08-05-2020
La famiglia Lageder
A ognuno il proprio Pinot Grigio. L’iniziativa che ha lanciato la cantina Lageder di Magrè, in Alto Adige, e che ha coinvolto alcuni giornalisti ed esperti del settore, è sicuramente originale: tre differenti vinificazioni di Pinot Grigio da “miscelare”, per poi arrivare al blend preferito.
Lo scopo non era quello di capire “che aria tira” nella critica enologica italiana, ma è di sensibilizzare, di far capire come tutti gli anni la sfida sia quella dei cambiamenti climatici.
I tre campioni di Porer: vinificazioni differenti, a ognuno il suo blend
Ma l’obiettivo in questi anni è affrontare con intelligenza le modifiche del clima. «Il cambiamento climatico è una sfida costante e facciamo sempre più fatica a mantenere la freschezza e la giusta acidità nei nostri vini. Trenta anni fa l’obiettivo era, all’opposto, quello di raggiungere abbastanza gradi zuccherini, oggi invece la sfida consiste nell’ottenere la freschezza e l’acidità dei nostri vini in una maniera naturale».
I vigneti della famiglia Lageder in Alto Adige
«Tre sono le componenti principali: la prima, definita vinificazione classica, viene pressata direttamente e dopo la sedimentazione statica viene travasata in botte di legno dove effettuerà la vinificazione spontanea. Il vino resterà in contatto con le fecce di fermentazione fino al momento del taglio. La seconda componente è il risultato che prevede il contatto con le bucce per una notte per poi fermentare spontaneamente. La terza componente deriva da fermentazione sul grappolo intero senza diraspatura e senza pigiatura in percentuale variabile dal 10% al 30%, con contatto dopo la fermentazione su raspi e bucce per un totale da 5 a 8 mesi».
Alois Lageder con il figlio Alois Clemens
Il terzo campione, quello più estremo, è anche quello che ci ha conquistato di più: un eventuale suo imbottigliamento da solo potrebbe trovare un interessante numero di estimatori, anche se sarebbe un prodotto di nicchia. E probabilmente l’azienda Lageder dovrebbe trovargli un nome differente: chi è abituato ad acquistare il Porer, ha in mente un vino molto diverso. Commercialmente, quindi, è giusto trovare un giusto equilibrio tra le parti, per avere un prodotto che possa maggiormente avvicinarsi al gusto dei clienti e che, d’altra parte, riesca a mantenere quella componente di freschezza ricercata con forza dalla famiglia Lageder.
Personalmente, la maggiore presenza della terza componente, fino anche a un 25% contro l’attuale 10%, è una soluzione convincente, abbassando di conseguenza la parte dedicata alla vinificazione “classica”. Detto questo, ognuno faccia la sua scelta. Alla fine è solo un esperimento, un gioco.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Edoardo Ligabue, alias Gunter
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.