19-02-2023
Davide Sarti, a sinistra, e Pasquale Polito, fondatori di Forno Brisa. Che non è solo un panificio, ma ha anche una roastery dove produce il proprio specialty coffee e una produzione di cioccolato bean to bar
La storia di Forno Brisa a Bologna è relativamente giovane, è un'attività con meno di dieci anni di vita: nasce dall'incontro tra due ragazzi che volevano cambiare la propria vita, far diventare un lavoro la propria passione per gli impasti, le lievitazioni, la panificazione. Si chiamano Pasquale Polito e Davide Sarti e si sono conosciuti nelle aule dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. «Quando ci siamo incontrati - ci racconta uno dei due, Pasquale Polito - abbiamo capito presto che avevamo un obiettivo in comune e anche una città in comune, venendo entrambi da Bologna: lui di nascita, io di adozione».
L'università ha permesso loro di acquisire la giusta visione, poi sono arrivati gli incontri, gli scambi, i maestri: «Io in particolare ero più attratto dalla panificazione, Davide dalla pizza: grazie all'università di Pollenzo abbiamo avuto entrambi la fortuna di poter fare molti mesi di tirocinio da due grandi del settore. Io da Davide Longoni per il pane, Davide invece da Gabriele Bonci per la pizza. Due maestri generosissimi, che ci hanno dato tanto».
Il pane di Forno Brisa
Uno dei punti vendita
Assumersi le responsabilità di tutte le proprie scelte non orienta il lavoro di Forno Brisa solo riguardo agli ingredienti da usare in un impasto: non è dunque un caso che l'azienda bolognese abbia ottenuto, unico forno in Italia, la certificazione internazionale Great Place To Work: «Crediamo che il paradigma dell’impresa che vive con l’unico fine di fare profitto sia superato - si legge sul loro sito -, perciò il nostro obiettivo è generare benessere diffuso nella rete di attori, sia interni che esterni, coinvolti nell’impresa stessa. I nostri propositi primari sono la felicità e la soddisfazione dei lavoratori, che vengono selezionati al fine di creare diversità e avere eterogeneità tra i talenti».
Il campo a Nocciano, in Abruzzo, dove Forno Brisa coltiva il proprio grano
«A fine 2018 dovevamo fare una scelta: volevamo consolidare la nostra società, ci servivano sicuramente dei capitali, ma volevamo anche avere un'approvazione sociale. Continuare a crescere in due o farlo con l'appoggio e la partecipazione di 350 persone: sono due visioni completamente diverse. I nostri crowdfunding non prevedono né una donazione, né una partecipazione economica a cui poi corrispondiamo un bene o un servizio. E' invece un investimento, si tratta di partecipare a un'offerta pubblica, supervisionata da Consob, acquisendo quote della nostra società. La prima volta puntavamo a raccogliere 400.000 euro e ne sono arrivati 1.200.000. Questo ci ha permesso di superare agilmente il periodo del Covid, continuando a progettare una serie di investimenti, tra cui un laboratorio nuovo, una torrefazione, una piccola fabbrica di cioccolato, altri due negozi, l'ampliamento del negozio storico: ormai siamo 46 persone e abbiamo deciso di replicare il crowdfunding. Riteniamo infatti che dare la possibilità alle persone di entrare nella società sia un modo etico di fare finanza: noi conosciamo nome e cognome di chi investe su di noi, chi ci sceglie sa dove investe, non sta semplicemente affidando il proprio denaro a qualcuno che glielo gestisce».
Questa volta dunque la campagna di crowdfunding si propone di realizzare progetti in condivisione con loro: il primo, molto affascinante, è la realizzazione di un Mulino Collettivo in Abruzzo, dove sarà macinato il grano che i diversi soggetti coltivano nei loro terreni, arrivando così a chiudere il cerchi della filiera produttiva. E poi ancora la digitalizzazione delle bakery e altri progetti: l'obiettivo principale è mettere in campo un nuovo modello fondato sulla intra-imprenditorialità, sulla rete, su una visione comune che va ben oltre l'idea di essere "concorrenti".
I fondatori di Forno Brisa con i loro amici e compagni di rete
L'equity crowdfunding di Forno Brisa (e amici) è ospitato dalla piattaforma MamaCrowd, dove si possono trovare tutti i dettagli tecnici dell'operazione. L'adesione termina il 15 marzo.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
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Agiè Hujian Zhou è arrivato in Italia da ragazzino, nel 1996, raggiungendo i genitori che lavorano nel mercato tessile. Dopo essersi laureato in Economia e Commercio, ha scelto di percorrere una strada diversa, quella della ristorazione