20-10-2022
Uno degli ultimi luoghi di Milano ancora in grado di trasmettere la memoria storica di un tempo passato. All'interno del Circolo Combattenti e Reduci di Porta Volta scoprirete anche un magnifico glicine secolare: si può bere un calice di vino e un cocktail, accompagnati da un tagliere di salumi e formaggi, oppure cenare all'interno, tra cimeli bellici e un tavolo da biliardo. Atmosfera vintage e rilassata, per chi cerca un'esperienza autentica, senza troppi fronzoli. Per salvare questo luogo, che rischia di scomparire, si può votare il Circolo come Luogo del Cuore sul sito del FAI qui. Oggi è al decimo posto in Italia
Quante volte vi sarà capitato di passare, a piedi o in auto, da Piazzale Baiamonti, dirigendovi verso il Cimitero Monumentare o la Chinatown milanese.
Se la prossima volta farete più attenzione, scoprirete che, all'interno dei bastioni di Porta Volta, che sono prima di tutto un monumento ai nostri caduti, c'è un luogo di amicizia, aggregazione e gusto. Passando sotto le grandi colonne, dopo aver reso omaggio alla targa dei caduti di guerra, infatti, troverete sulla vostra destra una porticina. Apritela senza timore e vi si aprirà un mondo nuovo: sala da biliardo, tavoli, il bar, e, poi, una scaletta che vi porterà in un giardino segreto, sovrastato da un meraviglioso glicine secolare. Sentirete il chiacchiericco rilassato dei clienti e capirete che qui i tempi sono più lenti di quelli della routine quotidiana.
L'esterno del Circolo Combattenti e Reduci Porta Volta di Milano: all'interno si nasconde un giardino segreto e un ristorante
E, se di giorno il Circolo Combattenti e Reduci di Porta Volta è la "casa" dei soci, che prendono un caffè e giocano a carte, ricordando i tempi passati, la sera le porte si aprono al pubblico, con cocktail bar e ristorante di cucina tipica milanese. Atmosfera piacevole, rilassante e vintage, e, cosa non da poco, la possibilità di fare facilmente amicizia in una Milano spesso "fredda e matrigna", soprattutto con i forestieri.
Il magnifico glicine secolare che abbellisce il giardino interno del Circolo Combattenti e Reduci di Porta Volta
Il titolare, Nunzio Taccardi, orchestra benissimo il tutto, supervisionando sia la parte ludica - ad esempio il giovedì c'è musica dal vivo - sia la parte della ristorazione. Si va dai taglieri di salumi e formaggi, che Taccardi sceglie personalmente e con attenzione, da accompagnare a un buon calice di vino o a un cockail, fino alla cena, che va rigorosamente prenotata, perché le richieste sono molte.
Nunzio Taccardi è l'anima del Cicolo Combattenti, capace di far sentire a casa anche chi entra per la prima volta. Alla sua tavola si incontrano anziani come Lillo, classe 1941 e socio dal 1968, così come Francesco, classe 1988, socio dal 2019: generazioni a confronto, capaci di apprezzarsi e crescere insieme, per un futuro che abbia le solide base del passato rappresentato dai nostri anziani - Foto: Annalisa Cavaleri
«L’antico Casello Daziario di Porta Volta diventa Circolo del Combattenti nel 1919 - spiega Nunzio Taccardi -. Nel suo giardino si trovano, insieme i soci veterani, che frequentano il circolo da più di quarant’anni, i ragazzi più giovani che dimostrano senza filtri l‘allegria di scoprire un luogo segreto e pieno di memoria, capace di resistere al cambiamento e alle mode della città. Queste generazioni si intrecciano durante tutta la giornata, fino a sera, tra i tavoli con i giochi delle carte e le sfide al ping pong. Ci impegnamo ogni giorno a mantenere le tradizioni, affinché queste vengano scoperte anche dai ragazzi, salvaguardandone la memoria attraverso la commemorazione delle ricorrenze storiche, promuovendo manifestazioni culturali e attività artistiche: il nostro scopo è creare un legame generazionale, permettendo una continuità della memoria storica».
La Costoletta alla milanese classica, rigorosamente con l'osso - Foto: AC
La parte golosa non smentisce questa filosofia. «Il menu è semplice e diretto, preparato con materie prime di qualità, ci tengo molto - continua Taccardi -. Semplice non vuol dire poco curato, anzi: per noi la tradizione è una perla preziosa, da tutelare, sia a livello storico che culinario. E, quindi, ecco la Costoletta alla milanese, rigorosamente con l'osso, il Risotto con l'ossobuco. In un locale come il nostro le persone vengono per ritrovare "il pasto di una volta", ben cucinato, in una'tmosfera amichevole, piacevole, senza troppi fronzoli. Vogliamo tornare all'essenza del rapporto che si crea a tavola, autentico e sincero. Questo è un vero e proprio Circolo di giorno e di sera, frequentato davvero da persone che hanno fatto la guerra, combattuto e "costruito" il nostro Paese. A loro si mescolano i giovani, con la loro verve innovativa, ma capaci di aprire le orecchie alla storia d'Italia. Negli anni ho consociuto persone meravigliose con racconti di vita che meritano di essere raccontati. I nostri anziani sono un punto di riferimento per chiunque entri al Circolo. Durante l'anno, la quotidianità si accende di occasioni ancor più speciali: ad esempio, durante i raduni degli Alpini, il Circolo Combattenti e Reduci diventa davvero la loro casa: canti, balli, storie, buon cibo e buon vino. Mi emoziono quando ricordo i momenti che abbiamo condiviso».
Fuori carta goloso con la Pasta con l'astice - Foto: AC
E, in effetti, quando conoscerete Nunzio, capirete che crede davvero nel valore culturale e sociale di questo luogo di aggregazione.
Tornando al menu, è appena arrivata la proposta d'autunno. Naturalmente la fanno da padrone i grandi classici: tartare di manzo, mondeghili, risotto allo zafferano con ossobuco, costoletta alla milanese, stracotto di cinghiale con polenta, ossobuco in gremolada.
Non mancano specialità come il Pacchero al Ragù di cinghiale e Castel Magno, lo Gnocco casereccio ai porcini, omaggio alla stagione più fresca, il Lombo di Agnello con ristretto al ribes e purea di patate, le Costine di maiale al gin con patate glassate. Tra i contorni di stagione, patate al forno, peperoni all'agro, porcini arrostiti. Non mancano le proposte vegetali, con un'ottima Tagliata di melanzana, stracciatella, pomodoro e basilico. Finale dolce con il Tortino al cioccolato dal cuore caldo e fondente - come perderselo in un posto così?! e il Tiramisù della casa. Ancora una volta, vince la tradizione ben eseguita.
Coccole di stagione: Risotto allo zafferano e ossobuco, Gnocchi con funnghi porcini - Foto: AC
Se non volete fermarvi a cena, è sempre disponibile l'aperitivo con tagliere di salumi e formaggi.
Per concludere - e qui bisogna lanciare un appello - oggi il Circolo Combattenti e Reduci di Porta Volta rischia di scomparire, e, con esso, come vi abbiamo raccontato, uno degli ultimi luoghi di Milano ancora in grado di trasmettere non solo la memoria storica di un tempo passato, ma i valori e le tradizioni che hanno fatto innamorare il mondo dell’Italia. Ecco perché è stata lanciata una raccolta firme per trasformare il Circolo Combattenti e Reduci in uno dei Luoghi del Cuore del FAI: oggi è al 10° posto in Italia con quasi 5000 firme raccolte, ma l'invito è quello di continuare a votare (basta un click) per salvare un pezzo importante della storia di Milano degli ultimi cent'anni.
«E’ dal 1968 che io sono socio qui, perciò ne ho vista passare tanta di acqua sotto i ponti - racconta Lillo, classe 1941 e socio dal 1968-. Per me questo Circolo è una seconda casa e, se dovesse chiudere, sarebbe come negare un pezzo di storia di Milano Per i giovani che vengono adesso sarebbe un peccato mortale non avere un luogo del come questo. Tra dieci anni vorrei che questo luogo fosse come oggi, capace di riunire davanti a un calice di vino e a un buon piatto fumante giovani e anziani che si divertono nella stessa maniera».
Tortino al cioccolato con cuore fondente, fatto in casa: come poteva mancare in un posto così? - Foto: AC
«Sono da poco a Milano, qui al Circolo ci si sente a casa - gli fa eco Francesco, classe 1988, socio dal 2019 -. Se dovesse chiudere mi verrebbe a mancare un punto di ritrovo e socialità, mi sentirei più solo. Qui c’è un'Italia che mi sembra stia scomparendo». Insomma, davvero un luogo da salvare per poter avere ancora a portata di mano, sia un buon ristorante tradizionale che un luogo del cuore dove sentirsi protetti e a casa, tra volti amici che ti apprezzano per ciò che sei.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore
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