12-12-2019

Christian Puglisi: non conta da dove vieni, ma quanto riesci ad andare lontano

L'italo-danese-norvegese, fresco Miglior chef internazionale per Identità: ho chiuso il cerchio sulle mie origini, grazie

Christian Puglisi, premiato lunedì come Miglior c

Christian Puglisi, premiato lunedì come Miglior chef internazionale dalla Guida di Identità Golose. Foto Brambilla/Serrani

Ieri sera Christian Puglisi, fresco Miglior chef internazionale per Identità Golose (leggi la motivazione) ha pubblicato un post di ringraziamento sul suo profilo Instagram. Lo riprendiamo, tradotto in Italiano

Miglior chef internazionale! Devo condividere il mio apprezzamento per questo riconoscimento che mi è stato assegnato lunedì da @identitagolose.  È sempre più naturale, per me, oppormi a molte presentazioni di liste e award solo perché penso che riducono la complessità dell’incredibile mondo della gastronomia a qualcosa di fin troppo semplice. Semplice a sufficienza per show di gala o award in cui alla fine sono gli sponsor a essere i grandi vincitori ma fin troppo semplice per quel che io credo meriti in realtà il mondo della gastronomia.

Premesso questo, devo apprezzare l’opportunità di aver ricevuto un premio così importante dalla Guida di Identità Golose, che questa settimana ha tagliato la sua 13ma edizione. Sono stato per la prima volta al congresso milanese tanti anni fa, al fianco di @reneredzepinoma come sous chef e oggi mi accorgo che quel giorno ha segnato un momento importante per le mie origini italiane.

Da bambino mi esercitavo a tenere viva la conoscenza dell’italiano attraverso la lettura (soprattutto la Gazzetta dello Sport) ma in famiglia parlavamo soprattutto in dialetto siciliano. Solo dopo, viaggiando per lavoro e incontrando chef e giornalisti italiani, ho potuto sviluppare un italiano più “corretto”. Poco dopo, quando tanti italiani hanno cominciato a lavorare al Relae e @perrikinobevevino è diventato mio fratello da un’altra madre, la mia visione dell’Italia si è allargata progressivamente dalle memorie che avevo prevalentemente dell’infanzia alla mia vita attuale.

Puglisi premiato da Paolo Marchi e Michele Cannone di Lavazza, che ha detto: "Nel tuo caso, è meglio che i cervelli non rientrino dalla fuga ma stiano fuori a tenere alta la bandiera italiana"

Puglisi premiato da Paolo Marchi e Michele Cannone di Lavazza, che ha detto: "Nel tuo caso, è meglio che i cervelli non rientrino dalla fuga ma stiano fuori a tenere alta la bandiera italiana"

Con Diego Rossi, premiato come miglior chef italiano

Con Diego Rossi, premiato come miglior chef italiano

Da bambino e da immigrato, essere italiano o meno rappresentava un enorme problema per me. Creava insicurezze e crisi. Più tardi mi sono accorto che il miscuglio di tante cose ed esperienze diverse era la base dei miei successi e il colore del passaporto era diventato meno importante per me. Quindi, tornare questa settimana e incontrare i tastemaker più importanti della gastronomia italiana per ricevere il premio di Miglior chef internazionale è speciale in modo particolare per me. Ho chiuso il cerchio con un riconoscimento favoloso, ricevuto dai miei coetanei italiani per quel che sono – uno chef italo-danese-norvegese, più di così.

Non è importante da dove vieni – ma quanto riesci ad andare lontano.

Thank you Milano per avermi trattato così bene.
Grazie!


Storie di cuochi

Uomini che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista

a cura di

Christian F. Puglisi

classe 1982, nato a Roccalumera da papà siciliano e mamma norvegese, a 8 anni si trasferisce a Copenhagen. Dopo un lungo apprendistato nel primo Noma come sous-chef, oggi è tra gli imprenditori più di successo in città con Relae (una stella Michelin), Manfreds, Baest, Rudo, Mirabelle, Vinikultur, Farm of Ideas... (la F. tra nome e cognome sta per Francesco, suo nonno)

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