04-05-2023

Continua la voglia di bollicine: grandi classici e novità che rinfrescano la tavola

Le migliori etichette consigliate dagli esperti di Identità Golose per restare sempre "sul pezzo"

Unidici suggerimenti tra Italia e Francia, sempre

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Sono undici le etichette che vi consigliamo oggi: quattro arrivano dalla Francia, tre Champagne e un Vouvray della Loira, sette sono invece italiane, in particolare di Basilicata, Campania (tre), Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Lombardia, Franciacorta per la precisione. Se volete rimanere sempre aggiornati, vi ricordiamo di iscrivervi alla newsletter qui e di scaricare la nostra app Bollicine del mondo.

Spumante Rosé Brut “ Mirantur” - Serafica, Etna | Sicilia

Certe volte c’è bisogno di una bollicina allegra e spensierata, che comunque sappia valorizzare il territorio e l’identità dell’Etna. Sono poche bottiglie, per la precisione 3.386, per il Mirantur Spumante Rosè Brut dell’azienda Serafica, ottenuto da uve autoctone di Nerello Cappuccio provenienti dai vigneti situati a 900 metri sul livello del mare, su terreni ovviamente di origine vulcanica. Metodo Charmat lungo ottenuto con la tecnica del saignée, è un vino che gioca sicuramente le sue carte di bevibilità e immediatezza, ma anche una grande sapidità in grado di renderlo ideale non solo per un aperitivo, ma per abbinamenti con crostacei e piatti di pesce gustosi siciliani. Si tratta di un progetto recente della famiglia Serafica, che dal 1950 si dedica ai terreni aziendali a Nicolosi, sul versante Sud dell’Etna. L’idea è quella del massimo rispetto della sostenibilità ambientale, coltivando vigneti ma anche uliveti con l’obiettivo di mantenere e valorizzare la biodiversità siciliana. E in questa direzione va anche il Mirantur Spumante Rosè Brut, che valorizza il Nerello Mascalese, dandogli una veste nuova e giovane, con sentori di frutti rossi coniugati, dalla fragolina di bosco al lampone, a note di erbe aromatiche e un sentore anche quasi marino. Un mare che si ritrova nella sapidità al sorso, fresco e piacevole. La bottiglia, possiamo assicurarlo, dura poco.

Raffaele Foglia

Spumante Brut Millesimato 2017 Prima Gioia - Masseria Piccirillo, Campania

Carmine Piccirillo, esperto viticoltore di Caiazzo, ha creato nel 2001 la sua cantina con tre ettari impiantati a varietà autoctone di Pallagrello nero e bianco, Casavecchia e Falanghina. La parte tecnica è guidata dal figlio Giovanni, enologo, con una specializzazione a Bordeaux. Unici a produrre un metodo classico di Pallagrello, non dosato. Una bollicina che sintetizza la passione della famiglia Piccirillo per questa terra, dosata al talento di rappresentare una porzione inedita di Campania spumantistica. Nel 2014, al terzo anno di studi alla facoltà di enologia ad Avellino, Giovanni decide di inserire nella tesi di laurea una sua sperimentazione sul Pallagrello, versione spumante. Si fa affiancare da un fuoriclasse: il professore Luigi Moio. Neolaureato, parte per Bordeaux iniziando a studiare presso uno dei migliori istituti enologici al mondo: l’Institut des Sciences de la Vigne et du Vin. Due anni di università e uno stage in Champagne, a Mareuil sur Ay, un piccolo villaggio vicino ad Epernay. Esperienza totalizzante che gli ha cambiato la vita. Lì ha appreso il metodo Champenoise, poi applicato al suo Prima Gioia. Un metodo classico affinato 26 mesi sui lieviti. Crosta di pane, frutta esotica, tostature di nocciola con sentori biscottati sul finale. Bollicina must have!

Cinzia Benzi

 

Champagne Fons Dionisii Extra Brut Millésime 2014 - Domaine Collet, Champagne | Francia

Nella celebre canzone romanesca 'Na gita a li Castelli, citando Marino e la sua sagra dell'uva, si canta: fontane che danno vino. Cosa c'entra con la Champagne (altro riferimento nella canzone)? Fontaine Denis, nel cuore della Côte de Sézanne, è uno dei comuni dove, da oltre mille anni, è documentata la viticoltura. La particolarità è che il suo nome originale è Fons Dionisii, Fontana di Dioniso, il dio del vino. Ciò deve aver ispirato particolarmente René Collet quando, nel 1973, decise di mettere a frutto la secolare storia familiare nel territorio per iniziare la propria avventura effervescente. Oggi la gestione è completamente in mano ai suoi tre figli ThomasVincent e Florent e nei sei ettari a disposizione, a maggioranza Chardonnay, l'obiettivo principale è la ricerca della massima qualità possibile rispettando il suolo e la sua vitalità. Un approccio ecosostenibile che è nato dall'osservazione e dalla pratica, anno dopo anno, che ha portato i suoi frutti nel Fons Dionisii 2014: olfatto balsamico che parte su cenni verdi di menta e aloe per virare poi alla liquirizia, riscatta la sua prevalenza da Chardonnay con cenni di pepe bianco, nespola e pompelmo. Sorso scattante, asciutto, di vigorosa verticalità e con ritorni fruttati e floreali sul finale. Quant'abbondanza c'è!

Alessio Pietrobattista

 

Arteteke Ancestrale Rosato Frizzante - Arteteke, Basilicata

L’etica a braccetto con la qualità in un progetto davvero encomiabile che parte dieci anni fa nel Vulture. Giulio Francesco Bagnale e Alessandro Bocchetti decidono di iniziare un'avventura creando un’azienda agricola insieme a ragazzi con problemi motori e cognitivi. Nel 2020 è subentrato un enologo che prendendo a cuore l’azienda e il vino ha cercato di ritrovare quel gusto d’antan sinonimo di beva autentica. Pochi gli interventi se non quelli strettamente necessari. Tutto è seguito manualmente: dalla vendemmia al diraspamento fino al passaggio in vasca dove si procede secondo natura attraverso la fermentazione spontanea. Terminata la macerazione sulle bucce, il mosto viene pigiato, riammesso nelle vasche di cemento per completare la fermentazione alcolica. Così nasce un vino che riprende il termine dialettale Arteteke che indicava l’irrequietezza dei bambini, quelli che come si diceva un tempo “hanno l’argento vivo addosso”. L’etichetta invece rappresenta la Bramea: una farfalla che si trova solamente sul Vulture, in prossimità dei Laghi di Monticchio, un vero fossile vivente. Una chicca, come questo vino che gioca tra frutti, fiori e erba fresca appena tagliata.

Andrea Grignaffini

Franciacorta Bagnadore Dosaggio Zero Riserva 2011 - Barone Pizzini, Franciacorta | Lombardia

Barone Pizzini è la prima cantina franciacortina ad aver prodotto in biologico, indicando una strada che è stata successivamente intrapresa da molti nella terra degli spumanti italiani. Artefice di tutto ciò Silvano Brescianini, uomo e imprenditore dalle qualità straordinarie, arrivato anche alla guida del Consorzio Franciacorta. Una viticoltura il meno invasiva possibile, progetti per la tutela e la valorizzazione della biodiversità sono alla base di una filosofia produttiva vincente che ha consentito di elevare la qualità delle etichette a livelli eccelsi. Dal 1993, quando il Barone Giulio Pizzini lasciò la propria cantina in gestione a giovani imprenditori, una crescita continua: oggi Barone Pizzini si estende su 54 ettari, suddivisi in 29 parcelle. Al vertice della gamma della Barone Pizzini troviamo il Bagnadore, le cui uve provengono da una vigna di quasi trent’anni, vicina a un bosco che mitiga il clima, garantisce una buona escursione termica e favorisce una peculiare ricchezza di biodiversità. Il Bagnadore Riserva 2011 è una meraviglia di raffinatezza ed eleganza: un profumo ammaliante e nobile, tra frutta ed erbe, gesso e terra. Palato quasi infinito, una lunghezza mirabile, sapido, con un equilibrio tra acidità e dolcezza che non smette mai di sorprendere.

Bruno Petronilli

Champagne Brut Réserve - Billecart-Salmon, Champagne | Francia

Fondata nel 1818 a seguito del matrimonio tra Françoise Billecart ed Elisabeth Salmon, questa storica maison, oggi giunta alla settima generazione sotto la direzione di Mathieu Roland-Billecart, è rinomata per una filosofia produttiva impostata su precisione, freschezza, finezza e integrità del frutto - associate nelle ultime decadi a un incremento nell’utilizzo del legno, assieme alla riduzione dei dosaggi - grazie alle quali gli Champagne realizzati si collocano da sempre ai massimi livelli della categoria. Dal 2018 lo chef de cave è Florent Nys che può esprimere la sua maestria selezionando e vinificando le uve, parcella per parcella, su un totale di cento ettari di proprietà, più altrettanti in affitto. E quale migliore espressione dello stile di questo négociant manipulant con sede a Mareuil-sur-Aÿ, ecco il sempre eccellente Brut Réserve: sapiente assemblaggio di MeunierPinot Noir e Chardonnay con oltre il 50% di vini di riserva, che lo rendono incredibilmente ricco, senza mai intaccarne fragranza e freschezza, finezza ed equilibrio. Anche grazie a 32 mesi di sosta sui lieviti e un sapiente dosaggio pari a 8,5 g/l. In evidenza i frutti neri, oltre ad agrumi, frutta gialla, pasticceria e leggere note tostate. Un grande classico, sia per appassionati, sia per neofiti.

Luca Torretta

Champagne Brut Multi Vintage Premier Cru Clos du Moulin - Maison Cattier, Champagne | Francia

Il Clos du Moulin di 2,2 ettari, appartenuto ad Albert de Maisonneuve, ufficiale di Louis XV, è situato a Ludes nel lieu-dit “Le Moulin à Vent”, al confine con Chigny-les-Roses, sede della Maison Cattier e fu acquistato da Jean Cattier nel 1950. Inutile cercare il mulino, poiché fu distrutto durante la Grande Guerra. Le vigne vengono lavorate con l’aratro tirato da un cavallo, un approccio agronomico per meglio rispettare l’ambiente circostante, evitare la compattazione del suolo e attivare la vita microbica della terra. È una cuvée de Prestige elaborata da un assemblaggio del 50% di Pinot Noir e 50% di Chardonnay, di 3 annate selezionate per la loro qualità di invecchiamento: l’ultima uscita è composta da circa il 60% dell’annata 2012, il 30% dell’annata 2009, e il 10% della 2008. Viene vinificata in acciaio e dopo un affinamento di 8 anni sui lieviti, è stata dosata a 5,5 gr/l. All’olfatto esprime un suadente bouquet floreale, note di erbe aromatiche, tostature di mandorla, sentori speziati e agrumati, bilanciati da nuance mielate e aromi fruttati di mirabelle, pesca e pera Williams. Al palato è intenso, complesso, elegante con una mousse cremosa, equilibrato tra il fruttato e una piacevole freschezza, con un finale sottile e persistente.

Manlio Giustiniani

Spumante Asprinio Brut - I Borboni, Campania

Come sapete, voi che ci seguite su questa newsletter, inseriamo sempre una fotografia della bottiglia di cui scriviamo. Anche in questo caso; non vi nascondo però che avrei preferito inserire una bella immagine dell’alberata aversana, un’istantanea di questi acrobati, più che solo uomini, che salgono le loro lunghe e strette scale di legno per curare i tralci o per vendemmiare. Un’immagine che risolverebbe mille e più parole. Una vigna in verticale, maritata, legata a pioppi, le cui radici affondano in un terreno sabbioso, caro già agli etruschi. Questa azienda, I Borboni, che coltiva l’Asprinio proprio con l’alberata aversana con particolare dedizione, ha fortemente contribuito al recupero di questo antico vitigno e anche alla diffusione del vino che ne nasce, sia fermo, ma soprattutto sotto forma di spumante. Attraverso il metodo Martinotti l’Asprinio si esprime in tutta la sua freschezza e vivacità, una territorialità spiccata che rende l’unicità della coltivazione ancora più interessante e da apprezzare. Colore paglierino con riflessi verdi accentuati, perlage continuo, naso agrumato a tratti floreale, sorso secco, deciso e slanciato.

Luca Turner

Vouvray Le Brut de Brut Zero Dosage - Damien Pinon, Loira | Francia

Prima di scoprirne l'attrattiva vitivinicola, in molti hanno conosciuto la Val de Loire per le sue sponde fluviali rigogliose, le sue acque lente, i suoi castelli fuori dal tempo. Complici fino a pochi anni fa, i patinatissimi cataloghi per viaggi di nozze, oggi le immagini in 3D, a portata di clic, su cui incollare gli occhi. Dopo il Castello di Amboise in direzione Tours, tappa imprescindibile per il vino è Vouvray, con la sua appellation d'origine contrôlée che incarna la vocazione e la tradizione bianchista di questi luoghi, patria dello Chenin Blanc. In cerca di bollicine, dal Castello di Amboise c'è da fare una deviazione verso Vernou-sur-BrenneDamien Pinon, vigneron indépendant e "cognome d'arte", fa sbocciare dai suoi circa 30 ettari - condotti secondo i canoni dell'Haute Valuer Environnementale - non solo le tipologie più classiche di Vouvray (Sec, Demi-Sec, Moelleux) ma anche un delizioso Methode Traditionnelle Le Brut de Brut Zero Dosage. Dopo 36 mesi sur lie, è uno spumante che si offre incredibilmente fresco, nei profumi di fiori bianchi carnosi, ma soprattutto di agrumi, con un tocco di pepe bianco e cipria, e con un gusto raffinatissimo, lineare e soffice nella carbonica, espressione delicata di salinità e freschezza. Su qualcosa di fritto o su qualcosa di marino: a garganella.

Monica Coluccia 

 

Spumante Brut Metodo Classico “Ripa Bassa”- Villa Raiano, Campania

Creata nel 1996 da Sabino e Simone Basso nei vecchi opifici dell’oleificio di famiglia a San Michele di SerinoVilla Raiano si dedica fin dagli esordi ai vitigni della tradizione irpina: Fiano, Greco e Aglianico. Il 2009 segna l'anno di svolta, con la costruzione della nuova cantina e l'avvento dell'enologo Sebastiano Fortunato che, accanto alla classica, punta con la linea "Vigne" sulla valorizzazione del vitigno e del terroir attraverso vinificazioni separate dei diversi cru aziendali. Oggi la proprietà conta circa 27 ettari vitati, quasi interamente condotti in regime biologico, che danno vita a vini identitari, dalla beva slanciata e coinvolgente. Ripa Bassa è uno spumante metodo classico prodotto con uve Fiano e Greco in percentuali diverse a seconda dell’annata, da vigne di circa 35 anni di età, poste lungo la riva del fiume Sabato. Il naso è insolito e intrigante, giocato su un’alternanza tra toni di scorza di cedro, fiori appassiti e sottili rimandi di nocciola, con un soffuso sottofondo minerale. Fresco e pieno il sorso, che si caratterizza per verticalità e dinamismo oltre che per la precisa chiusura, con piacevoli ritorni agrumati e decise sensazioni saline.

Adele Granieri

 

Spumante Metodo Classico Blanc de Blancs Pas Dosé - Tenuta Stella, Friuli

La prima fermentazione, parte in acciaio e parte in tonneaux, e il seguente affinamento in bottiglia per 60 mesi, rendono questa bollicina strutturata ed elegante. Freschezza, acidità e mineralità sono le caratteristiche imprescindibili di questa bottiglia, che ben si addice all’abbinamento con pietanze grasse, lasciando una piacevole pulizia alla bocca. Profumi di pera, alternati agli agrumi, lasciano spazio a qualche richiamo di pasticceria; al palato ha una buona persistenza, con un perlage fine e costante. Il Tanni, nato da uve 100% Chardonnay, è ottenuto dalla Tenuta Stella a Scrio’ di Dolegna del Collio, sul confine goriziano con la Slovenia, coltivando i 10 ettari, in parte vite e in parte bosco, con un approccio mano nella mano con la natura. I profumi e i sapori raccontano il terroir, costituito principalmente dalla Ponca, un’alternanza di marna e arenaria che, dunque, regala ai vini caratteristiche minerali e sapide.

Stefania Oggioni


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

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Identità Golose