Laura Fratton
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Enrico Cerulli
«La scoperta che feci della felicità fu un assoluto mistero». Questa frase vola via da un libro che Enrico Cerulli, viticoltore e presidente del Consorzio Colline Teramane, ha condiviso con noi e si posa su una terra, i suoi frutti, le sue ricette di antica memoria. Le sue anime. Due quelle dell’uva Montepulciano: Cerasuolo d'Abruzzo Doc e Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Docg, abbinati a specialità gastronomiche del territorio. Un paesaggio così particolare, che non ama sfoggiare i suoi segreti, però frugare insieme in quegli indizi di felicità, sì.
Un’uva coloratissima, dice Enrico, un vino che racconta una lunga storia e invita a prendersi del tempo per ascoltarla. Quello che si è ritagliata la Tenuta Cerulli Spinozzi a Canzano. Assomiglia a un mondo di via d’estinzione, riflessione che il presidente del Consorzio accompagna consegnandoci quel libro capace di mischiare sogni e ricordi, “La fattoria di Giulianova” di Manlio Cerulli Irelli. Eppure è un mondo che chiama, anche in questi tempi contorti, per offrire una propria linearità. Un po’ isola, che guarda al mare ed è fiero del suo Gran Sasso. Che ama parlare, come Enrico di viticultura, la “u” scandita dal piacere di vedere il pensiero tramandato e rinnovato.
La sottozona delle Colline Teramane è stata la prima Denominazione d’Origine Controllata e Garantita per il Montepulciano d’Abruzzo, con Decreto ministeriale nel 2003. Trenta Comuni tutti in provincia di Teramo, in cui è imposto il Montepulciano in purezza o con un massimo di 10% di Sangiovese. Le altre denominazioni tutelate dal Consorzio sono Controguerra Doc e Colli Aprutini Igt.
La famiglia Cerulli Spinozzi
Ma si svela anche attraverso una parola magica, Cortalto. Prima lo sussurra il Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Doc 2019. Montepulciano d’Abruzzo 100%, si illumina di sfumature rubino brillante e di piccoli frutti che vogliono ingolosire, non saziare dell’estate. Lieve in apparenza, importante nella sostanza. L’annata è interessante, la vendemmia avvenuta a fine settembre e molto asciutta, ha consegnato un’uva impeccabile. Poi, che sa interpretare una sua giocosità, passando da frutta rossa a spezie e note balsamiche e impostando poi una serietà che è prima di tutto equilibrio.
responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
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