in cima a un colle – racconta Valperto degli Azzoni – completamente circondato da bosco. Qui la posizione è ideale, perfetta, un piccolo angolo di paradiso enologico. Non c’era nulla da fare». L’azienda ha sede a Predaia ed è seguita dall’esperto enologo Massimo Azzolini, che ha seguito il progetto passo dopo passo. Perché la volontà era quella di non fare “un ennesimo TrentoDoc”, bensì di riuscire a trasmettere la forza di quel particolare vigneto circondato dai boschi.

Il risultato si trova nelle bottiglie della cantina di LeVide (nome che significa semplicemente “Le viti”), che escono tutte con il nome Cime di Altilia.

I quattro vini prodotti dall'azienda

I quattro vini prodotti dall'azienda

Quattro le tipologie: Brut Millesimato, Extra Brut Millesimato, Rosè e Maso Alesiera Nature Millesimato. A farne da padrona è uno Chardonnay che, in tutti e quattro i vini (nel rosé c’è una percentuale del 30% di Pinot Nero, ovviamente) riesce a dare una nota piacevole e sapida, una sorta di “fil rouge” per degli spumanti dove la montagna e il bosco si fanno sentire. Il Brut 2015 è un ottimo ingresso: 30 mesi sui lieviti e buona armonia in bocca, e soprattutto una grande bevibilità.

L’Extra Brut 2015 è più verticale, fa sentire tutta la forza della montagna e di questo vigneto così particolare. Un Metodo Classico che soprattutto lascia una piacevole sensazione finale con una bella lunghezza dai toni di erbe officinali. 

Maso Alesiera Nature Millesimato, la prima annata è il 2015

Maso Alesiera Nature Millesimato, la prima annata è il 2015

Il Rosé 2015 è per certi versi spiazzante, anche se perfettamente in linea con gli altri vini Cime di Altilia: se ci si aspetta una maggiore morbidezza, questo vino invece gioca sulle note di freschezza e sapidità, diventando un ottimo vino a tutto pasto.

Maso Alesiera Nature Millesimato, sempre 2015, riesce a portare in bottiglia tutta l’eleganza dello Chardonnay di montagna, con una finezza di profumi, ma anche con una notevole gamma aromatica. Complessità e finezza, due armi vincenti.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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