17-11-2015
André Chiang, considerato il cuoco numero 5 in Asia, lavora su succhi e fermentazioni per creare nuovi abbinamenti con il cibo
Da Gastronomika 2015, il congresso basco d’alta cucina conclusosi poco più di un mese fa a Donostia-San Sebastián, vi abbiamo raccontato “Le nuove frontiere della cucina” secondo i fratelli Roca, usando queste parole: “Il Rotaval è al centro dell’interesse de los tres hermanos. Jordi il pasticcere ne estrae i profumi per i suoi dolci. Josep vi distilla gli alcol, «vogliamo creare qualsiasi bevanda alcolica immaginabile», spiega Joan. Quest’ultimo ottiene invece aromi impensabili, che dischiudono le porte a nuove frontiere in cucina, «stiamo entrando in un mondo meraviglioso». (…) Usare erbe e frutti per creare nuovi abbinamenti specifici coi piatti, «esploriamo i limiti del maridaje come mai è stato fatto prima»…”.
Chiang a Gastronomika 2015
Vale la pena di studiare più a fondo l’idea di questo classe 1976 di tecnica francese (Pierre Gagnaire, L’Atelier de Joël Robuchon e L’Astrance a Parigi, La Maison Troisgros a Roanne e Le Jardin des Sens a Montpellier), che mostra tocchi mediterranei su fondamenta asiatiche, "tra i 15 chef più influenti della prossima decade" secondo Elite Traveler (era il 2013, nella lista anche il nostro Antonino Cannavacciuolo), a capo di un locale che il New York Times nel 2011 ha annoverato "tra i 10 nel mondo che meritano un viaggio in aereo". Lui procede secondo quella che definisce octaphilosophy, filosofia di cucina in otto elementi: unicità, memoria, texture, purezza, terroir, sale, sud, artigianalità.
Dedica a Chiang di Massimo Bottura (i due sono insieme in alto a destra. Sotto, invece, Chiang con Davide Scabin)
Accuracy è la parola che usa, ossia precisione. E’ come se fossero essere stesse parte integrante – pur beverina – della portata, millimetricamente tarate. Non ne sono solo un abbinamento, ma elemento essenziale al fine d'ottenere l’armonia desiderata. Persino, sottolinea Chiang, «è possibile aromatizzare un prodotto – lui fa l’esempio della seppia – direttamente nel succo in fermentazione». Un pairing scientifico, che non richiede nemmeno la scelta da parte del cliente, perché ciò che andrà a bere è pre-definito. E’ esso stesso ricetta, in un tutt’uno che desertifica la cantina.
7 l di tè verde 50 g di aghi di pino arrostiti 70 g di aghi di pino freschi in polvere 1 kg di carbone caldo 2 kg di fette di mele fresche
Far fermentare il tè verde per un mese. Poi, aggiungere tutti gli altri ingredienti e lasciar fermentare per altri 5 giorni. Porre quindi 3 giorni in un congelatore per arrestare la fermentazione.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Lo chef Mattia Baroni. Tutte le foto sono tratte dal nuovo libro Fermentazioni, del quale Baroni è autore con Lorenza Conterno e Manuela Vanni (editore Italian Gourmet, 352 pagine, 75 euro)
Scatti dal test kitchen del Noma. Quasi ogni singolo piatto del ristorante di Copenhagen (2 stelle Michelin e numero 2 della World's 50Best) contiene uno o più elementi fermentati
La lavorazione tradizionale del miso alla Maruya Haccho Miso: l'azienda esiste dal 1337, non aggiunge additivi. Soia e sale - ha spiegato a Milano il patron, Asai Nobutaro - vengono posti in queste botti di legno del diametro di 2 metri, alla sommità delle quali sono sistemate 400-500 pietre, per un totale di 3 tonnellate di peso. Poi si lascia fermentare per due anni. Questo tradizionale modo di preparazione è portato avanti da circa 50 artigiani
Dal Mondo è curiosità, fascino, un guida verso i migliori indirizzi intorno al globo, di cui vi raccontiamo non solo piatti, insegne, ingredienti, ma anche le vite di personaggi che stanno facendo la differenza nel nostro Pianeta, dalla ristorazione al meraviglioso mondo del vino.