25-04-2023
I sei colori satinati scelti da Paola Paronetto per La Grande Dame 2015
Siamo di fronte al ventiquattresimo Millesimato dal 1972, anno in cui, in occasione del bicentenario della Maison Clicquot, si lanciò la prima Cuvée de Prestige per celebrare la vedova Clicquot soprannominata La Grande Dame della Champagne. Elogio al Pinot Nero che dal 2008 costituisce il 90% dell’assemblaggio, con uve provenienti dagli storici Crus di un terroir unico, e integrato con un tocco di Chardonnay.
L’annata 2015 è considerata solare, ha apportato al vino tensione senza perdere mai di vista l’eleganza, segno distintivo di stile per La Grande Dame.
Nel 2021 è nata Garden Gastronomy by Veuve Clicquot, un concetto di gastronomia d’autore che è stata elaborata attorno a La Grande Dame dai più grandi cuochi del mondo mettendo al centro il vegetale, un assioma perfetto tra vino e territorio, natura e cantina e per questo nuovo millesimo è stato coinvolto lo chef tristellato Enrico Crippa con il suo ristorante Piazza Duomo di Alba. Una visione culinaria in cui il vegetale e i prodotti della terra sono protagonisti assoluti, esaltati dal talento dello chef Crippa.
Enrico Crippa e la sua Insalata 21, 31, 41…51 associata a La Grande Dame 2015
L'Omaggio a Madame Clicquot dello chef di Piazza Duomo
Paola Paronetto
Un futuro più "verde" anche per le confezioni di questa Cuvée, con cofanetti realizzati in Francia con il 60% di canapa, 20% di cotone e il resto costituito da fibre non legnose.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
Crediti fotografici@Antinori
In uno scatto di Davide Dutto, i tre protagonisti della prima cena speciale a sei mani da Sestogusto: da sinistra, Massimiliano Prete, Corrado Assenza, Enrico Crippa
La Grande Dame Rosé 2015 di Veuve Clicquot e la mise en place al ristorante Orma di Roma. Foto di Stefano Delia