21-02-2025

Quarta edizione di Bollicine del Mondo, domani la presentazione al congresso

La Guida più spumeggiante che ci sia torna ulteriormente rinnovata e ampliata. Pubblichiamo qui l'introduzione di Paolo Marchi, che insieme a Cinzia Benzi ha prima pensato e poi varato questo progetto targato Identità Golose

Domani, sabato 22 febbraio, il pomeriggio del Main Stage, a Identità Milano 2025, presso l'Allianz MiCo - North Wing, sarà davvero spumeggiante. Alle 15 è infatti prevista la presentazione ufficiale della quarta edizione di Bollicine del Mondo, guida che Identità Golose ha voluto dedicare ai vini spumanti di ogni dove. All'evento con le sue premiazioni faranno seguito due talk: alle 16 "Dalla sala alla cantina", con Davide Canina (I Parcellari, Cuneo), Federico Graziani (Fedegraziani, Etna) ed Eric Bordelet (Eric Bordelet, Normandia). Alle 16.30 "Enoturismo, comunicazione e cultura", con Stevie Kim (Wine Expert e Managing Partner Vinitaly International), Cristina Ziliani (Vice President & Corporate Relations Berlucchi Franciacorta), Francesca Planeta (Presidente Planeta Estate), Roberta Garibaldi (Professoressa di Tourism Management and Marketing), Guido Martinetti e Federico Grom (Imprenditori Food & Hospitality).

Pubblichiamo qui l'introduzione, firmata Paolo Marchi, alla quarta edizione di Bollicine del Mondo 

 

Questa Guida alle Bollicine del Mondo ha un valore speciale per noi di Identità Golose: già alla primissima edizione, nel 2022, ha visto la luce direttamente attraverso un’applicazione web. Non fu così per la Guida ai Ristoranti, che fino al 2015 era stampata su carta, come tutte le altre in commercio. Noi di Identità siamo infatti nati nell’inverno 2004 con un preciso imperativo: dare voce e un palcoscenico ai cuochi italiani, un teatro dove potessero esprimere le loro idee e anche confrontarle con quelle di chef di Paesi e continenti differenti. E quando una linea viene tracciata con tale precisione e chiarezza, ogni aggiunta, ogni variazione non può essere figlia dell’improvvisazione.

Non esiste una ristorazione separata dal vino. Ma come coniugare tavola e cantina a livello di degustazioni, visite e pubblicazioni, senza essere banali, prevedibili? La risposta ce la siamo subito dati Cinzia Benzi e io quando iniziammo a pensare al modo migliore per entrare nel mondo delle guide al vino. E fu la stessa di un decennio prima con quella ai ristoranti: confezionare un prodotto originale, che non ci fosse ancora sul mercato. Domandarsi perché servisse un vademecum in più, perché aggiungere una novità. Nel primo caso pensammo che stava crescendo sempre più il turismo legato ai ristoranti, al punto che non aveva senso una pubblicazione che si limitasse alla sola Italia. Ovvero: non aveva senso alcuno organizzare congressi e gestire un sito senza confini, e poi rinchiudersi limitandoci al meglio delle nostre venti regioni.

Allo stesso modo ci siamo messi a ragionare su come rendersi nuovi tra viti, botti e bottiglie. La risposta è stata questa applicazione che al primo anno ha raccolto 500 etichette di altrettanti produttori di bollicine. No vini bianchi, no rossi e nemmeno rosati piuttosto che dolci. Adesso che siamo al quarto passaggio, cantine e schede sono 160 in più, per un totale di 900. Non solo: a quella in lingua italiana, abbiamo affiancato la versione in inglese già dalla seconda edizione, perché possa essere letta da ancora più persone.

Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulle bollicine perché nel panorama delle pubblicazioni mancava un taglio così netto, le guide al vino recensiscono ogni espressione senza tralasciare alcun segmento. Decidere invece di occuparsi solo di spumanti, prodotti letteralmente ai quattro angoli del pianeta, è stata ed è una scelta molto contemporanea. In un’epoca dominata da menu degustazione sempre più articolati e complessi, con preparazioni piene di ingredienti, pochi grammi di foglioline, spezie, frutta e verdure, carni e pesci, ortaggi e verdure, gli abbinamenti con il bere impegnano come non mai la sala. Mentre un metodo classico si sposa bene dall’inizio alla fine di un pasto. Semplifica. Le bollicine sono il vino ideale per quella torre di babele che è diventata la cucina di oggi. Finiti i tempi che le vedevano relegate troppo di frequente agli aperitivi e ai brindisi festaioli. Vanno a pieno titolo considerate bontà a tutto pasto.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Paolo Marchi

di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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