02-09-2021
Aglio nero e piselli, il dessert ardito dalla nota vegetale che declina a pieno il gusto della cucina dello chef Lorenzo Careggio del ristorante EraGoffi di Torino che ha riaperto il 1 settembre con un nuovo menu, per deliziare Torino
EraGoffi riapre e lo chef Lorenzo Careggio ha scelto di farlo dimostrando quanto, nel periodo di chiusura del suo locale, abbia lavorato per studiare il nuovo menù e riempirlo di novità.
Classe 1983, Lorenzo Careggio è lo chef di EraGoffi. Nato a Casablanca, si forma all'Accademia di Niko Romito
Uno scorcio del ristorante EraGoffi in Corso Casale a Torino
Le frollature del pesce sono, assieme al vegetale, alle fermentazioni e alle conserve, al centro della cucina di EraGoffi di Lorenzo Careggio
Gli appetizer di apertura: tartelletta di cappero affumicato, frittella al nero di seppia con avocado siciliano, crostino di nocciole con patè di fegatini e marmellata di cavolo viola
Il pesce selezionato dallo chef Careggio proviene dagli allevamenti sostenibili di acqua di fiume Agritrutta. In foto, la trota fermentata
Il nuovo menù è sostenuto da nuove collaborazioni, come quella con Agritrutta che fornisce il pesce di fiume, allevato in maniera sostenibile, o Agricooltur che fornisce la tecnologia per produrre verdure a cm 0. Davanti alla cucina del ristorante è stato posizionato un container con all’interno una serra idroponica che consente la coltivazione di germogli e erbe aromatiche, in maniera sostenibile e con basso uso di acqua, recuperata direttamente dall’umidità dell’aria.
I germogli coltivati nella serra anteposta alla cucina di EraGoffi con metodi sostenibili che sfruttano l'umidità dell'aria
I quattro soci della Plin srl del ristorante EraGoffi: Luca Briccarello (ultimo arrivato, proprio quest'anno), Marco Pandoli, Alberto Fele e Lorenzo Careggio. Nel quartiere Vanchiglia, i 4 soci hanno lanciato di recente una nuova apertura, Busca, all'insegna di tapas, cocktail, pizza e pollo fritto
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gastronomo per passione e assaggiatore seriale, abitante della periferia montana del Regno Sabaudo, nel tempo che resta prova a innovare il sistema di welfare italiano. Ancora si emoziona prima di aprire il menu di un nuovo ristorante
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