«Quando il barone Philippe de Rothschild pianterà il Sangiovese, io mi convertirò al Cabernet Sauvignon». In questa frase si racchiude l’essenza di Riecine, azienda di Gaiole in Chianti che ha come obiettivo fondamentale valorizzare, attraverso degli ottimi vini, la perla enologica toscana, cioè il Sangiovese.
La frase è di John Dunkley, inglese, che con sua moglie, Palmina Abbagnano, acquistò gli originali 1,5 ettari di terra nel 1971 dal monastero di Badia a Coltibuono per far nascere la realtà di Riecine. La prima annata di Chianti Classico, il 1973, fu poi rilasciata in commercio nel 1975.

Alessandro Campatelli tra i vigneti sotto la cantina di produzione
John e
Palmina non ci sono più, e dal 2011
Riecine continua mantenendo la stessa filosofia iniziale grazie all’impegno della famiglia di
Lana Frank. Dal 2015, alla guida della produzione, c’è
Alessandro Campatelli, come enologo e direttore generale di Riecine, in una cantina appena ampliata e ammodernata (i lavori risalgono al 2012), che permette al giovane enologo di ottenere ottimi risultati.
«Il concetto è semplice – spiega Alessandro Campatelli – Il nostro obiettivo è quello di riuscire a mostrare come il Sangiovese, nella nostra zona, sia unico. E che i prodotti che arrivano da questa zona siano lo specchio della Toscana stessa».
Insomma, l’idea è quella di poter realizzare dei
Chianti Classico che siano identitari, che abbiano l’impronta toscana, e che trasmettano emozioni.
Riecine può contare di 22 ettari di vigneto, dove l’attenzione per la natura è massima. La cura per le vigne viene poi tradotta anche in una particolare precisione anche in fase di vendemmia e vinificazione, dove Campatelli può contare delle nuove attrezzature in cantina (in particolare di 12 vasche in cemento non trattato e di 4 vasche tronco-coniche) dove cerca di mantenere tutte le caratteristiche del frutto, proprio con l’idea di una valorizzazione totale del vitigno.

I tonneaux per l'affinamento
Per quanto riguarda l’affinamento, invece, buona parte è affidata a tonneaux da 500 litri, con una tostatura leggera, che secondo
Campatelli rappresentano un ottimo rapporto tra vino e legno per arrivare a vini che siano complessi ed eleganti allo stesso tempo. E piacevoli nell’abbinamento.
Ed ecco, i vini. Inutile cercare altri vitigni, si parla solo di Sangiovese. La distinzione la fanno le zone di produzione, le scelte, la vinificazione.
Il
Chianti Classico è sicuramente il prodotto più rappresentativo, dove la pulizia e la franchezza dei profumi sono le prima caratteristiche che si possono notare. L’annata 2015 ha un’ottima struttura, ma non è un vino “invasivo”, troppo concentrato o scorbutico, ma con queste note ben presenti di frutta rossa e un accenno di sottobosco, oltre che una bocca pulita e netta, gli permettono di essere godibile fin da subito, con buone prospettive per gli anni a venire.
Il
Riecine Igt è probabilmente il vino al quale maggiormente tengono in azienda, in quanto è forse il più rappresentativo della filosofia aziendale, proveniente dalla selezione dei vigneti più antichi. Un prodotto molto complesso, ampio, strutturato, che grazie all’affinamento per 36 mesi in vasche di cemento e tonneaux usate riesce a esaltare le caratteristiche stesse del
Sangiovese.