16-05-2017
Lamberto Frescobaldi e Kasia Smutniak
L’audacia che spinge a percorrere una nuova strada... di bollicine. E che applaude un’altra convinzione: l’istruzione dà tante possibilità nella vita, anche in un Paese ferito come il Nepal.
Un brindisi intenso, eppure delicato, quello del premio Leonia 2017 alla Terrazza Triennale di Milano. Il marchese Lamberto Frescobaldi l’ha assegnato a Kasia Smutniak per l’impegno della sua associazione Pietro Taricone onlus in Nepal. Sullo sfondo una Milano dalle luci di metropoli sempre più mondiale, non smorzate bensì valorizzate dalla pioggia, lodata da Frescobaldi: «Io penso che Roma sia bellissima e così Firenze, ma quanti stimoli da questa città…». Milano ha anche imparato a gustare il buono, anche sulla scia di Expo; e che ha assicurato con lo chef Stefano Cerveni un giusto accostamento a un vino coraggioso: la delicatezza ha scandito le Seppie psichedeliche e altri piatti capaci di accompagnare Leonia Frescobaldi, Pomino Spumante Bianco Doc Metodo Classico, con l’audacia elegante richiesta.
La tenuta Frescobaldi di Pomino
Pomino è una parola che rimanda alla mela e che racchiude uno spuntante bianco doc, con metodo classico. Tutto ciò, incoraggiato dall’andamento climatico del 2013 nella tenuta, con neve e pioggia che hanno forgiato un inverno mite e temperature estive benevole.
Un vino nobile ed elegante, che narra insieme di biancospino e ginestra e altre suggestioni come il cedro o la nocciola tostata, all’olfatto. E che in bocca termina con mandorla amara e scorza di arancia. Ama le sfide, come quelle di questa casa vinicola toscana e dei personaggi che ha premiato in questi primi anni. Tra di loro diverse donne come l’astronauta Samanta Cristoforetti.
Lamberto Frescobaldi
Con quella forza che si sa unire alla delicatezza, l’attrice ha ringraziato per il premio e ha tracciato il futuro dei suoi sogni: oggi già trenta bambini studiano grazie a quest’associazione – ha spiegato – alla Gahmi Solar School, domani arriveranno a 180. La necessità di un’educazione rappresenta una possibilità nelle loro vite: «Proteggere la cultura di un popolo è importante quanto sfamarlo».
Un entusiasmo, genuino e garbato, il suo, che ha fatto venire in mente a Frescobaldi la prima, giovane donna che l’ha spinto a varcare anche la soglia delle bollicine: «Mi sento fortunato, ho collaboratori che ci credono, si muovono con passione e attenzione. Oggi tra vigne, cantine e uffici, più di 600 persone lavorano con me. E i feedback per questo vino sono positivi. Il mercato italiano è il più importante, ma ad esempio riscontriamo un interesse in Giappone».
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky