06-08-2021
L'hotel Villa Franca, che domina Positano. Ospita il ristorante Li Galli, punto di riferimento gourmet, lo chef è Savio Perna
Positano è la roccia della Costiera Amalfitana. Progetto verticale di madre natura, reso fruibile dall’ingegno dell’uomo. Usuale giungervi via terra, lungo la chicane più panoramica del mondo. Ma romantico irrompervi languidamente dal suo mare. Colori e altezze, Positano è fatta di scale. Strette, ripide, infinite. Per l’incanto, ci vuole impegno. Mai paghi, ci siamo spinti fin sulla cima, raggiungendo l’albergo posto più in alto di tutti, il Villa Franca di Rosa Taddeo e Massimo Napoli. Boutique hotel cinque stelle, con l’inconfondibile design Edra. Nell’arredo, tanto nero lucente a catturare e restituire quella luce che s’infila da ogni angolazione. Panorama a 360 gradi, vista mare e monti. Accolti dall’hotel manager Laurent Servetti, familiarizziamo con un luogo che potrebbe mettere in soggezione, tanto è il pregio sparso ovunque, e che invece dopo un attimo è già casa. Saliamo in terrazza, abbagliati dai riflessi della piscina e dalla sensazione di non distinguere cielo e mare. Optiamo per uno spuntino al Cocktail Bar, ma restiamo concentrati sull’obiettivo del viaggio: cenare al ristorante Li Galli, la parentesi di fine dining all’interno dell’hotel. "Li Galli" come l’omonima isola che è proprio lì di fronte, in mezzo al mare. Sette tavoli per un’esperienza esclusiva. Con la consulenza di Nino Di Costanzo del Danì Maison, chiamato ad aggiungere tocchi di magia ai lavori del resident chef Savio Perna. Originario di Torre del Greco quest'ultimo, 36 anni, entusiasmo, ricerca, organizzazione perfetta di spazi e servizi, savoir faire partenopeo per bilanciare ogni cosa.
L'hotel Villa Franca
Savio Perna
Subito dopo irrompe il Bufalo marinato alle erbe, con del rafano utilissimo a rallegrare l’austerità di una carne con cui osano in pochi. Abbiamo appena iniziato e siamo già in quarta. C’è anche il foie gras con il suo panbrioche, insieme all’ananas che recita la parte dell’amante perfetta.
Bufalo marinato alle erbe
Plin napoletano
Rombo (avvolto da patate sottili come foglie), salsa di alici in tortiera e zucchine alla scapece. Come a concedere una momento di delicatezza prima di spingere di nuovo sull’acceleratore. Perna fa così. Su e giù con idee, sapori e consistenze.
Rombo, patate, salsa di alici in tortiera e zucchine alla scapece
Piccione, sedano rapa, ciliegia e tamarindo
Predessert
Pic Nic
Li Galli regala una serata magica a 360 gradi, proprio come il panorama dell’hotel. Con lo chef Savio Perna, doveroso citare una squadra che si autoalimenta di professionalità ed armonia di gruppo. Come i sous chef Domenico Langella e Antonio Mezzanino. E poi il restaurant manager Francesco Adonini, con il suo assistant Antonio Filetti. Infine Franco D’Angelo, sommelier giocoliere al quale affidare la serata con una selezione di calici diversi. Per esplorare, andare e tornare, senza mai dimenticare di sorprendere. Stile Li Galli.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1977. Nata ad Ischia, gli ultimi quindici anni li trascorre a Roma collaborando con le più note scuole di cucina della capitale. Esperta food&wine, collabora con riviste del settore scrivendo di ristoranti, grandi alberghi, prodotti di nicchia ed eroici produttori. Sommelier Ais, attualmente si divide tra Ischia, Napoli e Roma, sempre a caccia di nuove storie da raccontare
La Panella di mare di Alfonso Crisci, executive chef del ristorante Oltremare dell’hotel Due Torri di Maiori (Salerno)
Nino Di Costanzo, lo chef del ristorante Danì Maison, due stelle Michelin a Ischia
La brigata del Volta del Fuenti ai Giardini del Fuenti di Vietri sul Mare (Salerno), qui ritratta però al pass dell'altro indirizzo goloso della struttura, il Riva del Fuenti al beach club. Da sinistra Fabio Ciccarelli, Carmine De Filippo, Federico Di Domenico (junior sous chef), lo chef Michele De Blasio, Chiara Stabile, Claudio Pellegrino (sous chef), Ivano Ferrara, Gioacchino Trombetta, Giovanni Ferrara