25-05-2021
Le degustazioni della Chianti Classico Collection
Che il Consorzio del Chianti Classico fosse in salute, lo dicevano già i numeri. Ma ora lo dicono anche i “bicchieri”.
Questa edizione della Chianti Classico Collection, per i noti problemi legati alla pandemia, è stata sicuramente unica e si è svolta nell’affascinante contesto del chiostro grande e del refettorio del Museo di Santa Maria Novella a Firenze.
Piazza di Santa Maria Novella a Firenze
Le degustazioni nel chiostro
Chi ha potuto assaggiare questi vini (non solo quelli delle annate appena usciti, ma anche bottiglie di annate precedenti che rappresentano però le novità per alcune aziende che scelgono di uscire in commercio con affinamenti più lunghi), ha di certo constatato come il livello qualitativo, al di là della singola vendemmia, sia davvero molto alto. Certo, ogni cantina ha cercato di mostrare il proprio carattere, la propria impronta: così, soprattutto per i vini più giovani, si passava da assaggi più legati a una grande intensità, soprattutto per la parte aromatica fruttata, fino a campioni magari un po’ più introversi, che al naso erano un po’ meno esuberanti, ma che poi uscivano alla distanza, risultando più adatti a un affinamento in bottiglia ancora di qualche tempo.
Quasi 500 vini in degustazione
I Chianti Classico 2019 erano accomunati tutti dal fatto di avere un’ottima bevibilità: come detto, alcuni produttori hanno puntato maggiormente sull’immediatezza, su prodotti che avessero fin da subito un buon equilibrio, a scapito forse di una complessità maggiore (magari affidata a Gran Selezione e Riserve). La media qualitativa è decisamente molto alta: restano solo alcune critiche per chi ha voluto eccessivamente dare una “mano di legno” ai propri vini, andando parzialmente a compromettere le caratteristiche del Sangiovese.
L’annata 2018, sia per quanto riguarda la Gran Selezione che la Riserva, è forse meno aggressiva e gioca più sull’eleganza. Un anno in più di affinamento per questi vini, oltre che la tipologia, fa di certo la differenza. Tra le Riserve, segnaliamo Borgo Scopeto, Rancia di Fèlsina, Nardi Viticoltori (campione da botte), Riecine e Campomaggio di Tenuta di Campomaggio. Per la Gran Selezione, invece, Castello Fonterutoli di Castello di Fonterutoli, Le Corti di Castello di Querceto, Coltassala di Castello di Volpaia e Castello di Brolio di Ricasoli.
Ottimo il servizio dei sommelier Ais
La Chianti Classico Collection è stata anche caratterizzata da un sistema digitale per la richiesta dei vini, tramite smartphone, che ha snellito il sistema di servizio dei vini e che permetteva anche un collegamento diretto con le schede dei vini e il profilo delle aziende, oltre alla possibilità di contattare direttamente i produttori, come se fossero fisicamente presenti alla degustazione.
In quest’ultima tappa delle Anteprime vogliamo infine sottolineare l’enorme e impagabile lavoro dell’Associazione Italiana Sommelier della Toscana: i sommelier impegnati nel servizio hanno dimostrato grande professionalità in tutte queste difficili e stancanti giornate.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Emanuele Reolon, estate director di Isole e Olena, cantina a Barberino Tavarnelle (Firenze)
Francesco Mazzei, presidente dell'associazione L'Altra Toscana
Chianti Lovers si è svolta a Firenze (foto da Ufficio Stampa Chianti - Alessandro Fibbi)