13-09-2017
Simone Merati, milanese, chef dei ristoranti Filosofia e Ambrosia, contenuti in Casa Malca, hotel a Tulum, popolare centro dello Yucatan, Messico (foto del servizio di Tokyo Cervigni)
Quest’anno un po’ tutti abbiamo sentito parlare di Tulum. Il pop up primaverile del Noma in Messico, in seguito alla chiusura definitiva dell’indirizzo storico del 93 di Standgrade a Copenhagen, ha messo la città sulla cartina di molte persone da tutto il mondo. Situata sulla costa Maya dello Yucatan e a 1 ora a sud della molto più turistica Playa del Carmen, Tulum è una cittadina costiera in cui si è sviluppato un turismo elitario al pari di luoghi come Ibiza e Bali in quello che è un triangolo dell’estate eterna. Con la differenza che questo pezzo di giungla davanti al mare è riuscito ad attirare negli ultimi anni l’attenzione di numerosi cuochi di grande talento. A partire da Eric Werner e Mya Henry, che nel 2010 hanno aperto Hartwood, Il “ristorante perfetto” secondo Redzepi, svolgendo il ruolo di apripista per un certo tipo di ristorazione. Simone Merati, un ragazzo via dall’Italia da più di 10 anni, è arrivato nell'ex casa del narcotrafficante Pablo Escobar nel 2014, dopo aver lavorato in ristoranti stellati in Inghilterra, Australia e Spagna. Inizialmente assunto come cuoco all’apertura di Casa Malca, hotel di lusso del collezionista d’arte newyorkese Lio Malca, in poco tempo Simone ha messo in piedi un modello di ristorazione unico sulla costa Maya, ponendo non solo gusto e tecnica al centro del progetto, ma anche la sostenibilità, essendo Tulum un ecosistema fragile chiuso fra foreste di mangrovie, giungla e riserve naturali.
Insalata di barbabietola in diverse consistenze
foto casamalca.com
Taco di gamberi
Il pasticciere romano Fabrizio Pellegrini
Crème brûlée con coulis di frutti rossi
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a cura di
Esperto di BLT sandwich, bevitore di Americano e aspirante Larry David