30-11-2016
Stupore, Bolgheri Rosso Doc 2015, blend in misura decrescente di Merlot, Syrah, Petit Verdot e Cabernet Sauvignon
Le comete hanno sempre affascinato l'uomo per quel loro non so che di magico e inaspettato, quell’improvviso attraversare il cielo che ti fa sognare e sperare che qualcosa di buono potrà accadere. E la dimensione fantastica è anche quella che vuole contraddistinguere il nuovo progetto enologico di Antonio Capaldo, presidente del gruppo Feudi di San Gregorio, con Campo alle Comete, presentato la scorsa settimana presso SuEat dell’Enoteca Spiriti di Piazza di Pietra a Roma. Una nuova sfida, e nuovi investimenti, per questa voce della viticoltura del sud Italia, tra le più importanti e giovani, che intenda confrontarsi con un territorio blasonato come quello di Bolgheri, famoso terroir della Toscana dove vengono prodotti nobili vini grazie alle caratteristiche del terreno e al microclima soleggiato, asciutto e moderatamente ventilato. Antonio Capaldo torna all’azienda di famiglia, Feudi di San Gregorio, nel 2009 dopo aver lavorato in ambiti diversi e girato il mondo. Una nuova visione la sua che comincia con il confrontarsi con realtà diverse e a spostarsi in altri territori - Basilicata, Friuli, Puglia e Sicilia - per dare valore ai vigneti locali e allargare gli orizzonti, fino a febbraio 2016 quando acquista la cantina e i vigneti Campo Le Comete con l’intento di portarela filosofia produttiva di Feudi al nord.
Un'immagine della presentazione da SuEat dell’Enoteca Spiriti di Piazza di Pietra a Roma
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
food writer and traveller, torinese di nascita ma romana d'adozione, da sempre nel mondo della comunicazione, scrive di enogastronomia “per caso” e per passione su diverse testate nazionali