Franco Aliberti
La mia carbonaradi Sergio Capaldo
Dal Mondo L'Enigma è risolto: il nuovo Albert Adrià a Barcellona
Eduard Xatruch, del Disfrutar, Albert Adrià e Joan Roca de El Celler de Can Roca, insieme, in giro al mercato di Barcellona
Esistono pochi posti al mondo come la Spagna. Esistono pochi posti di tradizioni regionali secolari che si sono evolute in modo così creativo, innovativo e distintivo, fino a creare un vera e propria “nuova cucina”, di tecniche e di prodotti. Anche l’Italia, è cosi. Ma non me ne vengono in mente altri, di Paesi. Né la Francia, né il Giappone, né la Cina.
In Italia e Spagna, poi, l’evoluzione ha preso strade diverse, ma parallele tra le due nazioni. Sia in Italia che in Spagna abbiamo avuto una prima differenziazione. Ci sono i ristoranti che continuano ed esaltano, ad ogni livello, la cucina tradizionale e regionale. E in entrambi i Paesi abbiamo avuto anche il continuo incremento di imprese di ristorazione che propongono la cosiddetta “cucina creativa”. E questo ad ogni livello di prezzo e di stelle Michelin .
E per non dimenticare sempre Roma, tra i primi La Pergola di Heinz Beck e Il Pagliaccio di Anthony Genovese, e tra i secondi il Retrobottega di Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Giudice, e Zia, il ristorante di Antonio Ziantoni (peraltro tutti e tre allievi del quel vero maestro di innovazione romana che è Genovese).
In Spagna… c’è l’imbarazzo della scelta. Ne abbiamo visitati due recentemente, in un’unico viaggio: El Celler de Can Roca, dei fratelli Josep, Joan e Jordi Roca, e Disfrutar, superinnovativa proposta di ristorazione di Mateu Casañas, Oriol Castro e Eduard Xatruch.
Due ristoranti simili ma diversissimi. Due menu interminabili. Due servizi in sala di eccelsa qualità. Due proposte gastronomiche innovative ma in linea con il locale.
Joan, Josep e Jordi Roca
Ajoblanco de caballa
Anguila ahumada con cerezas, aceitunas negras y shiso morado
Pastrami de ternera con purè de apionabo y verdura encurtidas
Mateu Casañas, Oriol Castro e Eduard Xatruch
Anche qui cito tre piatti: la Remolacha que sale de la tierra, lichi, rosas a la ginebra”, il Polvorón de pesto y rama de albahaca - incredibilmente “ligure” - e la Tatin multiesférica de maíz y foie, straordinario dessert. Il servizio è giovane ma attentissimo: mai una sbavatura, mai un errore, tutto con grandi sorrisi.
Remolacha que sale de la tierra, lichi, rosas a la ginebra
Tatin multiesférica de maíz y foie
Chacun à son goût, a ciascuno il suo. Per quanto mi riguarda: tornerò, se possibile, in tutti e due. Que viva España! Y buen provecho.
Triestino, partito dall'agenzia di pubblicità Armando Testa, ha ricoperto ruoli di vertice nei settori della comunicazione di aziende come Michelin, Honda, Telecom Italia. Oggi è consulente di comunicazione e marketing aziendale e politico, per clienti quali Autogrill, Thevision.com. Tiene lezioni all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e a quella di Genova. È docente presso Niko Romito Formazione, Intrecci Scuola di Sala e In-Cibum. Presidente dell'Associazione "Le cose cambiano", che lotta contro il bullismo omofobico
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose