17-06-2020
Quattro vini e un mondo, quello dell’eleganza vissuta in diverse declinazioni. Il mondo è quello di Cesarini Sforza, che ha raccontato in una degustazione le sue bollicine Trentodoc. Dal 1974 l’azienda guidata dal presidente Lorenzo Libera e dal direttore generale Enrico Zanoni, dai microclimi diversi del Trentino, riesce appunto a far uscire un’unica, e affascinante personalità: due anni dopo, la nascita del primo spumante Cesarini Sforza elaborato secondo il Metodo Classico.
Crescere significa anche e soprattutto sfidare se stessi e le proprie ambizioni. E in una recente degustazione, si sono fronteggiate nella sfida appunto quattro etichette quali Cesarini Sforza Classico Brut, Cesarini Sforza 1673 Riserva, Cesarini Sforza 1673 Rosé e Cesarini Sforza Aquila Reale Riserva, con Filippo Bartolotta, sommelier, giornalista e wine educator, affiancato da Luciano Rappo e Federica Cazzara, marketing manager.
Dunque, questo stile può partire in modo più affabile, con il Brut Classico, per cui la maturazione sui lieviti dura almeno due anni (ma può arrivare a tre), attraverso una freschezza che viene anticipata da aromi di mela e agrumi.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.