21-03-2022
Vittorio Fusari (1953-2020). A Iseo è stata allestita una mostra che racconta la grande eredità gastronomica e culturale dello chef
Si fa presto a parlare di rivoluzioni, di questi tempi il termine è alquanto abusato e molto inflazionato; ma le vere rivoluzioni partono spesso in sordina e senza troppi proclami, richiedono impegno e costanza, muovono da dentro in maniera intensa per poi manifestarsi all’esterno con altrettanta intensità, non servono armi speciali e non occorrono particolari invenzioni o stratagemmi: basta avere una visione, un obiettivo e la voglia di fare, e Vittorio Fusari possedeva tutte queste caratteristiche. Era un visionario – ex ferroviere e studente di filosofia convertito alla cucina per passione – e aveva un obiettivo, ossia fare del cibo sano un inno che potesse stimolare la mente, prima che lo stomaco. E poi la voglia di fare e di creare non gli è mai mancata; anzi, creatività e fantasia erano il suo motore e la sua forza per guardare avanti e reinventarsi in ognuno dei ristoranti che ha goduto del suo estro in cucina. D’altronde era tutto racchiuso nel suo motto: benessere per gli ospiti, rispetto per i produttori, etica del cibo.
Scomparso il primo gennaio del 2020, ora Iseo, sua città di origine a cui era profondamente legato, lo ricorda con una mostra fotografica a lui dedicata per restituire un po' di quell’affetto e per permettere a chi lo conosceva, ma anche a chi purtroppo non ha avuto modo di incontrarlo, di sapere chi è stato Fusari e cosa ha rappresentato la sua idea di cucina per il territorio sebino e per l’intera Franciacorta.
Ne è nato un percorso che si sviluppa e si articola fra composizioni fotografiche sulla gioventù dello chef per poi passare ai suoi primi passi in cucina sino ai locali storici a cui ha dato vita – da Il Volto a Le Maschere fino ad arrivare a Dispensa Pani e Vini, oltre che l’esperienza con la storica insegna milanese Al Pont de Ferr - in articoli che raccontano la sua storia e la sua idea di ristorazione, le materie prime fresche, le biodiversità locali e i prodotti da agricoltura biologica fondamentali per la realizzazione delle portate legate al territorio – dalle sardine di Montisola al manzo all’olio di Rovato - e il suo pensiero, i suoi piatti, la loro genesi.
Mozzarella di bufala con ostriche ed acqua di mare
E se questo piatto rappresenta la fase di innamoramento, quello invece che sancisce il legame duraturo coronato poi dal matrimonio è invece il Risotto d'estate: «Anche in questa proposta – continua a raccontarci Patrizia Ucci Fusari - Vittorio ripropone il gioco di temperature e di morbidezza che gli è sempre stato caro, già presente anche nella Sfogliatina di patate e caviale, altro piatto simbolo dello chef. Mette insieme la componente acida, data dalla presenza del Franciacorta e dello zenzero, e quella speziata dello zafferano». Il suo stile era colto ma sempre morbido ed equilibrato, Patrizia lo definisce “confortevole” anche nei piatti più complessi ed estremi, perché per lui il buon mangiare «avvicina le persone, aiuta a trovare punti di vista comuni e ad essere felici».
Risotto d'estate
Sfogliatina di patate e caviale
Anche per questo alla mostra è stato affiancato un percorso enogastronomico che coinvolge non solo le realtà locali iseane, ma si estende a tutta la Franciacorta e ai ristoranti lombardi che fanno parte del progetto dell’alleanza dei cuochi Slow Food di cui Vittorio è sempre stato un paladino. I ristoranti aderenti inseriscono infatti all’interno del proprio menu, per tutto il periodo della mostra, un piatto che ripropone una ricetta dello chef Fusari o che ne interpreta le idealità, in abbinamento a un calice di Franciacorta.
Un'immagine della mostra
Queste invece le insegne dell’Alleanza Slow Food dei cuochi che hanno voluto portare il loro contributo:
La mostra sarà visitabile sino a domenica 3 aprile, tutti i giorni 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 dal martedì alla domenica (chiusura lunedì e mercoledì mattina) presso la Galleria del Castello Oldofredi di Iseo.
Alcune delle tavole presenti all’interno della mostra avranno poi come destinazione finale le pareti dell’aula dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che l’Università stessa e l’Associazione Slowfood hanno voluto intitolare a Vittorio Fusari.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
Classe 1987, sognatrice dall’animo romantico, amante del bello e del buono, a tavola come per tutto ciò che ruota attorno alla sua vita. Siciliana felice di esserlo, prestata alla Franciacorta dove sta conoscendo meglio territorio, materie prime e ovviamente bollicine. Collabora con diverse testate e in ogni esperienza mette sempre tutta sé stessa, convinta che l’essere autentici ci renda unici, e per questo speciali
Vittorio Fusari, classe 1953, chef originario di Iseo, scomparso prematuramente il 1 gennaio 2020. Ha scritto pagine importanti nella storia della cucina italiana, con insegne come Il Volto, Le Maschere, Dispensa Pani e Vini, Al Pont de Ferr
Giacomo Fusari e Anna Patrizia Ucci, rispettivamente figlio e moglie di Vittorio Fusari, con Romina Castelletti, marketing manager di Berlucchi, e Paolo Marchi
Vittorio Fusari è venuto a mancare il primo gennaio 2020. Il giorno successivo in un articolo (leggi: Le Maschere e il Volto: Vittorio Fusari nelle pagine della cucina italiana) abbiamo raccontato la sua figura nell'ambito della cucina italiana
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.