09-05-2023

Taste Alto Piemonte, alla scoperta di Nebbioli diversi

52 aziende sono andate in scena all'interno del Castello di Novara. Più di 1.800 persone persone hanno partecipato alle masterclass con Ais Piemonte, ai banchi di degustazione e alla cena di gala

Il territorio si è raccontato nella sua varietà

Il territorio si è raccontato nella sua varietà di caratteristiche e produzioni a Taste Piemonte

Le mura di un castello, quello di Novara, nobili quanto gli sforzi silenziosi dei viticoltori dell’Alto Piemonte. Sforzi che sono andati in vetrina con 52 aziende, capaci di attirare oltre 1.800 persone con i loro vini per Taste Alto Piemonte in aprile. Dalle masterclass con Ais Piemonte ai banchi di degustazione e alla cena di gala, passando dal territorio che si è raccontato nella sua varietà di caratteristiche e produzioni.

A prodigarsi per la manifestazione il Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, guidato da Andrea Fontana, con la Regione Piemonte, il patrocinio del Comune di Novara, i partner istituzionali Camera di commercio Monte Rosa Laghi, Fondazione Castello di Novara, Atl Terre dell’Alto Piemonte e numerosi sponsor. A rapporto, storie e vini delle province di Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola. La loro ricchezza emerge dalle dieci denominazioni: Boca Doc, Bramaterra Doc, Colline Novaresi Doc, Coste della Sesia Doc, Fara Doc, Gattinara Docg, Ghemme Docg, Lessona Doc, Sizzano Doc e Valli Ossolane Doc.  Ma in ugual misura conversano impegno e coraggio delle diverse generazioni che portano avanti la loro sfida quotidiana. Con l’ingresso deciso dei giovani, a volte riafferrando un filo teso dal nonno, per decenni riposto, oppure garantendo una preziosa continuità  in famiglia o ancora mettendosi in gioco da zero.

Gli assaggi di una delle masterclass organizzate da Ais Piemonte

Gli assaggi di una delle masterclass organizzate da Ais Piemonte

Una storia anche di rivincita da parte di un territorio che prima era un ininterrotto vigneto, con le sue peculiarità scandite dalle differenze geologiche riscontrabili, dai sedimenti marini alle tracce decise di origine vulcaniche, dalle colline apparentemente docili al Monte Rosa che assicura la sua impronta, grazie ai venti, anche aromatica. Rivincita, perché l’industrializzazione non si era solo insinuata, bensì ha divorato spazio e vitalità, salvo poi chinare il capo di fronte a una rinnovata voglia di puntare sull’ambasciatore determinato di questa parte del Piemonte.

In un mondo così traboccante di esperienze e prodotti, abbiamo colto alcune conferme e non poche sorprese.

Ad esempio, una certezza è Il Roccolo di MezzomericoValentina Vendemmia Tardiva 2017 – Colline Novaresi Nebbiolo Doc”, in cui armonia e potenza convivono con un bouquet capace di indurre a una continua esplorazione.

Il Ghemme Docg Riserva Vigna Ronco al Maso 2018”dell’azienda Platinetti Guido è uno dei capitoli più intriganti di questa denominazione: rende omaggio pieno al Nebbiolo,  con invecchiamento per almeno 30 mesi in botti grandi e poi con affinamento in bottiglia:  ne deriva un canto di frutti di bosco.

Sul fronte dei Gattinara Docg , il produttore Stefano Vegis dell’omonima azienda offre un’annata 2017 con un tannino che unisce autorevolezza ed eleganza.

A tavola durante la cena di gala, abbiamo ascoltato con piacere la storia di Lorenzo Vercellino con GiuliaTenute Vercellino - , il suo entusiasmo nel tuffarsi dentro una passione, quella dei genitori, che riporta però alla generazione ancora precedente, e farla diventare la propria strada: pegno fondamentale, assieme ai momenti memorabili condivisi, le vigne storiche. Lo conferma il suo Coste Della Sesia Nebbiolo Doc 2020 -  Nebbiolo 85%, poi Vespolina, Croatina, Uva Rara in ugual misura –, 16 mesi in tonneaux di rovere francese di diversi passaggi, con una freschezza e un equilibrio offerto anche nelle note fruttate e nelle spezie che danno il benvenuto fin dall’olfatto.

Si risale fino al Valli Ossolane Nebbiolo Superiore Do, l’annata 2019 delle Cantine Garrone, Prünent Diecibrente, ci affida la conferma finale della volontà delle nuove generazioni di non disperdere un’eredità e di farla esprimere in questo caso attraverso le note agrumate e anche pungenti di una cornice speciale come la montagna.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Marilena Lualdi

di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

Consulta tutti gli articoli dell'autore