13-02-2017
Felice Sgarra, del ristorante Umami di Andria in Puglia, una stella Michelin. I racconti che seguono sono tratti dalla sua recente tournée asiatica a Shanghai e Singapore. Prossima tappa: Taipei
A ottobre, sono stato invitato al West Bund Food Festival, rassegna di gastronomia europea a Shanghai. Con me c’erano 6 colleghi stellati, italiani e francesi. Tra gli altri, Fabrizio Tesse dal Piemonte, Giuseppe Costa dalla Sicilia e Corrado Michelazzo, che presto passerà da Shanghai a New York. Ognuno ha cucinato all'interno di stand realizzati ad hoc, con le relative brigate di sala e cucina. Erano molto forniti di ogni attrezzatura e utensili. È stato gratificante cucinare piatti pugliesi per la platea cinese, molto rapida nell’apprendere e riprodurre alla perfezione le nostre alchimie. E istruttivo sotto molti punti di vista. Tra noi grandi risate, scambi d’idee e una consapevolezza: quante cose questa gente deve ancora conoscere della cultura gastronomica italiana. E quante cose dobbiamo ancora scoprire noi di loro. Abbiamo preparato Calamari nel loro nero e mandorla di Toritto in due consistenze, Risotti con carbonara, cipolla di Acquaviva e neve di ricotta, Gin Brulèe di patate con sorbetto alla rapa rossa e salsa all'olio extravergine d'oliva… Hanno apprezzato soprattutto le Melanzane burrata e gelato al pomodoro, per il contrasto caldo-freddo. Il consiglio per un cuoco italiano che va a cucinare in Asia è innanzitutto quello di portare sempre materia prima di qualità. Oggi è un’impresa meno proibitiva di un tempo. Poi, conviene sempre scegliere piatti semplici e identificabili nel gusto e nell’aspetto. Occorre tenere conto delle grandi differenze palatali perché esistono decise differenze tra il nostro e il loro: i cinesi amano gusti dolci, quasi sciapi. Per questo bisogna evitare di caricare troppo i gusti sapidi.
Fabrizio Tesse, Giuseppe Costa e Felice Sgarra al West Bund Food Festival di Shanghai
Chan Hon Meng, chef di Hong Kong Soya Sauce Chicken Rice & Noodle di Singapore, la stella Michelin più economica al mondo (foto St File)
Uomini che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista
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Classe 1982, condivide l'anno di nascita con il fratello gemello, Riccardo. Entrambi, assieme al fratello più piccolo - Roberto - sin da piccoli seguono il padre in campagna, un'impronta che determinerà il timbro culinario dello chef Felice Sgarra. Un susseguirsi di esperienze in giro per il mondo, fino al desiderio di rientrare "a casa" e, con i propri fratelli, creare uno spazio riservato all'accoglienza genuina, a sapori originali che pur si lasciano guidare dalla tradizione: accade oggi a Trani, nel ristorante Casa Sgarra, premiato dalla guida Michelin con una stella a partire dal 2013.