09-04-2016
Domani ha luogo a Verona la cinquantesima edizione di Vinitaly (10-13 aprile 2016). Omaggiamo l'importante anniversario con le testimonianze di alcune delle cantine più importanti che hanno arricchito mezzo secolo di rassegna scaligera. Nella foto, i Marchesi de' Frescobaldi
Quel 1967 possiamo solo immaginarlo. Poche aziende si incontrarono a Verona per il vino. Magari si saranno anche guardati in faccia, i produttori, chiedendosi se quella fiera potesse avere un futuro. Oggi Vinitaly è alla 50esima edizione e dopo mezzo secolo quelle aziende possono dire di avere avuto l'intuizione giusta: esserci. Il Vinitaly è soprattutto questo: essere presenti, per rilanciare il mondo del vino italiano. Così come raccontano proprio alcune delle 42 aziende che hanno creduto in questa manifestazione fin dalla prima edizione. Lo spiega Tiziana Frescobaldi, Marchesi de' Frescobaldi: "All'epoca fu un'idea vincente e visionaria. Ha contribuito molto a migliorare l'immagine del vino italiano sul piano internazionale. Ogni anno crescono i visitatori, i buyer arrivano sempre più numerosi che dai mercati tradizionali ma anche da quelli emergenti". Eppure all'inizio non era così: "Mi ricordo che negli anni Settanta la fiera era composta da soli due padiglioni – spiega Cesare Cecchi, presidente della Cecchi - Allora fu la Toscana la prima ad avere un padiglione e, dopo solo 10 anni, era già divenuta una fiera internazionale di riferimento. In quegli anni Cecchi era sinonimo di Chianti Classico e Chianti. Vinitaly ci ha aiutati a far conoscere queste denominazioni al mondo e non solo, ci ha aiutati nel dialogo con gli altri produttori permettendo ad ognuno di allargare la visuale".
La famiglia Braida, viticoltori a Rocchetta Tanaro (Asti)
Andrea Sartori, presidente di Italia del Vino
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
sono i responsabili di Identità di Vino per Identità Golose. Cinzia Benzi è laureata in psicologia. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione. Raffaele Foglia è giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare