02-11-2023

Oltrepò-Terra di Pinot Nero: i nostri assaggi del metodo classico

Le migliori declinazioni sparkling del popolare vitigno in territorio oltrepadano. La prima parte del nostro speciale dall’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio

Sara Padroggi di Cà del Gè, azienda di Montalto

Sara Padroggi di Cà del Gè, azienda di Montalto Pavese (Pavia)

Un musicista d’eccezione, il Pinot Nero, due spartiti che significano la duplice declinazione in Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg e Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc. Tutto ciò per una melodia che è risuonata con successo in occasione  della terza edizione dell’evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Oltrepò – Terra di Pinot Nero, un territorio, un vitigno, due eccellenze”.

Nella consueta e splendida location dell’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio, i numeri hanno parlato chiaro: 250 operatori selezionati e una folta presenza di stampa nazionale e internazionale. In primis, Spagna, Belgio, Germania, Polonia, Stati Uniti, Portogallo, Ungheria, al cospetto di 34 aziende. Aziende storiche, ma quanti volti giovani, carichi di idee ed entusiasmo.

Dica 45: è il “parallelo del vino”, quello che attraversa questo cuneo territoriale e lo rende particolarmente vocato alla produzione di vini fin dai tempi antichi. Il clima temperato lo caratterizza e ne fa un terroir riconosciuto per la qualità e la versatilità dei suoi vini, ma anche per la loro identità. E il consumatore risponde, pure ben oltre il confine.

Di qui l’entusiasmo percepito all’inaugurazione: «Da tre edizioni quest’evento ci consente di parlare e approfondire il tema del Pinot Nero, un orgoglio delle nostre denominazioni. L’Oltrepò è una delle maggiori zone di produzione a livello internazionale, la più importante d’Italia e che negli ultimi anni stiamo lavorando per far conoscere sempre di più. Con Oltrepò Terra di Pinot Nero la parola l’abbiamo data alle aziende, che ancora una volta hanno dimostrato il valore e la qualità dei loro vini» commenta Gilda Fugazza, presidente del Consorzio.

Il taglio del nastro della rassegna "Oltrepò-Terra di Pinot Nero"

Il taglio del nastro della rassegna "Oltrepò-Terra di Pinot Nero"

Alessio Brandolini, San Damiano al Colle (Pavia)

Alessio Brandolini, San Damiano al Colle (Pavia)

Il successo e lo stimolo che esso rappresenta sono stati evidenziati dal direttore del Consorzio Carlo Veronese: «L’ottima risposta degli operatori di settore e della stampa, oltre che ovviamente delle aziende che hanno scelto di partecipare all’evento, sono la riprova del sempre maggiore interesse verso questo territorio e della volontà di raccontarlo al meglio. Le masterclass hanno sottolineato un grande fermento e una qualità dei vini sempre maggiore, segno che la strada è quella giusta».

Se 34 erano le aziende, le etichette da degustare erano quasi tre volte: 95, quelle presentate ai banchi di degustazione, oltre all’approfondimento alle masterclass. Fermiamoci in questo round alle bollicine analizzate dal direttore con Jacopo Cossater, docente di marketing e giornalista: «I metodo classico che abbiamo assaggiato hanno profili molto diversi, ma sono tutti legati da un filo conduttore dato dall’alta qualità ed eleganza che sono in grado di esprimere – ha rimarcato - Sono prodotti che hanno un rapporto qualità prezzo incredibile, perfetti per la ristorazione grazie alla grande abbinabilità».

Una storia che inizia nel 1865 con i primi impianti a Rocca de’ Giorgi grazie al conte Carlo Giorgi di Vistarino, ma si corre a fine anni Settanta per l’arrivo di un enologo di Reims, proprio per gli spumanti da Pinot Nero. Quindi, nel 1907, nasce la Società vinicola italiana di Casteggio che chiuderà poco dopo, all’arrivo del primo conflitto mondiale. Solo uno dei soci – Angelo Ballabio – proseguirà con la produzione di spumanti. Negli anni Trenta tocca alla cantina sociale La Versa, vent’anni dopo alla Malpaga: se la Doc Oltrepò Pavese nasce nel ’70, la Docg Metodo Classico fa il suo debutto nel 2007.

Accattivante sin dal fine perlage, con freschezza e sapidità che viaggiano a braccetto, il Metodo Classico Docg – 500mila bottiglie circa, +20% sul 2022 - è stato degustato quasi alla cieca in quest’occasione. Ovvero nessuna informazione su etichette e cantine, solo un accenno ad alcune caratteristiche come l’annata. Questa ha contribuito fino ad un certo punto a orientare, considerando la differenza riscontrata, con vini con qualche anno in più alle spalle che hanno tuttavia saputo mostrarsi con una sorprendente giovinezza. Da notare anche la versione rosé: ovvero il Cruasé, marchio collettivo riservato ai soci che identifica rosé da uve Pinot nero.

L'Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio, sede dell'evento

L'Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio, sede dell'evento

Tra i vini assaggiati, due ci hanno raccontato un entusiasmo, guidato dalla storia delle aziende, in particolare. Il Metodo Classico Pinot Nero “Luogo d’Agosto” Extra Brut 2019 di Alessio Brandolini. Proprio Alessio – entrato a gestire la cantina che affonda le radici nel 1873 - troviamo poi ai banchi di degustazione e quell’entusiasmo ce lo porge anche a parole. Quello della masterclass, 100% Pinot Nero, è un vino prodotto nelle annate migliori, che si distingue per equilibrio e per le intriganti note balsamiche e di frutta come la pesca. Il giovane ha studiato, laureandosi anche con una tesi sul suo territorio, ma soprattutto non si è risparmiato in stage e viaggi in altre regioni all’estero: questo desiderio di apprendere, confrontarsi per poi trovare fortissimamente se stesso si sente.

Ma si esprime con simile autorevolezza il Metodo Classico Pinot Nero Pas Dosé 2017 di Cà del Gè. Anche questo, 100% Pinot Nero, 48 mesi sui lieviti, sboccatura maggio 2022, con una sua eleganza convincente, mai sopra le righe. Stefania, Sara e Carlo Padroggi portano avanti l’azienda fondata da papà Enzo, con un’attenzione scrupolosa a ogni singolo cru e questa dedizione si sente fin nel calice.

Queste, infine, tutte le cantine partecipanti alla terza edizione di Oltrepò Terra di Pinot Nero: Alessio Brandolini, Berté & Cordini, Bosco Longhino, Bruno Verdi, Cà del Gè, Cà di Frara, Calatroni, Castello di Cigognola, Castello di Luzzano, Cavallotti, Conte Vistarino, Cordero San Giorgio, Riccagioia – ERSAF Regione Lombardia, Fiamberti Giulio, Finigeto, Frecciarossa, Giorgi, La Genisia, La Piotta,  La Travaglina, Lefiole, Manuelina, Marchese Adorno, Montelio, Oltrenero, Pietro Torti, Prime Alture, Quaquarini, Tenuta Mazzolino, Terre Bentivoglio, Terre d'Oltrepò - La Versa, Torre degli Alberi, Torti l’Eleganza del Vino, Travaglino.

1. fine prima parte


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Marilena Lualdi

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Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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