16-07-2013

Pasticceri si diventa

Buoni maestri, impegno e... fortuna. La cuoca dolce della Credenza riassume il suo percorso

Chiara Patracchini, nata a Ciriè (Torino) nel 198

Chiara Patracchini, nata a Ciriè (Torino) nel 1982, è capo pasticcere al ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese (Torino). Miglior chef pasticcere secondo la Guida ai ristoranti di Italia, Europa e Mondo di Identità Golose 2012

Pasticceri si nasce? Non lo so. Di sicuro c’è che quando da piccola mi chiedevano che cosa avrei voluto fare da grande, non dimostravo di aver le idee proprio chiare. Rispondevo tutto tranne “cuoca”: la mamma, il soldato, l’insegnante, la traduttrice… Questo perché allora, quand’ero bambina, gli chef venivano ancora chiamati cuochi e lavorare in un ristorante non era affatto il sogno che oggi rappresenta per molta gente.

Da allora sono passati tanti anni e ora effettivamente so cosa voglio fare da grande: la pasticcera! Che poi, a pensarci bene, è un po’ la sintesi di tutti quegli impieghi con cui rispondevo le prime volte: insegnante per i ragazzi più giovani, interprete perché molti di loro non parlano italiano ma anche un po’ soldato, perché la vita della cucina è un succedersi di regole e rigore.

Una delle creazioni di Chiara

Una delle creazioni di Chiara

Sono arrivata a lavorare alla Credenza di San Maurizio Canavese quando avevo 17 anni e il lungo percorso fatto insieme ai ragazzi della cucina mi ha fatto crescere parecchio da un punto di vista professionale. Sono convinta che il connubio fra pasticceria e alta ristorazione sia un’alchimia fatta di scambi, di tecniche, di visualizzazione del piatto prima ancora di averlo realizzato. Che sia il frutto di un lavoro che mi piace definire “di squadra”. In cucina, così come in pasticceria, l’individualismo non paga mai, perché senza gli altri non si è nessuno.

Il trucco (o la fortuna, chiamatela come volete) è quello di avere dei buoni maestri, che ti indichino la direzione senza importi il loro percorso. Maestri che ti insegnino che questo è un lavoro fatto di sacrificio, responsabilità, rigore e disciplina. E che non bisogna arrendersi davanti alle difficoltà ma rialzarsi e raccogliere la sfida. 

Quello del pasticcere è un lavoro di ricerca. Ai miei stagisti insegno che la materia va toccata con mano e che la prima qualità che deve avere un bravo pasticcere è la curiosità. Solo questa può spingerti a conoscere nel modo giusto la materia, gli ingredienti e le regole della pasticceria.

Anche viaggiare è importante perché, soprattutto oggi, le contaminazioni sono spunti preziosi e grandi occasioni di arricchimento. Ricerca, impegno e ascolto. Bisogna partire da qui. Il resto è fantasia, predisposizione, capacità… fortuna. Perché è inutile negarlo. Un pizzico di fortuna, come in tutte le cose, ci va!


Storie di cuochi

Uomini che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista

Chiara Patracchini e Ivan Onorato

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Chiara Patracchini e Ivan Onorato

I due chef del ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese (Torino)

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