27-05-2023

Franciacorta in fermento: l'Azienda Agricola Mirabella e la sfida del Pinot Bianco

Sensibilità ambientale, cultura enologica e un vino in continua evoluzione: la formula vincente della famiglia Schiavi e delle sue bollicine di qualità

Il Pinot Bianco della famiglia Mirabella

Il Pinot Bianco della famiglia Mirabella

La famiglia Schiavi, papà Teresio, seguito dai figli Alessandro e Alberto, in 44 anni di vita dell’azienda Mirabella di Rodengo Saiano, ha puntato molto sul Pinot Bianco, un vitigno che all’inizio veniva anche scambiato per Chardonnay. «Mio padre Teresio - spiega Alessandro Schiavi, responsabile della produzione - si è trasferito dall’Oltrepò Pavese alla Franciacorta senza nemmeno immaginarsi l’evolversi di questo progetto di famiglia delle bollicine. L’esperienza sul Pinot Nero non lo ha fermato a osservare, fin da subito, il Pinot Bianco».

Da sinistra, Alberto, Teresio e Alessandro Schiavi

Crediti fotografici @Del Prato

Da sinistra, Alberto, Teresio e Alessandro Schiavi

Crediti fotografici @Del Prato

L’incontro con Giacomo Cavalli, ingegnere e proprietario terriero franciacortino, fu decisivo per il futuro di Teresio Schiavi. Nel 1979 vennero spumantizzate 3000 bottiglie di Franciacorta e, con Cavalli, fonda Mirabella, il cui nome omaggia il primo vigneto aziendale.

Lo storico vigneto Mirabella

Lo storico vigneto Mirabella

La cantina, a Paderno Franciacorta, occupava i locali di una vecchia filanda, struttura circondata da 25 ettari di vigneti, tra cui Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero. Lo spazio non bastava. Così, presto, traslocarono di pochi chilometri a Rodengo Saiano in una grande cantina di stile imperiale, già esistente dal 1942, dismessa ma ideale per lo sviluppo del progetto MirabellaCavalli tornò all’ edilizia e Schiavi, con altri soci, rimase a condurre la cantina. Oggi, i figli enologi, Alessandro e Alberto, guidano con il padre questa realtà franciacortina conosciuta per un grande lavoro sul Pinot Bianco. Il Demetra Pinot Bianco Brut Nature 2019 esprime nel sorso un’esplosione di fiori bianchi e frutta, ben stemperati in mineralità, dalla freschezza infinita. I vigneti si trovano a circa 200 metri sopra il livello del mare, in zone particolarmente fredde, con vigne che hanno almeno 25 anni di vita.

Alessandro resta in campagna e in cantina curando la produzione, mentre Alberto si dedica al marketing e allo sviluppo commerciale nazionale ed estero. E tutti, all’unisono, chiesero una veste grafica al genio di Giacomo Bersanetti che ha saputo identificare con eleganza e originalità una serie di etichette fuori dagli schemi, proprio come i vini Mirabella. 

La cantina interrata dell'azienda Mirabella

La cantina interrata dell'azienda Mirabella

Interessante il protocollo etico sostenibile che la famiglia Schiavi ha convertito in un mantra professionale, un vero manifesto Mirabella che spazia dalla cultura enologica all'educazione al gusto, confermando scelte aziendali cristalline. 

La giovane vigna biologica 

La giovane vigna biologica 

45 ettari di vigneti certificati bio per un progetto che vede protagoniste vigne vecchie e, dal 2012, sono passati all’utilizzo del 100% di energia da fonti rinnovabili. In cantina, le antiche vasche di cemento sono state vetrificate. «La scelta - spiega Alessandro - è determinata dal fatto che è un materiale completamente inerte per il vino ed è anche un ottimo isolante. L’acciaio, invece, ha sempre una carica elettrostatica che comunque va a modificare in qualche modo il vino. Noi usiamo il cemento per il 90% dei nostri vini».

Demetra Millesimato, Pinot Bianco e Pinot Nero

Demetra Millesimato, Pinot Bianco e Pinot Nero

I lunghi affinamenti caratterizzano tutti i Franciacorta dell’azienda, dai 30 mesi di Edea ai 60 per Demetra Millesimato fino ad arrivare agli 80-90 per il DØM Riserva e il DØM Rosé Riserva. Nella degustazione in cantina siamo stati colpiti dal DØM Riserva  2015 Dosaggio Zero, una produzione di 7000 bottiglie per un blend di 55% Chardonnay, 30% Pinot Nero e il restante Pinot bianco. Un affinamento sui lieviti di circa 7 anni svela una bollicina raffinata e setosa, caratteristica che si ritrova nel DØM Rosé riserva 2012, sboccatura novembre 2021 dove, invece, il 60% di Pinot Nero, 25% Pinot Bianco e restante Chardonnay, caratterizza un sorso più verticale per una maturazione sui lieviti di almeno 100 mesi.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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