Dalla pizzeria con qualche piatto da ristorazione di cui avevamo già parlato ai tempi della sua apertura qualche anno fa, Il Gramsci cambia direzione e diventa una trattoria, forse meglio un bistrot contemporaneo. Al di là delle definizioni e della nomenclatura ciò che conta è la sostanza diranno i lettori e devo dire che quella c’è nei piatti, nella sala e nella testa, qui non sembra mancare.
Si perché partendo dal fondo, la testa adesso è del gruppo Damilano, che ha scelto di piantare in questa zona di Torino una nuova bandierina, che ne fa ufficialmente il suo quartier generale: dopo il pastificio De Filippis, con una visione di cucina incentrata sulla pasta e sulle ricette della tradizione e la caffetteria Zucca, per un menù decisamente più light valido più in zona aperitivo, la terza insegna è a pochi metri di distanza in un quartiere centrale a ridosso di Piazza San Carlo e Via Roma, nella parte più centrale e pedonale di Torino.
L’offerta come detto va verso una cucina di tradizione, con le opportune variazioni di leggerezza che rendono le ricette più trasversalmente appetibili anche a chi, in queste zone bada non solo al gusto ma anche all’apporto di calorie.
Ci sono grandi classici della cucina piemontese, come dei fantastici Ravioli alle tre carni, realizzati ovviamente a mano, o la Turineisa, la cotoletta impanata nella variante sabauda con grissini rubata e nocciola nell’impanatura, oppure il Coniglio grigio di Carmagnola alla langarola.
Si va anche verso una cucina più aperta al mondo, perché il pesce qui non può mancare e in Piemonte il mare è poco distante, con la
Gramfish, una zuppa di pesce che unisce i sapori del cacciucco e della bouillabaisse, in una versione leggera e contemporanea, con coda di rospo, gallinella, scampi, gamberoni e la loro bisque; oppure il
Black Cod con miso e cavolo cinese.
La cantina oltre ai vini della Cantina di La Morra della omonima famiglia, dallo Chardonnay al Barolo, offre spazio ed opportunità anche verso tante etichette francesi, sempre molto apprezzate dalla clientela del centro di Torino.

Nell'offerta de Il Gramsci non mancheranno i lievitati
In cucina prende posto lo chef
Andrea Dalla Mola, che rispecchia a pieno lo stile che
Paolo Damilano vuole trasmettere con questo ristorante: esperienze di sostanza e di altissima qualità, lontane dalle cucine iper stellate, “Una trattoria di lusso italiano”, conferma.

Riso Acquerello ai porcini e ristretto di midollo
A dirigere le operazioni
Gianni Corgiolu, che come responsabile della ristorazione del Gruppo conferma la volontà di esportare tante buone idee della ristorazione italiana anche all’estero, insieme ai vini
Damilano e proprio in sala alla direzione delle operazioni,
Federico Boscolo, giovane ma con grandi esperienze internazionali, perché anche il modello organizzativo e la squadra sono la giusta base di un progetto che deve funzionare.
Quale sarà il format giusto lo vedremo, qui in patria intanto, lo possiamo sperimentare noi.