03-11-2022

Cantine Accoglienti: la rete di cantine e produttori che promuove tutto il buono dell'Alessandrino

Dal Gavi al Timorasso, il progetto promosso da Alexala, l’Agenzia turistica locale della Provincia di Alessandria, per rilanciare il territorio attraverso nuovi itinerari gastronomici

La cantina di Villa Sparina, una delle strutture d

La cantina di Villa Sparina, una delle strutture di accoglienza che hanno preso parte al progetto Cantine Accoglienti promosso da Alexala, l’Agenzia turistica locale della Provincia di Alessandria 

Che le cantine siano un segno tangibile di sviluppo territoriale è chiaro ormai da milioni di pagine web e di carta stampata che certificano come il turismo enogastronomico sia in costante crescita, tra le opzioni predilette nella pianificazione di una vacanza, orientando i visitatori verso nuove località da scoprire, catturando appassionati da tutta Europa, o chiunque abbia voglia di rimanere lontano dalle masse vocianti dei litorali balneari, all’ombra di una vigna o in una fresca cantina.

Senza considerare che quegli stessi litorali, densi di umanità d’estate, restano inesorabilmente vuoti per la gran parte dell’anno, mentre i luoghi del vino conservano un’attrattività che perdura di stagione in stagione. L’offerta prevede il territorio e la sua storia, che non si può di certo inventare, tantomeno la tradizione, punto di partenza per rilanciare una porzione di Piemonte – e le sue eccellenze - non ancora segnalata nelle guide per turisti sia italiani che stranieri.

Il Monferrato

Il Monferrato

Anteposte queste considerazioni arriviamo nelle terre alessandrine, dove la vite è coltivata dal XIII secolo e le colline tra Alessandria e Ovada; procedendo da nord a sud fin verso il mare, si presentano quale esempio interessante di commistione tra l’eredità dei nobili liguri, che portano in quest’area le uve a bacca bianca, e quelli piemontesi che, invece, prediligono da tempo le uve a bacca rossa.

Le produzioni sono molteplici: il Gavi, il Dolcetto di Ovada, Derthona Timorasso, Barbera del Monferrato e Grignolino del Monferrato casalese per citarne alcune a denominazione di origine della zona. Il turista contemporaneo, quindi, ricerca luoghi da scoprire, ma anche le tipicità agro-alimentari di questi ultimi, tutto ciò che i colli alessandrini sono in grado di offrire.

«Un territorio selvaggio e “non pettinato”, che per questo ha un grande vantaggio da cui partire, insieme alla qualità assoluta delle sue eccellenze gastronomiche», afferma Andrea Ribaldone, chef alessandrino, alla guida con Charles Pearce delle cucine del resort Nordelaia con il ristorante L’Orto, che può contare su una cucina - e cantina - a km zero.

Alla luce di un tale valore, Alexala, l’Agenzia turistica locale della Provincia di Alessandria lancia il progetto Cantine accoglienti, un circuito di cantine e produttori connessi in una rete atta a migliorare l’offerta di ospitalità sul territorio oltre che le produzioni di qualità. Per aderire al progetto, il primo passo da compiere è sottoscrivere una Carta dell’accoglienza, che definisce gli impegni e le linee guida a cui si ispireranno poi i gestori, generando così un vero e proprio marchio di qualità per i visitatori. A poco più di un mese dal lancio, sono circa 80 le cantine che hanno già aderito, alimentando un catalogo di proposte che hanno quale focus centrale la produzione dell’enologia locale.

«Abbiamo immaginato un percorso che desse vita a una proposta turistica incentrata sulle cantine del territorio: un progetto in divenire che, ci auguriamo, possa coinvolgere altre virtuose realtà, e attrarre nuovi turisti alla scoperta della nostra terra e dei suoi vini d'eccellenza», così presenta il progetto Roberto Cava, presidente di Alexala.

Consideriamo, per esempio, il Gavi e due rinomati modelli di accoglienza a esso grati.

Uno scatto suggestivo del meraviglioso Resort Villa Sparina nel cuore del Gavi

Uno scatto suggestivo del meraviglioso Resort Villa Sparina nel cuore del Gavi

Il primo, Villa Sparina, vive in una villa settecentesca immersa tra le colline Mandrogne, gialla come la bacca da cui sgorga il suo nettare e dorata come le bottiglie impiegate per contenerlo. Gestita con grande passione dalla famiglia Moccagatta, Villa Sparina è prova concreta di chi ha saputo credere nel proprio potenziale, nei suoi prodotti, nonché nella sua forza di attrazione.

Un classico della collezione di Villa Sparina, il Gavi

Un classico della collezione di Villa Sparina, il Gavi

La sua storia ha inizio nel 1970, con la cantina e i primi vini: le produzioni iniziali, a base di uva Cortese, danno vita al Gavi, simbolo indiscusso di queste colline. Negli anni a seguire, la produzione inizia a variare grazie all’introduzione prima del Barbera del Monferrato, poi del Monterotondo (un Gavi prodotto da una storica vigna del 1945), quindi il metodo classico con una lunga permanenza sui lieviti per un minimo di 42 mesi, oltre che un Gavi 10 anni, con il fine di rilanciare anche la capacità di invecchiamento di questo vitigno. Dal vino all’Ostellerie della famiglia Moccagatta, a partire dal 2004, con l’inaugurazione del resort, immerso nei filari e dotato di ben 33 camere. Si aggiunge, quindi, il ristorante La Gallina, che da quest’anno è seguita dallo chef Graziano Caccioppoli che proprone una cucina semplice, di riduzione, quasi domestica, per recuperare una vecchia gestualità e antichi sapori.

A completare la ricchezza produttiva dell'azienda agricola e la bellezza visiva dell'ambiente, La Raja negli spazi della proprietà accoglie anche opere d'arte contemporanea

A completare la ricchezza produttiva dell'azienda agricola e la bellezza visiva dell'ambiente, La Raja negli spazi della proprietà accoglie anche opere d'arte contemporanea

Il secondo modello tra le Cantine accoglienti è l'azienda agricola La Raja, a pochi chilometri da Villa Sparina. Un progetto, che nasce nel 2003 dalla famiglia Rossi Cairo, con l’idea di valorizzare il vitigno autoctono con un approccio fondato sull’equilibrio e sulla sostenibilità. All’orizzonte, i vigneti di Cortese ma anche pascoli, boschi, ortaggi e cereali, all’insegna della biodiversità vegetale e della valorizzazione del paesaggio, La Raja è un progetto di ospitalità a tutto tondo: un parco dotato di installazioni di arte contemporanea, con 12 camere decorate e arredate con cura e grande attenzione al dettaglio.

Le cantine de La Raja

Le cantine de La Raja

Anche qui, l’offerta si completa con il corredo di sapori del ristorante La Locanda, coordinato da Tommaso Arrigoni, chef dell’insegna meneghina una stella Michelin, Innocenti Evasioni, che reinterpreta le tradizioni locali, valorizzando la produzione dell’azienda agricola, sempre a sua disposizione. In termini di produzioni vitivinivole, svetta il Gavi, secondo tradizione, in una versione naturale, con una permanenza di due anni sui lieviti, a cui si sommano un cru Riserva della Madonnina e due rossi da uve Barbera.

L’ultima tappa che chiude il giro delle Cantine Accoglienti ci porta più ad est, tra i colli che separano il Piemonte dalla Lombardia e dall’Emilia. Ci troviamo sui colli Tortonesi, dinanzi a una produzione più ristretta, sebbene di grande interesse e profondità: il Timorasso. Luigi Boveri è il titolare della cantina che produce vini dal 1992, recuperando e valorizzando un territorio che inizia a riscoprire le sue produzioni enologiche negli ultimi decenni.

La famiglia Boveri in uno scatto tra i vigneti situati tra i colli tortonesi. Crediti fotografici DeaDue

La famiglia Boveri in uno scatto tra i vigneti situati tra i colli tortonesi. Crediti fotografici DeaDue

«Se c’è un atto onesto e altamente rivoluzionario da attribuirsi a un vignaiolo è “fare politica” attraverso la produzione di ottimi vini, che sappiano raccontare e promuovere un territorio», afferma la moglie Germana. Dai suoi suoi 28 ettari, Boveri produce, oltre a un gran Timorasso Derthona, interpretato in tutta la sua longevità (sono ancora in vendita le annate 2012), anche Barbera (ottimo il Poggio delle Amarene) e poi Croatina e Cortese, ritornando alle bacche bianche.

Ecco l’accoglienza dei colli alessandrini, autentica e mai sbrigativa, figlia di un territorio che incanta, tutto da scoprire, fuori dai tradizionali itinerari gastronomici.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Luca Milanetto

gastronomo per passione e assaggiatore seriale, abitante della periferia montana del Regno Sabaudo, nel tempo che resta prova a innovare il sistema di welfare italiano. Ancora si emoziona prima di aprire il menu di un nuovo ristorante

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