Con le sue acque, che toccano e bagnano territori diversi, possiamo dire che un lago sia capace di unire, così come, intorno magari a una tavola imbandita, è in grado di fare un ottimo vino. Un esempio perfetto è rappresentato dal Lago di Garda, che fa scorrere insieme le vite di province e regioni diverse.
Quanto al vino, la scelta oggi non può che cadere sul Garda Doc, uno spumante, il tassello determinante di un progetto che vuole promuovere un turismo attento all’identità di queste terre e acque, un linguaggio comune che fa sgorgare visioni del futuro.
Una missione coraggiosa, presentata con la storia che ne è la brezza, come quella che sospingeva le vele del “Siora Veronica” nell’iniziativa di lancio ai primi di luglio. Sul veliero del 1926 partito da Bardolino, il primo brindisi con
Luciano Piona, presidente del
Consorzio di tutela, e
Marco Lucchini, presidente di
Federalberghi, poi l’illustrazione di questo percorso anche con il direttore del consorzio,
Carlo Alberto Panont, e
Angelo Lella dell’
Unst al
Regio Patio di Garda, ristorante dell’
Hotel Adelaide. Con il tocco finale dello chef
Andrea Costantini, capace di imprimere altri colori e sensazioni lacustri con delicatezza, culminati con il
Gelato di cioccolato bianco e olio Ca’ Rainene servito nella lattuga con polline e miele.
La Doc Garda è stata riconosciuta nel 1996 e valorizza i vini provenienti dalle produzioni di dieci denominazioni del lago (Valtènesi, San Martino della Battaglia, Lugana, Colli Mantovani, Custoza, Bardolino, Valdadige, Valpolicella, Durello e Soave): una superficie vitata di 31mila ettari, con la leadership di Verona fissata dalle cifre (27.889).
Garganega, Chardonnay, Pinot Grigio, Corvina e Merlot sono i cinque vitigni più rappresentativi. Ma salpando sul veliero si è voluto fare di più e condividere un’esperienza che viene offerta ai turisti quest’estate: salire su questa barca storica e attraversare il Garda degustando un prodotto che narra questi luoghi e assaggiando le tipicità della zona, dal pesce all’olio.
Tutto ciò attraverso lo spumante Doc Garda, come ha spiegato Luciano Piona: «L’abbiamo scelto come tipologia centrale della denominazione per riunire sotto il nome Garda le sette milioni di bottiglie già presenti nel nostro territorio con nomi diversi. Per questo motivo abbiamo lanciato una vera e propria Wine Experience: ecco un vino da aperitivo, un’icona contemporanea dello stile italiano. Nel nostro lago con la sua forte identità, culturale come turistica». Viandanti vicini e lontani, immersi in questa avventura.
Ecco allora il battesimo in un caldo luglio che fa apprezzare l’aromaticità e la piacevolezza di queste bollicine, ecco il risultato della prima vendemmia 2017 che ha penalizzato a livello quantitativo, anche con una grande gelata traditrice. Lo spumante si è vestito di un’edizione limitata, non in vendita, che vuole rendere unico l’evento.
Un’esperienza super brandizzata con il marchio vincitore che evoca le onde del lago, senza scordare i filari nei vigneti delle colline, e si posa dappertutto, dalla bottiglia al bicchiere, dalle magliette ad altri souvenir.