02-06-2023
Pecorino d'Abruzzo, la forza del tempo: la degustazione verticale organizzata dal Consorzio Tutela Vini
Se c’è una regione in Italia che sta cercando sempre di più di far emergere la propria identità in tutte le sue espressioni, questa è certamente l’Abruzzo. Non solo nei vitigni principali, il Montepulciano per il vino rosso e il Trebbiano per il bianco, ma anche con uve che in questa area riescono a trovare una propria identità, un carattere particolare.
Così succede che si possa disquisire sul Pecorino d’Abruzzo, non solo come vino da pronta beva, ma anche in un’ottica di affinamento, dove può acquisire interessanti complessità, con peculiarità uniche.
Un momento della degustazione/confronto
«Abbiamo cercato di fare questo viaggio nel tempo per capire l’identità di quest’uva e mettere in risalto le sue caratteristiche. Una su tutte è la freschezza, l’acidità, ma che in un primo momento era vista quasi come una peculiarità negativa, in quanto troppo marcata e che creava difficoltà nella ricerca di un equilibrio».
I cambiamenti climatici, in tal senso, hanno modificato questa visione. «Il Pecorino – ribadisce Adua Villa – ha delle note un po’ rustiche iniziali, con un bouquet intenso. Sentori che, nel tempo, si trasformano in complessità, mentre nel corpo l’acidità favorisce la sua evoluzione. Alla fine si ha un quadro aromatico con note che, con gli anni, possono andare verso il terziario, l’idrocarburo».
L'intervento di Adua Villa
E poi ci sono alcune accortezze da avere in cantina: «Purtroppo non tutti i produttori hanno la sensibilità di tenere bene le annate vecchie. È una questione di cultura, che deve crescere nelle cantine abruzzesi».
Sono stati nove i vini assaggiati durante la degustazione, partendo da un’annata 2016 per arrivare fino al 2000. Per ci cerca prodotti immediati, semplici e “banali”, di certo questi non sono i vini che state cercando.
I vini degustati
C’è sicuramente da calibrare il tiro, ma bisogna pensare che nessuno di questi vini è stato pensato con l’idea di un vino da affinamento, ma di un prodotto più immediato, che potesse esaltare fin da subito le caratteristiche del Pecorino.
Questa degustazione è stata sicuramente da stimolo anche per gli stessi produttori, per cercare di arrivare a un’espressione territoriale del Pecorino che possa conquistare anche la dimensione del tempo. Questa è la via. O almeno, sembra essere la strada da intraprendere.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Adua Villa, scrittrice, narratrice e imprenditrice digitale
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