Riuscire ad adattarsi ad ogni tipo di cambiamento, anche quello di natura negativa, che pone continuamente ostacoli e sembra insormontabile: l’attualità ci suggerirebbe di ricorrere all’abusato termine “resilienza” per descrivere questo tipo di comportamento, ma noi preferiamo utilizzare la parola “versatilità”, perché calza a pennello per raccontare la voglia di rinnovarsi, senza snaturare la propria anima, di Jacopa. Insegna di recente apertura (aprile 2019), il ristorante situato all’interno dell’Hotel San Francesco a Trastevere, ha subito riscontrato l’interesse di appassionati e addetti ai lavori per una proposta gastronomica originale, divenuta ora estremamente divertente per mano di Piero Drago, già allievo di Anthony Genovese.
«In questo ultimo periodo abbiamo apportato varie modifiche alla nostra proposta per riuscire a superare l’attuale emergenza. La cucina di Jacopa si basa su materie prime di qualità e di stagione, delle quali vengono utilizzate tutte le parti, evitando così gli sprechi. Piatti semplici di carne e di pesce, ma anche idee che ruotano intorno al vegetale»: le parole di Daniele Frontoni, proprietario della struttura, esplicano la volontà di dare continuità al progetto puntando su alcuni punti fermi che sin dal primo giorno caratterizzano il locale. Uno spazio poliedrico che può contare sulla bella sala arredata puntando su legno e ferro, su di una alternanza di cromie che ricorda eleganti atmosfere del passato, e sul cocktail-bar che richiama gli stessi elementi. Le necessità originate dall’emergenza sanitaria hanno permesso di sviluppare nuove idee, come il delivery con gli stessi piatti della carta, a pranzo e cena, e la conveniente staycation, una cena da Jacopa a chi decide di passare la notte nella camera dell’albergo San Francesco.

Jacopa: sala interna e terrazza su Roma
Ma il vero punto di forza è rappresentato dalla terrazza, bellissimo spazio all’aperto con una invidiabile vista, luogo divenuto vitale nel corso della rinomata “ottobrata” romana e che continua a far registrare numeri importanti. E proprio nell’ottica di valorizzare la proposta gastronomica di
Jacopa, lo chef
Piero Drago ha ideato un menu estremamente versatile e divertente, che possa adattarsi a una cena al tavolo (per chi sceglie di dormire in albergo) o al pranzo in terrazza, puntando su street food e spiedi, il tutto in chiave fine dining. Un lavoro meticoloso e ispirato che ha permesso di strutturare una carta con porta con sé il senso pieno della condivisione, ma anche sapori classici resi moderni.
Il menu di
Jacopa parla un linguaggio diretto, con piatti immediati, in cui il protagonista è la materia prima, riconoscibile e di qualità. Idee della tradizione romana, grandi classici, idee nuove e contemporanee, e interessanti proposte in chiave vegetariana. Interessante anche la carta dei vini che presenta etichette naturali, una proposta attenta e corretta con bottiglie italiane e straniere, che spaziano dai rossi alle bollicine. Tutte queste premesse non potevano che creare grandi aspettative, e sin dalle prime portate le proposte dello chef
Drago sono risultate all’altezza di quanto raccontato in precedenza. L’apertura con la
Tartare di manzo, cachi, castagne e nocciole, gustosa e delicata al tempo stesso, ha dato il via ad una sequenza di piatti, dalla
Polpetta di ossobuco con salsa al midollo e zafferano (davvero piacevole, un boccone croccante e saporito) all’eccellente
Lingotto di baccalà mantecato con provola e salsa alla 'nduja, un mix di dolce, affumicato e piccante ricco di contrasti.

Tartare di manzo, cachi, castagne e nocciole

Polpetta di ossobuco con salsa al midollo e zafferano

Lingotto di baccalà mantecato con provola e salsa alla 'nduja
Menzione d’obbligo per il
Cannolo in due versioni, quella
con anatra, funghi e cavolo cinese, dalla ricca avvolgenza al palato, e quella molto intrigante in chiave vegetariana,
con rapa, radicchio e formaggio blu, un inno alla cremosità.

Cannoli con rapa, radicchio e formaggio blu

Cannoli con anatra, funghi e cavolo cinese
Dopo l’assaggio di uno dei cavalli di battaglia di
Piero Drago, i
Tortelli ricotta, bottarga e limone, una certezza, sono giunti in tavola gli
Spiedi, la grande novità del menu, un’idea gastronomica che trova piena espressione sia in terrazza che in sala. Prima la versione di mare
con ricciola, cachi e laccatura agli agrumi, un interessante connubio di consistenze e sapori, quindi lo
Spiedo con maiale, prugne e salsa barbecue alle prugne, un classico accostamento che non delude mai, infine una nuova proposta vegetariana e di stagione,
Spiedo con cardoncelli e Fiocco della Tuscia, probabilmente l’assaggio più sorprendente in senso positivo.

Tortelli ricotta, bottarga e limone

Spiedi con ricciola, cachi e laccatura agli agrumi

Spiedo con con cardoncelli e Fiocco della Tuscia

Mousse di ricotta, salsa di cachi e noci caramellate
Anche nel dessert abbiamo ritrovato piena stagionalità, con la
Mousse di ricotta, salsa di cachi e noci caramellate, dolce al cucchiaio ottimo per esecuzione ed equilibrio. Una formula piacevole ed easy, adatta per il pranzo e per un aperitivo, una proposta gastronomica all’insegna della condivisione e dei sapori autentici.