25-09-2024
È un sodalizio giunto alla veneranda età di 125 anni, quello vissuto da S.Pellegrino con i grandi interpreti della cucina mondiale: per l’occasione, l’azienda mette a tavola anche una nuova etichetta in edizione limitata, elegantissima nella sua allure vintage, e pensata proprio per la ristorazione.
I festeggiamenti di rito hanno coinvolto alcune delle migliori tavole, in questo caso italiane, e segnatamente: Primo Restaurant (Lecce), 1 stella Michelin, Dalla Gioconda (Gabicce Monte, Pesaro), 1 stella rossa e una stella verde Michelin, Andrea Aprea (Milano), 2 stelle Michelin, infine 177 Toledo (Napoli) di cui facciamo un gustoso resoconto.
Saliamo al quinto piano di Gallerie d’Italia, maestosa area museale con architettura anni ‘40 ed un’ampia proposta gastronomica gestita con successo dallo chef Giuseppe Iannotti, già due Stelle Michelin per il suo avveniristico Kresios, a Telese Terme. Ma a Napoli va raccontata un’altra storia e lui lo sa. Esperienza e maestria per costruire un’offerta che piace prima di tutto ai napoletani, e ben dipanata tra caffetteria, pasticceria, bistro, cocktail bar e ristorante fine-dining, il 177 Toledo. Aria di festa a parte, l’impressione inequivocabile è che Iannotti, anche nella città di Pulcinella e di mille altre cose, non abbia fatto altro che confermare il suo tocco da padrone di casa: ti conduce dove dice lui senza chiedere il permesso, accogliendoti, stavolta, in un mondo immaginifico quanto concreto. «Siamo a Napoli e dunque parliamo napoletano, facciamo un gran lavoro sulle materie prime, ma la celebrazione è dedicata alla città».
Frittura di paranza
Stella rossa
Frittura di paranza: in una cialda, Iannotti è riuscito a metterci tutto. L’essenza di un morso che tutti conoscono, consegnando oltretutto un colpo d’occhio cromatico da maestro. Stella rossa è la dedica più che esplicita all’iconico logo S.Pellegrino, realizzata con la succulenza di un carpaccio di manzo, beurre blanc, tartufo e maionese alle ostriche. Grande comfort, senza urgenza di strafare. Come ripete Iannotti, «si lavora incessantemente sulle materie prime».
Calamaro e zenzero
‘O rraù: c’è, ma non si vede. Sono bottoncini – nello specifico, gnocchi di patate - ripieni del più sontuoso sugo di carne da mangiare non appena si mette piede a Napoli.
Parmigiana di melanzane
‘O rraù
Risotto ricci e scarola
Finocchio e bernese
Arancia rossa e mandorla
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1977. Nata ad Ischia, gli ultimi quindici anni li trascorre a Roma collaborando con le più note scuole di cucina della capitale. Esperta food&wine, collabora con riviste del settore scrivendo di ristoranti, grandi alberghi, prodotti di nicchia ed eroici produttori. Sommelier Ais, attualmente si divide tra Ischia, Napoli e Roma, sempre a caccia di nuove storie da raccontare
Raffaele Boccia, chef pizzaiolo del Nanninella di Poggiomarino, in provincia di Napoli
Ignatio Hidemasa Ito, chef di Otoro81 Restaurant, ristorante sul rooftop dell'hotel Magnolia, Vico Belledonne a Chiaia 11, Napoli
Ciro Savarese, classe 1980