04-10-2020
Claudio e Sandro Gini
«Facciamo vino da sempre. Qui in zona venivano tutti da mio papà Olinto per avere dei consigli, per sapere come fare il vino. E lui non si tirava mai indietro». I Gini, a Monteforte d’Alpone, sono conosciuti per il vino, per il Soave. C’è un legame forte con la storia, con la tradizione, ma che sa anche guardare avanti, che soprattutto sa confrontarsi con il mondo.
A parlare è Claudio Gini, che con il fratello Sandro conduce la storica azienda agricola veneta. «La nostra è una storia che risale al 1500. Fin da allora, la famiglia Gini coltiva i propri vigneti in Monteforte. Per questo possiamo dire di essere tra i più antichi viticoltori nella zona del Soave Classico. Alcuni studi hanno portato alla luce che, in località Contrada Salvarenza, la famiglia Gini possedeva delle terre già dal XVI secolo».
La cantina Gini si trova a Monteforte d'Alpone
Ma non si tratta solo di teoria, ma anche di pratica, si sporcarsi le mani in vigna. Sandro e Claudio Gini non si sono mai tirati indietro. «Abbiamo i nostri vigneti soprattutto a Monteforte – spiega ancora Claudio Gini - Il Salvarenza è il più conosciuto: in questa contrata circa un terzo dei vigneti sono a piede franco, non innestati poiché sopravvissuti alla fillossera. Una cosa che ci contraddistingue è quella di non aver mai voluto estirpare un vigneto, in 70 anni siamo sempre riusciti a mantenerli e, nel caso, solo a integrarli».
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L’azienda Gini è conosciuta, in particolare, per il Salvarenza e per La Froscà, due delle 33 Uga (Unità geografiche aggiuntive) individuate dal Consorzio di Tutela del Soave ed entrate ufficialmente nel disciplinare di produzione.
Le 4 annate degustate di Soave Classico
Un vino molto interessante, profondo e ricco, ma soprattutto estremamente fine ed elegante. Così Claudio e Sandro Gini, se mai ce ne fosse bisogno, dimostrano la loro bravura anche con le bollicine.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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