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Giacomo Beretta e Niccolò Ristolfi, aka I Milanesi
Con lo scoppio della pandemia e le restrizioni legate alle misure anticontagio, nuovi format ristorativi hanno preso vita per non soccombere alle chiusure imposte dalla contingenza.
Tra questi, l’home restaurant ha cercato di farsi sempre più spazio tra i delivery autoriali e i take away che hanno caratterizzato la scena gastronomica, nazionale e non, a partire dallo scorso anno, prefigurandosi come la giusta evoluzione di un’esperienza ristorativa di tutto rispetto. E c’è chi, anche dopo la riapertura dei ristoranti, ha saputo incuriosire a tal punto da mantenere alta la richiesta, come I Milanesi, un servizio di chef delivery ideato dalle menti di Giacomo Beretta e Niccolò Ristolfi, quando ancora ravvivavano i fuochi delle cucine del ristorante Relae di Copenhagen, chiuso definitivamente a metà dicembre 2020.
Con esperienze nelle cucine di Combal.Zero, Contraste e Kresios, i due giovanissimi chef sono approdati insieme nella capitale danese, dove ha preso vita l’idea di un progetto ambizioso, che forse non avrebbe potuto godere dello stesso rilievo, se non fosse nato proprio in un periodo come quello dell’era Covid-19. Noi gli abbiamo aperto le porte di casa nostra e ci siamo lasciati guidare dalla genuinità di questo nuovo format.
Indivia, canocchie e bottarga
Risotto ai crostacei in tre consistenze
Tartare di Fassona con maionese al porro bruciato e miso, scalogno in agro, asparagi bianchi e tuorlo marinato alla camomilla
Tartelletta con dulce de leche all’Earl Grey, mousse di crème fraîche e miele millefiori e pasta sfoglia caramellata alla vaniglia
Ma Giacomo e Niccolò non sono soltanto due menti dall’ingegno multiforme che prende vita nelle loro creazioni. Il loro sogno nel cassetto punta a vette ambiziose: “Ci piacerebbe creare una community in grado di poter raggruppare i piccoli imprenditori locali e dare, così, la possibilità a tante piccole realtà di espandersi e farsi conoscere grazie a una liaison tra produttori e cuochi, che strizza l’occhio alla sostenibilità”.
Finché esisterà la voglia di mettersi in gioco e di dar vita a qualcosa di buono, ci sarà sempre uno spiraglio di luce per la ristorazione… e per tutti quei bei progetti che meriteranno ancora d’essere raccontati.
nata in Franciacorta, incorreggibile ricercatrice di qualità e famelica buongustaia, crede che ci sia sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Di giorno lavora nel mondo della comunicazione enogastronomica e di notte, quando non è in giro a fare ricerche di mercato, cucina, sperimenta e scrive di location gourmet e prelibatezze culinarie
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose