25-12-2024
Dal mare all'oceano, nel segno della Maremma. Il viaggio del Morellino di Scansano Docg diventa un giro del mondo con la tappa di Morellino del Cuore a Milano, nel ristorante Iyo. Una magia riuscita, far incontrare un vino così intrinsecamente espressione della sua terra con la cucina di un Paese lontano come il Giappone, nella cornice di quella che non è una premiazione, bensì un'accurata selezione di dieci etichette da parte di sei sommelier. Una narrazione ancora più profonda di un Sangiovese, nata da un'idea dei giornalisti Roberta Perna e Antonio Stelli.
«Sono tutti Morellino -- sottolinea il direttore del Consorzio Tutela Morellino di Scansano Docg Alessio Durazzi - ma con questo progetto puntiamo ad avere delle peculiarità». Le esalta l'incontro con la cucina di chef Katsumi Soga e gli abbinamenti sono a cura di Danilo Tacconi: noi abbiamo potuto vivere la bellezza di questo incontro con piatti vegetariani a partire da questa versione di sushi.
Lo scorso anno furono sei celebri esponenti del mondo del vino ad eleggere i 10 Morellino del Cuore; questa volta sono stati sommelier di ristoranti italiani a scegliere le etichette con una degustazione alla cieca dei campioni.
Il direttore del Consorzio Tutela Morellino di Scansano Docg Alessio Durazzi, a sinistra, con Roberta Perna e Antonio Stelli
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Una tournée che assume un significato particolare, perché - come ha detto il presidente Bernardo Guicciardini Calamai - «Morellino del Cuore è diventato per la denominazione un momento importante e stimolante di confronto tra i produttori. Non è una competizione dalla quale escono vinti o vincitori, ma una selezione dei vini di quelle aziende che con le annate in commercio sono riuscite ad interpretare al meglio lo stile unico e inconfondibile del Morellino che ha raggiunto un notevole e diffuso livello qualitativo. Colgo l'occasione per ringraziare Roberta Perna e Antonio Stelli per aver condiviso con noi il progetto Morellino del Cuore».
È affascinante quindi attraverso questi calici percorrere la Maremma, esplorarne i vigneti da quelli a più marcata altezza a quelli che più si avvicinano al mare (le brezze marine sono determinanti nel gioco di temperature, profumi e sapori), incontrare chi ha puntato sul Sangiovese al 100% e chi vi unisce piccole percentuali di altri vitigni come il Ciliegiolo o l'Alicante, ma anche Cabernet Sauvignon o Merlot. Ogni differenza è solo un'esaltazione di uno spirito «un'identità chiara, netta», come ha rimarcato il direttore Durazzi, di questa incantevole Maremma, dei suoi profumi, della sua tipicità.
Ricordiamo che il Morellino di Scansano è Dogc dalla vendemmia 2007 e la produzione avviene a Scansano e in parte dei Comuni di Campagnatico, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Roccalbegna e Semproniano. Millecinquecento ettari di vigneti, 220 soci che compongono il consorzio, con un'attenzione costante alla natura che costituisce l'assoluta protagonista di questi territori. Nel 35% dei casi c'è conduzione biologica certificata. Il disciplinare ribadisce appunto come possa contenere un minimo di 85% di uve Sangiovese e un massimo di 15% di altre a bacca nera consentiti nella Regione Toscana.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
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