19-11-2016

Se il Lambrusco è bianco

Cantine della Volta vinifica il popolare vitigno con Metodo Classico: «Rifiutiamo le autoclavi»

La mis sur pointe delle Spumante Christian Bellei

La mis sur pointe delle Spumante Christian Bellei Metodo Classico bianco nella Cantina della Volta di Christian Bellei (sullo sfondo), un metodo di vinificazione che aggiunge valore al vitigno popolare. L'azienda in questione si trova in via per Modena 82 a Bomporto (Modena), telefono +39.059.7473312

Lambrusco e popcorn, cantava Luciano Ligabue. Ma questo è uno stereotipo che lasciamo alle canzoni e ai preconcetti diffusi, perché il Lambrusco può essere declinato in altre espressioni, sicuramente più nobili, e abbinato alla cucina d'autore.

Una di queste declinazioni è, per certi versi, stupefacente: il Metodo Classico, cioè la spumantizzazione che accomuna Champagne e Franciacorta, giusto per fare due esempi d'alto livello. La proposta arriva da Cantina della Volta di Christian Bellei, azienda di Bomporto in provincia di Modena che ha ritenuto che il Lambrusco di Sorbara possa essere un vitigno particolarmente adatto alla spumantizzazione con il Metodo Classico. Un'intuizione che ha trovato riscontro nei vari assaggi (abbiamo già avuto modo di parlarne in occasione del Vinitaly) e in un pranzo che si è tenuto al Mandarin Hotel di Milano, con i piatti del ristorante Seta del bravissimo chef Antonio Guida, fresco due stelle Michelin.

«Nel Modenese – spiega Angela Sini, amministratore delegato della Cantina della Volta – il Lambrusco di Sorbara viene vinificato con il metodo Charmat, in autoclave. Noi, le autoclavi, non le vogliamo. Christian Bellei, 49 anni e 29 vendemmie alle spalle, ha sempre creduto nel Metodo Classico, per dimostrare che abbiamo di fronte un'uva che è sicuramente ottima come base per gli spumanti. E si voleva dimostrare anche come il Lambrusco di Sorbara abbia bisogno di attenzione».

Come già spiegato, lo Spumante Christian Bellei Metodo Classico bianco ha anche lo scopo di "svecchiare" l'idea del Lambrusco di Sorbara rosso, frizzante e da abbinare solo al cotechino. Siamo di fronte a un vino dall'eleganza indiscutibile, che sorprende per freschezza e per finezza, tra note fruttate e floreali. Elemento di forza, in questo caso, è il colore, evitando il classico rosso rubino per cercare anche di superare quell'ostacolo solo psicologico che fa credere, ingiustamente, che il Lambrusco sia un vino poco importante. Questo spumante, messo in degustazione alla cieca con altri prodotti italiani ben più famosi, come Trentodoc e Franciacorta, sicuramente non sfigurerebbe. Anzi.

Per rivedere i tradizionali colori del Lambrusco, il Rosè (sempre Metodo Classico, ovviamente) offre un bouquet aromatico notevole e una bevibilità eccezionale, mentre Il Lambrusco di Modena Spumante Doc ha un colore eccezionalmente vivace e profumi ancora sorprendentemente fini, mentre il Trentasei è un vino che dimostra come il Lambrusco di Sorbara trovi una grandissima espressione anche rimanendo a lungo sui lieviti. 

Senza contare che tutti questi vini hanno trovato un ottimo equilibrio con i piatti proposti per la giornata, a dimostrazione della duttilità e versabilità di questi grandi spumanti. A queste bottiglie si affianca la linea Il Mattaglio, dove si utilizzano i vitigni più classici per la spumantizzazione, Chardonnay e Pinot Nero. E anche qui la qualità c'è, e si sente.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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